Rhees

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<<Rhees Perez.>>

<<Presente!>> Quel giorno pronunciai quella parola con entusiasmo.
Con il sorriso stampato nelle labbra.
Sentii una risata della compagna al mio fianco. Non era cattiva...sembrava divertita, davvero divertita.

Nel corridoio salutai quel ragazzino, il super nerd. Il saluto fu ricambiato.
Non mi sfuggì il rossore nelle sue guance.

Cercai di sorridere più spesso.
Volevo essere gentile anche con chi non se lo meritava.
Anche quando la ragazza più popolare della scuola, insieme a tutte le sue amiche, mi venne addosso facendomi cadere goffamente a terra.

Quando il mio viso era ancora vicino al pavimento, immaginai le parole che forse Lorette mi avrebbe detto.
Ricordai il suo volto e la sua gentilezza.
Mi alzai con un po' di fatica, tra le risate di diversi ragazzi che assistevano a tutta la scena.

<< Credo che tu non mi abbia vista. Accetto le tue scuse. Ciao!>>
Le salutai, cercando di  tenere per me le lacrime che tentavano di uscire.
Mi stupii del coraggio che uscì dalle mie parole.
Il silenzio di quel momento e tutti gli sguardi attoniti, erano di certo la mia vittoria.

La mia prima vittoria.

-

<<Doveva vederli Lorette. Sembravano dei cani bastonati!>> Esclamai in mezzo alle nostre risate.

<<Immagino cara, immagino.>>
Rispose per poi tossire.
Si portò una mano alla bocca.
In quel momento mi preoccupai, capendo che non stesse per niente bene.

<<Vuole che la riporto a casa?>> Le posai una mano sul braccio per darle conforto.

<<E perché mai?>>
<<Arriverà anche il momento cara. Ma sono sicura che non sia ora, perciò non mi sembra il caso che io me ne stia a casa tutta sola.>>

<<Ha ragione.>> Il rumore del vento sembrava che velasse tutte le mie parole.

<<La vita è piena di scelte bambina mia. Ma arriverà il momento in cui dovremmo solo stare a guardare.>>
Capii molto bene dove voleva arrivare.
Sentii il mio cuore battere più velocemente. Il desiderio di tapparmi le orecchie era ardente.
Ma dovevo crescere.

<<Promettimi che arriverai a guardare tutti i colori che la vita può offrire.>>
La guardai, sembrava che quello fosse un addio. Non era quello volevo.

<<Lo prometto Lorette.>>
<<Però...la vuole sapere una cosa?>>

<<Non desidero altro.>> Rispose sincera.

<<Il mio nome è Rhees.>>
<<Crede che possa darle un significato?>>

<<Puoi fare tutto quello che vuoi Rhees.>> <<Anche di più di quello che pensi.>>

D'ora in poi avrei portato quel nome con orgoglio. Ne avrei svelato l'importanza.
L'avrei reso manifesto a tutti.

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