6) Agonia

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Una promessa, "quando la battaglia sarà finita avrai la mia risposta", questa frase rimbombava nella testa di Juvia come un martello, non si dava pace la maga dell'acqua, da mesi su Magnolia, pioveva a dirotto, il suo cuore era in pezzi, era paralizzata, e fredda, fredda come quel vetro, quel vetro da dove ogni giorno, osservava il suo Gray-sama, immobile in un letto. Durante la battaglia, Gray si era ferito gravemente, Wendy non era riuscita a guarire le sue ferite, lo portammo in ospedale e così era entrato in coma, i medici non si sbilanciavano e non permettevano a nessuno di entrare, tra le possibilità c'era anche quella che il suo adorato Gray non si risvegliasse più.

Passavano i giorni e la situazione, rimaneva sempre la stessa , Juvia passava le giornate a guardarlo, e a furia di fissarlo, aveva le allucinazioni, sembrava muovesse la mano, ma poi si rendeva conto che non era così, Juvia, non poteva più sopportare questa agonia, se Gray-sama non fosse tornato da lei, lei lo avrebbe raggiunto.

Gray-sama non aveva famiglia, quindi i medici permettevano una visita al giorno, al Master che era il suo tutore, Juvia non era nessuno per il dolce Gray, e i medici erano inflessibili, il Master aveva chiesto di far entrare Juvia, ma il permesso era stato negato, l'unica cosa che ci era stato richiesto era una audiocassetta, con le voci delle persone a lui più vicine, per vedere se Gray-sama reagiva, poteva essere d'aiuto, tutta la Gilda registrò un messaggio, e anche Juvia.

"Quando la pioggia scende sul tuo viso
E il mondo intero è sulle tue spalle
Potrei offrirti un caldo abbraccio
Per farti sentire il mio amore

Quando le ombre della sera e le stelle appaiono
E non c'è nessuno ad asciugare le tue lacrime
Potrei stringerti per un milione di anni
Per farti sentire il mio amore

So che non hai ancora preso una decisione
Ma non ti farei mai del male
L'ho capito dal momento in cui ci siamo incontrati
Nessun dubbio nella mia mente su quale sia il posto a cui appartieni
Potrei essere affamata, triste e malinconica
O potrei strisciare per la strada
No, non c'è niente che non farei
Per farti sentire il mio amore

Le tempeste infuriano sul mare agitato
E sulla strada del rimpianto
Anche se i venti del cambiamento soffiano selvaggi e liberi
Non hai ancora visto nessuno come me

Potrei renderti felice, far diventare i tuoi sogni realtà
Non c'è nulla che non farei
Andrei fino in capo al mondo per te
Per farti sentire il mio amore"

"Gray-sama, è il sole di Juvia"
"Juvia senza Gray-sama non può vivere"
"Juvia TI AMA, ti amerà per sempre"

Una canzone, Juvia aveva cantato a Gray una canzone, per dirgli ciò che provava, chi sa se davvero sarebbe servito a qualcosa, passarono i giorni, Juvia, non tornava a casa neanche a dormire, era stremata,  Erza le se avvicinò con una coperta, "Juvia, torna a casa, hai bisogno di mangiare e di dormire, non puoi andare avanti così, se Gray si svegliasse, si arrabbierebbe sai". Presi la coperta, "Juvia ti ringrazia, ma non tornerà a casa, non lascerò solo Gray-sama.... No non posso". Un medico uscì dalla stanza di Gray, "Tra di voi, c'è una certa Juvia?"

Juvia si alzò di scatto lacciando cadere a terra la coperta che aveva tra le mani, "Gray reagisce a tutti i vostri messaggi, ma quando sente il messaggio di questa ragazza, piange, è evidente, che lo tocca nel profondo, allora è qui tra voi questa Juvia?". Erza diede una spinta a Juvia, che la portò davanti al dottore, "Sono io"
Dissi con la voce che tremava, il medico mi fece cenno di seguirlo, indossai un camice verde, mi tremavano le gambe, mi avrebbero fatto entrare, prima dell'ingresso il medico, mi diede delle raccomandazioni "vogliamo che lei parli con lui, di qualsisia cosa, non deve avere reazioni, brusche ed eccessive, qualsiasi cosa accada, noi interverremo immediatamente".
Detto questo mi invitò ad entrare, chiusi la porta dietro le mie spalle, e rimasi li qualche minuto per riordinare le idee, poi lentamente mi avvicinai al suo letto, e mi sedetti accanto a lui.
Come un fiume in piena Juvia si buttò in un monologo, tra singhiozzi e sorrisi, partendo dal principio, dal giorno in cui combattendo contro di lui, vide per la prima volta il sole, e si innamorò di lui, Juvia ripercorse ogni momento passato insieme sia bello che brutto, raccontava tutto in ogni minimo dettaglio, ricordò sorridendo dei vari tentativi che aveva fatto per conquistarlo, la sciarpa che aveva rifiutato, il dolore che provocò quando distrusse il negromante, che controllava suo padre, il combattimento con Invel fino a giungere all'atto che aveva portato Gray in quel letto, per proteggerla da Acnologia.
Avevo parlato a Gray-sama per ore, infine gli presi la mano, "Gray-sama è il sole di Juvia", e le lacrime che fino a quel punto ero riuscita a trattenere cominciarono a uscire copiose, cadendo sulla mano del dolce Gray, tutto a un tratto la sua mano strinse la mia, e io rimasi pietrificata a guardarlo, l'unica cosa che riuscì a sentire prima che mi portassero fuori a forza da quella stanza era il sussurro del mio nome "Juvia...".

Pov Gray
Dove mi trovo, sono forse morto? Sento ogni cosa, ma non riesco a rispondere, sento ogni cosa ma non riesco a muovermi, sono giorni che ascolto voci famigliari, che mi incoraggiano a reagire, ma qualsiasi cosa io faccia sembra non funzionare, fino a che sento lei, la sua voce che chiama il mio nome, i suoi sentimenti cristallini, il suo dolore, il suo amore per me, le sue lacrime cadono sulla mia mano, e qualcosa si sblocca dentro di me, finalmente riesco a stringere poco la sua mano e la vedo di sfuggita prima che la portino via, "Juvia" la chiamo ma lei non può rispondere, medici impazziti mi circondano, mi fanno domande e io rispondo sempre la stessa cosa "Juvia".

Sono ore che quella tenda è tirata non possiamo vedere niente, Gray-sama si è svegliato ma sembra che questa agonia non sia ancora finita, non sappiamo ancora se sta davvero bene, Juvia si accascia sotto quel vetro con la testa tra le ginocchia, pregando che il suo Gray stia bene, in attesa che qualcuno dicesse loro qualcosa.

Dopo lunghissime ore di attesa, un medico venne a parlarci, "il vostro amico è sveglio, ha bisogno di riposo, ma vuole vederla signorina"
Solamente lei, prego".
"Gray-sama", Juvia corse accanto a lui e lo abbracciò, fondando la testa nell'incavo del suo collo, "Juvia... non stringere così forte o mi manderai in coma un'altra volta" disse sorridendo, allentai la presa, ma appena lo feci fu lui a stringermi a se "Juvia è il sole di Gray-sama, tu sei tutto il mio mondo, ti prego rimani al mio fianco per sempre" rimanemmo abbracciati per un tempo che mi sembrò infinito, il sole era tornato a splendere su tutta la città è sul mio cuore, finalmente questo incubo era finito.

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