2.Jeon Jungkook

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Potere

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Potere. Una sola parola ma in grado di trasmettermi voglie mai immaginate, per poter poi realizzare il mio sogno più grande:trasformarmi, diventare potere.

A partire dal mio lavoro nel mondo della mafia da quando avevo 16 anni. Ero giovane, ribelle e orfano ma avevo già visto abbastanza crudeltà nella mia vita da essere capace di capire che era solo una la cosa che riusciva a prevalere su tutto, sull'amore, l'odio, la spietà e i stupidi bisticci con la vita quotidiana di tutti i giorni, ovvero potere. Ciò mi é stato spiegato dal mio idolo, Ruiji Wang. Ero il più spietato della sua combriccola mafiosa, ero il più astuto, il più crudele e il più forte. Uccidere per la prima volta in assoluto per me fu una passeggiata, non avevo nulla al tempo, né un posto dove stare né qualcuno con cui potessi stare, le uniche cose che mi rimanevano quando mio padre mi aveva abbandonato erano i miei 13 anni di vita, la camicia fracida intrisa di pioggia che mi si era appiccicata alla pelle, le mie sneakers bianche e i miei jeans strappati che per quanto andassero di moda in quel momento mi stavo pentendo di aver anche solo pensato di prenderle. Da quel giorno in poi avevo capito che dovevo afferrare, prendere quello che volevo e non avevo bisogno di chiedere a qualcuno per poterla avere, non avevo bisogno di un Dio per poter fare o avere qualcosa, se pregare in un Dio o l'essere cari e gentili verso il prossimo con tutte le fatiche e l'impegno del mondo avrebbe obbligato la natura e il Fato stesso a cambiare nei miei confronti ovunque mettessi piede allora perché non é successo? Ne ero certo al 1001 % che cazzate simili con me non sarebbero funzionate e che d'ora in poi non sarei più stato il Jungkook di prima. Ero e sono convinto di ciò perché durante i tre anni che passai per strada prima di essere accolto a braccia aperte nell'universo clandestino, parallelo a quello avevo vissuto fino ad all'ora detti numerose possibilità a me stesso e alla natura nonostante sapessi già al tempo che ero senza speranze, ma nonostante avessi assistito mio padre uccidere mia madre davanti ai miei stessi occhi, nonostante la sfortuna mi avesse da sempre intralciato la strada nel corso degli anni io ho voluto credere, ho voluto fidarmi di me stesso e di tutto ciò che mia madre defunta mi aveva insegnato. Invani la mia mente e il mio cuore mi dicevano di non cedere ma sapevo, anche nel momento in cui Ruiji divenne l'idolatria e il Dio che cercavo che non potevo perdonare me e la mia anima per avermi costretto a non cedere a quella mia parte dannata che man mano stava occupando la mia aura e il mio spirito portandomi a fare tutte le cose seguendo il mio istinto ormai cambiato. Per maturare il mio potere e ingrandirlo decisi d'impadronirmi del patrimonio di Ruiji; non mi sono "impadronito" della sua campagna mafiosa ma l'ho usata come strumento nella crescita dell'impero che cercavo di mettere in piedi e che oggi, dopo aver acquisito la fiducia di Ruiji in soli 3 anni usando questi 7 anni di distanza dall'omicidio da me commesso con saggezza, sono riuscito a rendere il mio sogno in un patrimonio di 46 miliardi di dollari che aumentano a ogni mio attacco sulle diverse combriccole da quattro soldi sotto il mio potere. 

Vivo con il mio migliore amico, Namjoon, anche se per me é più come un fratello, e il suo fidanzato, Seok Jin. Namjoon e Seok Jin sono l'uno il contrario dell'altro ma si vede che provano un amore reciproco anche ad un miglio di distanza e bhe gli ho costretto a non vivere nella mia stessa villa proprio per questo o i miei timpani sarebbero scoppiati da ciò che sento dalla loro stanza. In quanto a me invece cerco di soddisfare me stesso pagando qualcuno a farmi divertire quando mi annoio ma non penso che darò mai un posto alle relazioni nella mia vita da capo mafioso. Sò bene che se m'innamorerò di qualcuno gli darò sempre la precedenza dimenticando me stesso e il potere di cui oggi vado fiero. Non credo nel vero e proprio amore indossulvibile al di sopra di tutto e tutti e nemmeno in cazzate come l'attrazione fisica ma credo nei bisogni carnali e basta. Non penso che la gente dovrebbe farsi kdrama mentali dopo essere andati a letto o per la loro prima volta, insomma dovete solo andare a letto!

"Hyung!" 

La porta si spalancò e un Seok Jin super preoccupato entrò nel mio ufficio con un estintore in mano.

"IO STO BENE TU STAI BENE STIAMO TUTTI BENE?!"

"No hyung mi annoio" dissi dondolandomi sulla sedia.

"Hey! Stob it! E' l'ennesima volta che mi fai preoccupare così e meno male che io e Nam abitiamo con te, ovvero abitavamo" disse con aria dispiaciuta.

"Le mie orecchie hanno sopportato abbastanza in 2 settimane, vi avevo detto di andarci piano ma voi non mi avete ascoltato"

"Senti chi parla" disse sottovoce Jin.

"Non é nemmeno colpa mia se il mio fidanzato é fin troppo sensibile" disse facendo il suo ingresso Namjoon per poi cingere la vita a Seok Jin.

"E le compagnie che ti porti in camera da letto tu non sono di meno con le urla e gli strilli" disse posando le labbra sulla fronte del proprio fidanzato.

"Dovresti uscire più spesso Jungkook chi lo sa magari conoscerai qualcuno di speciale anche..." "No hyung non voglio distrazioni ne altro" dissi interrompendolo.

"Fai come vuoi Jungkook non ti obbligo ma vedrai che quando capiterà capirai che non é assolutamente come pensi" disse dando uno sguardo pieno di affetto a Namjoon.

Feci spallucce per poi alzarmi e a lunghe falcate uscire dall'edificio ed entrare nel sedile posteriore della mia Mercedes neon.

"Dove la porto signore?"

"Lo sai" dissi alzando il finestrino nero tra di noi per separarci.

Tirai fuori il telefono dalla tasca interna della giacca per poi chiamare uno dei miei amici più cari, l'unico che conosco da quando sono bambino ma che nonostante la mia trasformazione in un'altra persona mi é stato accanto.

"Hey Jungkook! Come stai?"

"Bene, ti va se ti raggiungo tra una mezz'ora?"

"Sì, é passato tanto tempo...."

"Okay allora a presto"

"A presto"

Misi il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni per poi iniziare a slacciarmi i primi bottoni della camicia.

-

-

"Signore, siamo arrivati" disse il mio autista aprendomi la portiera.

"Grazie Kevin, vienimi a prendere tra un'oretta circa, ti chiamo io"

"D'accordo signore, con permesso" disse prima di congedarsi.

Entrai nel vicolo buio per poi raggiungere l'appartamento e suonare.

"Jeon Jungkook"

"Choi San"

"Choi San"

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ANGOLO AUTRICE

ARMYYYYYYY spero vi piaccia il capitolo. Prometto ma proprio prometto che nel prossimo capitolo ci sarà l'incontro tra i due pulcini, non odiatemi perfavore. A voi piace geografia? Perché io la odio e stò pubblicando durante l'ora di geografia. Spero stiate tutti bene, sorridete sempre, vi mando un bacione.





𝐁𝐀𝐃- KOOKV (yoonmin, namjin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora