incontro.

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anonimo: alza lo sguardo, piccola.

Rimasi senza fiato.

Mi morsi il labbro e mi decisi a tirare su la testa.

Due gambe magre.

Un paio skinny neri, strappati all'altezza del ginocchio.

Due braccia armoniose, in parte coperte da tatuaggi.

Mi soffermai su un ferro di cavallo tatuato sul sinistro e sulla scritta all'altezza della clavicola. E poi..

Una maglietta grigia con uno simile giallo in bella vista, qualche buco all'altezza della spalla mostra lembi di pelle.

E un viso angelico, timido, spaesato, imbarazzato, dolce, circondato da una chioma scura e arruffata.

"P-piacere, sono Calum, il tuo anonimo" balbettò porgendo la mano destra, mentre con la sinistra si sistemò il ciuffo.

"Lo sapevo!" saltai in piedi e gli puntai il dito, con uno strano sorriso beffardo addosso. Potrei fare di tutto, e poi lui ah è meraviglioso.

"Uh.. cosa?" domandò confuso.

"Che ti chiamavi Calum" dissi stringendogli la mano. Sentii un brivido percorrermi tutto il corpo al contatto, mentre un profumo maschile aleggiò nell'aria. "Vaffanculo Calum. E.. grazie".

La sua bocca si allargò in un sorriso e il suo cipiglio scomparve, poi aprì le braccia e dolcemente mormorò:"Allora, che aspetti?"

Non esitai un attimo, lo abbracciai con trasporto e lo strinsi forte, non volevo se ne andasse.
Mi abbandonai a quel tanto atteso abbraccio, che durò minuti.
Non m'importava si ciò che stava succedendo intorno a me, soltanto di lui, di Calum.
Era qualcosa che non avevo mai sentito prima, di solito non mi aprivo così con gli altri, sono fredda e diffidente, ma con lui è diverso.
Decisi che avrei potuto digli tutto e non mi avrebbe giudicato.
Non so da dove venga tutta questa sicurezza di me, ma è fottutamente bello sentirsi al sicuro nelle braccia di qualcuno.

"Ci credi adesso?" sussurrò mentre mi accarezzava i capelli.

"Forse" risposi con un fil di voce, ancora spaesata.

"Che dovrei fare allora, uhm?" incalzò guardandomi negli occhi.

"Fammici pensare" dissi guardando a terra, rossa in viso. Desiderai che il rossore sparisse, ma eravamo così maledettamente vicini e fu così strano non usare la mia solita amata acidità.

"Io avrei un idea" Calum mi stava fissando, appena pronunciò quelle parole il mio cuore accelerò ancora di più.

Idiota, te la sei cercata.

"Ovvero?" poggiò un dito sul mio mento e mi alzò il viso, finché i nostri sguardi non si incrociarono.

"Non sai apprezzare i complimenti, sei dannatamente orgogliosa e non mi hai ancora detto che mi ami" sussurrò "ma questo, piccola" si avvicinò fino a sfiorare le mie labbra e le unì con le sue, che sono così morbide.
Mi baciò con dolcezza, è così bello stare con lui.

"Forse un po' mi piaci, stupido anon" lo canzonai facendogli la linguaccia, guadagnandomi la sua risata cristallina.

"Intendevo proprio questo" ridacchiò accarezzandomi i capelli "Mi dispiace per questo periodo, ma avevo bisogno di tenerti con me, da quando ho letto quel post".

"È okay" assicurai "Forse ti amo. Forse sono fortunata, perché sei un ragazzo che non merito. Potresti ricevere complimenti dalla mattina alla sera"

Mi baciò un'altra volta.

"Ma sai che a me piace così, piccola".

Tumblr messages ✹ Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora