Isabella
Fisso attentamente il comandante della polizia nei occhi.
"Sa benissìm pecché song ca' nun melò chiedà risparmiàm tempo"
"Tranquìll ca' e' tiemp ne avraì a sufficienza"
"Nòn me e maje mancatò"Lei tira un pugno alla scrivania e io rido soldisfatta , adoro far impazzire la gente.
Nonostante sia più potente di me non vuol dire che mene starò ferma se proprio voglio posso portarla a passeggio a guinzaglio ma meglio di no ci stanno troppo cagne per i miei gusti.
"Dimmi almeno perché lai fatto"
"Tenèv e' mie motivi"
"Quàl motivì"
"I mie motivì" sottolineo meglio i MIEI "Portatèl in cellà ca' rimman a' portiàm o' IPM" sbuffo e mi alzo dalla sedia.Di nuovo in un IMP non cela faccio più.
Ci sono finita più di una volta per rapina a mano armata per spacchi di droga e truffe
Ma per omicidio non ci sono mai finita e ne sono sicura non ne uscirò dopo un mese nemmeno avessi u barako Obama come avvocato.Mi rinchiudono in cella dove non c'e nemmeno una finestra, che maleducati.
Ma tanto ne sono abituata e proprio così che fanno tutti quando si sentono minacciati quando sanno che un solo sciocco delle dita potresti farli sparire dalla faccia della terra lasciando di loro un lontano ricordo.
Ci sono abituata a tutto questo....alla polizia potrei dire che sono meglio dei amici.
E i unici ad essere sincere che in faccia hanno solo la loro faccia da cazzo e non tengono una seconda faccia.Ho passato tutta la mia vita ad uccidere e non farmi uccidere.
Non ho mai avuto rimorso perché se non gli avrei uccisi io mi basta pensare che loro avrebbero ucciso me, mi sono sempre parata i culo da sola e nessuno c'era nei momenti più bui ero sempre da sola.Ho lasciato la scuola al Età di 13 anni quando per la prima volta mio fratello vicenzo mi a fatto prendere in mano la mia prima pistola.
Al eta di 16 anni ho smesso pure di andare a danza nonostante mi faceva sentire libera come un fiore.
Perché ho trovato qualcosa che mi sentisse veramente libera uccidere.Ed è prorpio da quel momento quando mia madre a smesso di chiamarmi la sua bambina a capito che ero cambiata che non ero più la sua bambina che ero un altra che l'unica cosa che mi interessava era la mia moto la mia musica la mia droga e la mia pistola.
E dato che ha lei non piaceva quella che ero a decido di andarsene quando più ne avevo bisogno, fregandosene di me soltanto perché non ero come voleva lei.
E di solito le delusioni ti aprono i occhi e di chiudono il cuore io ho fatto all'incontrario ho chiuso i miei occhi continuando ad essere me stessa e ho aperto il mio cuore a quel mondo che mia madre tanto odiava.
Diventato così quello che sono sempre voluta essere.........un incubo.
******il giorno dopo******
Il giorno dopo non so nemmeno come o perché mi ritrovo su un camion della polizia in manette.
Sono ancora tutta assonata con le ossa adorate per via della dormita sulla panchina di quel fottuto carcere.
Dove non si sono degnati neanche di chiedermi se avevo freddo.Fisso un poliziotto vicino a me e armato e dalla faccia sembra italiano.
"Dove stiamo andando" chiedo seria. Appoggiandomi al schienale della sedia.
"In carcere minorile"
"Ah" sospiro senza nessun sentimento.Dato che non so che provare.
Curiosità non ne ho, ci sono cresciuta la dentro.
Paura nemmeno un po, dato che scegliendo questa vita ho scelto anche le conseguenzeMentre la felicità non credo la provia nessun ragazzo o ragazza che e rinchiuso la dentro.
E non ho nemmeno mai capito che senso ha rinchiudere una persona in un carcere rinchiudere un animale in gabbia non lo trasformerà in un umano.
Il camion si ferma e la porta viene aperta.
Due uomini mi prendono dalle braccia portandomi fuori, come se non avessi già le mani in manette.Appena la luce del sole non mi acceca posso intravedere il mare che non a nessuna fine.
Vengo trascinata al interno del carcere.
Dove davanti mi sta aspettando un uomo di media statura."Benvenuta io sono il comandante Massimo tu saresti Isabella Abate"
"Non saresti sono"
"Carettino supeficace" sbuffo e continuo a camminare, già mi sta in culo.
"Qualcuno ti a detto di andare" ritorno in dietro "eccomi eccomi"
"Ora vai dalla direttrice......Beppe accompagnala"Sto uomo dalla barba e capelli grigi si avvicina aprendomi le manette, finalmente poveri polsi.
Lo seguo lungo quel cancello fino in campo da calcio circondato da mura.
Segguo Beppe fino in un ufficio dove una donna bionda con i occhi azzuri e seduta dietro la scrivania."Buongiorno ben arrivata io sono Paola vinci la direttrice del carcere"
"Sa come mi chiamo"
"Sai pure io sono nuova non sei l'unica"
"Bene" rispondo seria."Beppe portala in cella volevo solo dirle che domani potrà parlare con i suoi genitori"
"Bene grazie" rispondo alzandomi dalla sedia seguendo Beppe e consegnandoli le miei cose."Sei già esperta vedo"
"Non è la prima volta"Lui mi fa cenno di seguirlo facendo il percorso Dj prima al contrario.
Soltanto che furoi ora ci stanno i ragazzi e il campo non e più vuoto.
Tutti i occhi sono puntati su di me manco fosse Belen Rodrigez."Aspetta qui" mi chiede Gentilmente Beppe parlando con una sua collega alla porta.
Esamino tutti dal basso verso l'alto.
A colpirmi e un ragazzo che mi sta fissando da più 5 minuti a una sigaretta in bocca e un braccio appoggiato alla rete.
Mi appogio al muro fissandolo un altro po' finché un suo amico si avvicina a lui chiedendogli un tiro.
Il suo amico e Simile a lui,chiuffo alto e di carnagione bianca e a petto nudo.
Cerco di avvicinarmi sempre di più perché il suo tatuaggio sul petto mi sembra di averlo già rivisto.
E soltanto quando entrambi il ragazzo si appogia al cancello ne sono sicura e lui.
Inizio a camminare verso di loro ma il ragazzo con la sigaretta sene accorge uscendo dal campo avvicinandosi a me a passo lento.
Arrivando a faccia a faccia e lui ad spezzare il silenzio.
"Dovè staje andandò"
"D chillu ragazzo"
"Còs bbuo' dal mie amico"
"Nullà"
"E pecché staje andànd ra lui"
"Càzz miei"
"Caratterìn pessìm a' bambina....Eduàrd qualcùn te cerca"
"Eduàrd aie detto"
"Già Eduardo"
"Dìmm cirò" risponde Eduardo usando dal campo scompigalidosi il chiuffo, una cosa che solo lui poteva fare.....guardiamo se si ricorda di me.Beppe si avvicina "ti ho detto di stare lì su andiamo"
"Beppe sta parlando con me sparisci" risponde il ragazzo davanti a me facendo sparire il uomo in solo minuto.Quando sono davanti a Eduardo lo fisso nei occhi ...speriamo che non rido.
" Stà uagliona te cercavà"
"E tu saresti..." chiede Eduardo a braccia incrociate.
"Veramènt nun te ricòrd e' mè" chiedo io ridendo.
"S si na' mia ex sappì ca' sto.aspettànd nu' figlio" diventerò bi zia.
"Staì aspettànd nu' figlie complimènt ma restì nu' bambino" dico io seria.
"Còm scusa" chiede Ciro avvicinandosi, già mi sta in culo sto tipo.
"Cìr spettà nu' attimò allontanti"risponde Eduardo allontanandolo "solo una persona mi dava del bambino sei tu.."
"Sun proprio io isa" rispondo.io e subito dopo lui si avvicina a me prendendomi di peso.in un lungo abbraccio.Facendo sprofondare entrambi a terra.
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Il diavolo non si innamora /mare fuori//Ciro Ricci
RomanceIsabella Abate per i amici Isa e una ragazza molto sicura di sé che quando vuole qualcosa sela prendere senza chiudere aiuto a nessuno. Non ha amici e quei pochi conoscenti non sono degni per chiamarsi tali. E una ragazza con un cuore di giaccio e l...