Le cose belle richiedono sacrificio

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Sapevo che non era una buona idea  seguirla. Ma che me ne importava? La seguii senza riuscire a togliere il sorriso che mi restava stampato sulla faccia. Ci avviammo verso il centro che distava neanche un chilometro da lì.
La giornata volò.
Nei successivi giorni fu come entrare in uno dei miei sogni, o quasi, non voglio esagerare.
Dopo un mesetto buono la mia storia era sulle bocche di tutti ma mi sorpresi tanto, a dir poco, quando mi comunicarono che volevano tradurre e pubblicare la mia storia all'estero. Ero sull' altalena nel parchino vicino alla casa della Dia. Iniziammo a urlare come forsennate. Al contrario quando lo comunicai a casa la cosa non venne presa tanto bene: i miei litigavano in continuazione e spesso e volentieri scaricavano la loro frustrazione sulla sottoscritta. Mi dissero che questo avrebbe comportato spese enormi e che loro non ci avrebbero versato un centesimo perché si trattava,a loro parere, di una causa persa. E rincominciarono ad urlasi contro. Li odiavo era una parola grossa. E chi poteva saperlo meglio di me? Il mio 'lavoro' era pesare le parole. Io non li odiavo, semplicemente loro non vivevano nel mio mondo. Ma su una cosa avevano ragione, le spese sarebbero salite alle stelle ed io avrei incominciato le superiori solo tra un paio di mesi. Non avevo soldi. Non avevo nessuno a cui chiederli. Ma non potevo rinunciare, così feci una lista mentale delle cose che potevo fare per guadagnare qualcosa. Innanzitutto non potevo più restare in quella casa. Dovevo trovare un altro posto dove dormire e per la prima volta mi ritrovai a fare qualcosa che non avrei mai pensato di fare. Chiedere qualcosa.

My Life //Aidan Gallagher Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora