"Hey Jiminie, ma dov'eri?" corrugò la fronte Taehyung appoggiato con il gomito vicino al bancone.
Lo guardai notando che tutti coloro al piano superiore si erano spostati di sotto riempendo la stanza completamente.
Corrugai la fronte non capendo per niente ciò che stava succedendo."Jimin, vado a controllare gli altri dove sono mh? Ti raggiungo subito" annuí Jin dandomi una pacca sulla spalla, per poi allontanarsi
Taehyung continuò ad osservare attento per poi schiarirsi la voce
"Allora Jiminie? Hai fatto anche amicizia con Jin hyung?"Lo guardai e annuii
"Si, e ne sono felice"Taehyung annuí, mordendosi le labbra, avvicinandosi al retro del bancone, per evitare la troppa distanza che c'era tra noi due, e mi mise una mano sul braccio
"Jimin, dobbiamo parlare" sussurrò"Non adesso Taehyung, e poi non stavi con Jungkook tutto il tempo? Ora dov'è?" corrugai la fronte
"È lì" disse indicando Jungkook poco distante mentre parlava con dei clienti "ma non c'entra, voglio parlare con te"
"Dopo ne riparliamo, adesso devo capire cosa sta succedendo" scossi la testa per poi sporgermi verso il bancone osservando tutto con parsimonia.
Sembrava stesse per succedere qualcosa di troppo eclatante, la gente era emozionata, parlavano in continuazione di come posizionare i telefoni per fare dei video, in quale angolazione sarebbe stato meglio mettersi. Era strano, davvero strano.
"Oh, Yoongi sta per fare un piccolo concerto qui, non lo sapevi?" annuí Taehyung più tranquillo di qualsiasi altro essere umano
"Come scusa?" sgranai gli occhi e aprendo la bocca leggermente "non ci credo" sussurrai
"Beh fallo, perché a breve inizierà" sorrise Taehyung per poi guardarmi "vuoi che resti con te?"
"Fa nulla" scossi la testa mordendomi le labbra "va e vedi se hanno bisogno di qualcosa, ce la faccio anche da solo" annuii
Taehyung fece una piccola smorfia ma alla fine seguì il mio consiglio e andò verso i tavoli delle persone che erano riuscite a sedersi nascondendosi fra quelle che di posti non avevano trovati.
Sembrava davvero stare in fila per un concerto e alla fine mi resi conto che ciò che aveva detto Taehyung non era falso. La stanza era stata allestita velocemente con un piccolo palco e delle piccole luci tutte attorno. Dalla mia visuale non si vedeva bene la struttura del palco, ecco perché non me n'ero accorto prima, ma riuscivo sicuramente a guadare Yoongi e ciò mi bastava.
Non potevo esserne che felice. Finalmente Yoongi aveva preso coraggio e forse stava per tornare in carreggiata. Ero cosi tanto emozionato per lui che dovetti calmarmi interiormente; pensavo in continuazione al fatto che in quel momento, lui, si stava solo preoccupando e preparando per questo piccolo spettacolo dato stasera e sentivo le sue energie, la sua adrenalina anche io.
Su quel palco, quella sera, saremmo stati in due.
Sorrisi leggermente a quel pensiero e incrociai le braccia al petto guardando fisso il luogo in cui si sarebbe esibito aspettando che qualcosa si muovesse, ma più passava il tempo e più di Yoongi non c'era ancora traccia.
Ad un certo punto le luci si spensero tutte e la leggera musica di sottofondo, usata giusto per intrattenere, sparì completamente lasciando largo alle voci delle persone che parlottavano, ingnare di essere sentite, che a mano a mano andavano via via facendosi più fievoli fino a sparire.
Lì dentro, quindi, ci fu un silenzio quasi spaventonso.
Non sapevo il motivo ma un brivido di freddo mi percorsse dal collo fino alla fine della schiena e speravo di non star per svenire da un momento all'altro.
La mia intenzione era sempre stata quella di andare ad un concerto di Yoongi, e forse quella sensazione era data proprio da quel piccolo momento di normale ansia.Sobbalzai leggermente appena vidi delle luci colorate vagare per la stanza e poi fermarsi sul palco dove salì Yoongi.
Lo guardai e tenni lo sguardo fisso su di lui: mio cuore sapeva di non poter mentire.Batteva talmemte veloce da fare quasi paura e non potevo fermarlo o comandarlo se Min Yoongi mi faceva questo dannato effetto ogni volta che ascoltavo la sua voce, che usciva una sua canzone o qualsiasi altra cosa.
Si avvicinò al microfono senza dire niente e sospirò leggermente guardandosi intorno, quasi come se stesse cercando qualcuno e credevo di essere io quel qualcuno.
I suoi occhi vagavano e vagavano ancora, finché fra tutti i presenti si posarono proprio su di me, e potei vederlo benissimo, sentirlo benissimo, che ci fu come un contatto tra di noi, una scossa.
Cercavo di guardare oltre ma non riuscivo, quel collegamento mi piaceva fottutamente tanto ed era impossibile scioglierlo.I suoi occhi continuavano a legarsi con i miei, finché non partí la base ed iniziò a cantare.
Le conoscevo tutte a memoria le sue canzoni, mi avevano accompagnato per tutta l'adolescenza fino ad arrivare ad oggi, ma quella che adesso stava riproducendo non mi sembrava per nulla familiare.Non l'avevo mai sentita ed era strano.
Hago shi punge opta nunge (opta nunge)
jincha muo katun de
Hunan kum jocha opta nunge
hanshi mango aro
da nunde
Haran deroman hamion doen damio
dea kamion da guen chana
guron mal durul midun nega pioji niji
najuk jimo te saro
Surina jom juobua (surina jom juobua)
onurun chiago shipuni jebal ma liji ma
modun joa (modun joa)
bek sekiga sul mashi nungon sachi jiman
chui ajido anun botil suga opso
moduga dali nunde we naman yogiso
moduga dali nunde we naman yogiso
moduga dali nunde we naman yogiso
ichiRimasi fermo a fissare le sue labbra muoversi vicino al microfono, il suo viso calmo e tranquillo e i suoi occhi ancora in cerca dei miei.
Sembrava avessi io il testo da seguire per potersi aiutare nel mentre, ma a quanto pare la conosceva davvero a memoria.
Quelle parole mi provocarono un'altro brivido leggero, mi stavano indicando qualcosa, mi stavano parlando, ma non riuscivo a pensare ad altro tranne al poterlo ascoltare finalmente dal vivo, tranne ad avere per una volta la sua attenzione.So far away
na egedo kumi ita mion
nara ganun kumi ita mion
Don't far away
na egedo kumi ita mion
nara ganun kumi ita mionStavolta si fermò, lasciando andare la base che, aveva con sé altre voci più armoniose rispetto al rap, e potei giurare di sentire anche quella di Jin che si riconosceva bene tra le altre.
Il suo sguardò si spostò da me, chiudendosi, mentre le sue mani afferravano il microfono.Sospirai continuando a guadarlo mentre il mio corpo quasi non reggeva, la mia emozione era plausibile ma indescrivibile.
D'un tratto si spostò, sganciando il microfono dall'asticella, per poi scendere giù dal palco facendosi spazio fra la gente, raggiungendo la strada che l'avrebbe portato al bancone, alla mia postazione.
Corrugai la fronte, notando i suoi movimenti solo grazie a delle luci che lo seguivano passo passo e, quando si fermò al centro della stanza, nella mia direzione, mi bloccai completamente.Stavo tremando sul serio, sembrava stesse dedicando l'intera canzone a me, e in quel momento, quando rivolse uno sguardo alla folla e poi ancora, fisso, su di me, lo capii ancora di più, ne fui proprio certo.
Strinse il microfono fra le sue mani e, appena finí la parte di base che comprendeva le voci più alte, riprese di nuovo con la sua.
Dream
gu deye chan jowa
salme kuche hamke ari
Dream
gu deye jariga
odil jirado guande ari
Dream
kiol guk shirio ne
kuche manke ari
Dream
shija gun mi yakal jonjon
kuchun chan de ariIn quel momento notai perfettamente che Yoongi aveva marcato forte con il tono ogni volta che diceva "Dream" e un intuito mi portò a teorizzare il tutto.
Mi portai le mani davanti al viso, quasi come a nascondere ciò che stava succedendo dentro di me, quasi come a voler sparire completamente, mentre delle lacrime calde iniziarono ad uscire numerose e senza sosta dai miei occhi.
Dopotutto continuavo a rabbrividire, sentendomi immobile ed impassibile.Non potevo crederci.
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"Sir Dream"//Yoonmin (completata)
FanfictionNella mia vita, mai avrei pensato di poter chiedere al destino una cosa così sciocca, come l'esistenza dell'anima gemella. Non ero di certo un bambino, non ci credevo a tutte queste cose, eppure...ho dovuto fare i conti con me stesso e rivedere le m...