{CAPITOLO UNO}

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Mi alzai di scatto, portando il busto a muoversi in modo brusco dal letto, e aprendo gli occhi. Ero sudato, i capelli cadevano sulla fronte appiccicandosi quasi e il mio respiro era irregolare: non riuscivo più a sopportarlo.

Il sogno era sempre lo stesso, era calmo e non avevo mai problemi di questo tipo all'interno, quindi perché dovevo svegliarmi sempre in questo modo? Non stavamo di certo parlando di incubo, no!?
Stavolta, però, qualcosa non quadrava, quella voce...
Era così dannatamente affascinante, bella, sottile, piacevole, quasi magica, e volevo sentirla, e risentirla ancora e ancora, finché avessi avuto il coraggio di presentarmi su quella distesa di acqua, finché avessi avuto orecchie per sentirla e occhi ancora non abbastanza pesanti da potermi addormentare da un lato ma svegliarmi dall'altro.

Scossi la testa portandomi un dito sulla tempia, massaggiandola un pò prima di poter controllare l'ora e notare che avevo fatto abbastanza ritardo.
Sorrisi annuendo, pensando al fatto che beh, era dopotutto abbastanza normale fare ritardo se si parlava di me, quindi che problema c'era?

Mi stiracchiai guardando la parete bianca davanti a me. Ma quindi, aspettate un attimo...

Ero in ritardo?!

Sgranai gli occhi per la seconda volta e quindi mi alzai dal letto, non curandomi delle lenzuola fresche e pulite ormai sul pavimento, correndo in bagno. Mi guardai allo specchio e notai che ai miei occhi si erano aggiunte delle ombreggiature scure, sembravano starci bene ma era segno che dormire non era più normale per me, e non era così tanto una cazzata dopotutto.
Sbuffai leggermente aprendo il rubinetto e aspettando che l'acqua diventasse idonea per poterla passare sul viso aiutandomi in questo processo chiamato personalmente da me: "non voglio sembrare rincoglionito" e quindi mi lavai anche i denti, saltellando a destra e a sinistra per cercare di infilare i calzini al posto giusto, ma soprattutto dal verso giusto.

Una volta fuori, diedi una leggera sistemata ai miei capelli, rigorosamente e fortunatamente neri, dopo non ricordo quante decolorazioni, arricciandoli per quel poco che potevo e scelsi una tuta con una t-shirt bianca da indossare. Mi cambiai velocemente, afferrai subito il mio zaino e corsi fuori di casa camminando a passo svelto verso la mia adorata, o quasi, scuola.

Frequentavo il quinto anno, l'ultimo di un'altra lunga serie. I miei piani, infatti, erano quelli di continuare per poter studiare psicologia. Potevo magari dare una spiegazione a quello che mi stesse frullando in quella zucca vuota...sempre se fosse stato plausibile.
Era fin da sempre stato un mio prevalente sogno, chiuso un pò in quel cassetto che non vuoi aprire perché non è il momento giusto. Da piccolo, poi, si cambiavano sempre idee e non sapendo mai cosa realmente fare o meno. Fortunatamente, andando avanti con il tempo, ebbi la piena approvazione dei miei genitori che, tanto lontani e affaticati dal lavoro, mi permisero di vivere da solo aiutandomi con metà delle spese per avere il mio spazio nel fare quello che dovevo, oer inseguire la strada che volevo.

L'altra metà? Dove prendevo i soldi per vivere?
Beh mi aiutava, con il suo bar di proprietà, Taehyung, mio fedele amico da ben una vita intera. Venne qui, a Busan quando ancora ero all'ultimo anno delle scuole primarie, non ci davamo molta confidenza, all'inizio, non mi piaceva tanto, ma ben presto qualcosa, o forse qualcuno, mi disse che dovevo farlo, dovevo andare a parlare con lui. E da allora non ci siamo mai più separati tanto da rimanere insieme fino alla fine del nostro percorso scolastico. Dopo ancora anni e anni di amicizia si introdusse anche Jungkook, arrivato quando l'anno che correva era il secondo dell'attuale liceo. Jungkook era timido, piccolo, innocente ma soprattutto era molto, parecchio, carino e di certo non mi passò inosservato.
In ogni caso, si uní al nostro gruppo e da allora siamo stati sempre uniti promettendoci di rimanere inseparabili qualsiasi cosa accada.

Per quando riguarda Jungkook, invece...

"Hey Jiminie! Ci sei? Dai corri!!" urlò una voce poco lontana da me. Alzai gli occhi ed era proprio lui, insieme a Taehyung, che mi aspettava mentre gli altri erano già più o meno entrati.

Sorrisi appena potei risvegliarmi da quei pensieri e scossi la testa raggiungendoli
"Potevate andare, tranquilli per me, mh?"

"Ma sei scemo? Ti pare che ti rimaniamo da solo?" Taehyung scosse la testa mentre Jungkook mi mise una mano sulla spalla sorridendo "Non ti lasciamo" mi disse, facendomi leggermente arrossire.

Annuii e sorrisi guardandoli
"Cosa stiamo aspettando allora, muoversi!" iniziai incamminandomi verso l'entrata gongolando nella mia leggera felicità data dal sorriso del piccolo Jungkook, e capii che Taehyung lo notò, alla fine lui sapeva tutto di me, anche che mi interessava il piccoletto e che prima o poi speravo di dichiararmi, appena prendevo coraggio insomma. Quindi speravo solo fosse felice per me, come un migliore amico dovrebbe.

Mi girai con la testa verso destra, poi verso sinistra non notando i due amici di fianco a me, così decisi di voltarmi in modo tale da poter camminare all'indietro e capire perché avevano deciso di interpretare delle lumache, ma rimasi sorpreso.

Shoccato?

Jungkook e Taehyung si tenevano per mano mentre si sussurravano parole, da quella distanza alquanto incomprensibili, all'orecchio. Mi fermai di botto ingoiando un groppo alla gola talmente tanto grande da fare rumore, mi sentivo bruciare gli occhi e continuavo a guardarli come se tutto fosse un sogno, ancora.

"Uh? Jiminie non ti senti bene?" Taehyung fece un passo verso di me notando solo dopo la mano intrecciata a quella di Jungkook che subito slacciò sbattendo le palpebre velocemente. Sbiancò totalmente in volto, diventò un cadavere e cercò in tutti i modi di aprire bocca per dire qualcosa, ma in quel momento probabilmente niente gli salì alla gola.

Mi morsi le labbra e rimasi zitto, ancora immobile guardando davanti a me, colui che mi aveva tradito.

"Jiminie io..." sussurrò quasi impaurito, tremante

"Noi, ecco, stavamo per dirtelo okay? Davvero, non volevamo nasconderlo" Jungkook si unì capendo subito di cosa si stava parlando e notando una strana aria girarsi attorno a noi.

Stavamo per dirtelo? Non volevamo nasconderlo? Da quanto tempo andava avanti? Avrei voluto solo parlare ma stavo per piangere in realtà.

Taehyung si voltò di scatto verso di lui
"Sta zitto Kook" gli disse passandosi una mano fra i capelli.

"Uh? Non vuoi che sappia che stiamo insieme?" Jungkook sospirò guardando sia me che Tae per poi, probabilmente, collegare il tutto.

Sbiancai stavolta, totalmente.










Angolo autrice
Scusate ancora una volta per questo angolo, so che volevo fosse l'ultimo ma è importante. La mia offerta è quella di chiedervi di passare da una mia amica che fa storie larry, nonché romanzi romantici, se vi interessano. Si chiama Antonella7896
Grazie a tutti e alla prossima💜

"Sir Dream"//Yoonmin (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora