Un mazzo di fiori, un palloncino, un peluche già sporco e una fotografia; tutto quello che rimane di un ragazzo di diciassette anni.
Un ragazzo che quella mattina voleva solo raggiungere gli amici in centro città e che poco prima aveva salutato i genitori con un cenno veloce della mano perché: " vado che se no faccio tardi".
Nessuno potrà mai sapere quante volte sua madre si sia chiesta o si chiederà: " se solo lo avessi trattenuto ancora un paio di minuti".
Mi chiedo perché io sia arrivata a riflettere così profondamente sulla fragilità della vita, solo dopo la morte di un mio coetaneo; forse perché prima mi ripetevo: " sei giovane, non devi pensare a queste cose"; come se la gioventù fosse un casco più resistente o una bolla che ti protegge.
Molte volte, non sempre, non nel caso di questo ragazzo, è lo stesso senso di onnipotenza adolescenziale che ci mette in pericolo.
Ora i suoi genitori come lo spiegheranno alla sorellina che non potrà essere la testimone di nozze al matrimonio del fratello? o che non sarà Lui il padrino alla sua cresima o che non ci sarà più nessuno in quella stanza in fondo al corridoio da svegliare il sabato mattina.
Perché in pochi attimi lui ha perso la possibilità di fare le cose più banali, come sorridere o entrare a scuola correndo perché l'autobus era in ritardo, ma nello stesso momento ha perso l'opportunità di innamorarsi follemente e dire: " è la donna della mia vita", invecchiare ed iniziare a lamentarsi per i primi capelli bianchi, poter vivere una soddisfacente vita lavorativa o solo di poter vivere una semplice vita.
Magari stava percorrendo quella strada un po' troppo velocemente o forse aveva rallentato nel momento sbagliato per sistemarsi lo zaino; poco importa cosa stesse facendo o pensando , conta però che ora questo ragazzo non c'è più.
Giace sul ciglio di una strada, sempre poco trafficata, una croce di pietra, voluta dai genitori, affinché i suoi amici o qualsiasi curioso passante che deciderà di fermarsi a leggere quel nome possa conservare per sempre il suo ricordo, ma anche affinché possano rammentarsi di quanto sia facile perdere la vita sulla strada; perché per quanto tu possa essere la persona più prudente ed attenta al codice stradale del mondo, qualcuno che si immerge nel traffico con te non lo sarà mai altrettanto.
"non ha sofferto, è stata una cosa veloce" e questo dovrebbe rincuorarci o regalarci sonni più tranquilli? Come una madre e un padre potranno mai vivere serenamente sapendo che a loro figlio non è stata neanche regalata la possibilità di lottare fino all'ultimo respiro.
Mi chiedo ora cosa sia successo ai suoi amici; perché come ogni gruppo sicuramente avranno avuto un luogo di ritrovo comune, dove ognuno occupava abitualmente lo stesso punto ed ora si ritrovano con uno spazio vuoto.
Un buco incolmabile che per sempre ricorderà la scomparsa di un pezzo insostituibile, unico che un tempo aveva fatto parte di ognuno di loro.
La foto profilo del loro gruppo whatsapp ora sarà meno affollata, ma sicuramente nessuno avrà mai il coraggio di eliminare quel numero di telefono abbandonato tra la lista dei partecipanti.
Mi sorprendo spesso a pensare a quante persone della mia età o addirittura più giovani non abbiamo avuto e avranno la possibilità di crescere e scoprire ogni singola gioia della vita ed anche per questo mi sento sempre più in dovere di apprezzare tutti i momenti che ho la possibilità di vivere, anche se difficili.
Io non ho mai incontrato in prima persona il ragazzo di cui sto parlando e non so se ci sarebbe mai stata l'opportunità di conoscerci, ma so per certo che prima o poi gli porterò un mazzo di fiori.
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Storie casuali
Storie breviOgni capitolo contiene una storia diversa e non collegata con le precedenti; sono semplici racconti che scrivo occasionalmente:) Ecco cosa troverete nei vari capitoli: 1-cosa ti ricordi della guerra?: la storia vera di un bambino, la cui infanzia è...