I fratelli

30 2 0
                                    

I due amici si trovavano ancora in quel paradiso, sotto il sole ad asciugare i proprio vestiti e corpi. C'era un silenzio così pieno di rumori, gli uccellini che cinguettavano, il vento che accarezzava le foglie degli alti alberi, l'acqua che scorreva e i respiri di sollievo dei due. Tutto magico come in una favola, ma le favole hanno sempre un cattivo no? Infatti, il pacifico silenzio venne spezzato dai passi di due esseri. Ad un certo punto Victor si alzò di scatto e controllò da dove provenissero quei rumori.
-Ome- disse girato di spalle il giovane
-Si- rispose la figura già sapendo il perché l'avesse chiamato per poi svanire nel nulla.
-Fratello ci siamo persi- disse una voce li vicino
-Sei stupido, ci siamo persi a causa tua e del tuo pessimo orientamento- rispose secco l'altra voce
-Che centra ora il mio orientamento, lo sai che sono Pansessuale- disse l'altro
-Ma allora sei proprio un idiota!- urlò l'altra voce
-Io idiota? Ci sarai te che sei uno stupido bifolco!- urlò quell'altro
-Ritira le tue sudice parole, sacco di escrementi!- rispose urlando la voce
Il ragazzo, sia divertito dalle parole e sia pensieroso, fece due passi, spostò due piante e vide due ragazzi picchiarsi come dei bambini:
-Signori fermatevi- disse con voce delicata il giovane
I ragazzi guardarono il Fioraio e si alzarono di scatto dandosi delle piccole botte, si sistemarono e sfoggiarono un sorriso come forma di perdono per averlo disturbato.
Uno dei due era alto e magro, aveva dei capelli corti e biondi, degli occhi color smeraldo e delle orecchie a sventola, invece l'altro era più alto ma muscoloso, aveva dei capelli corti e castani e due occhi che ricordavano il mare più azzurro. I loro vestiti erano un po' logori, come dei veri e propri contadini.
-Signori miei chi siete?- chiese con voce dolce e curiosa il giovane
-Noi siamo due fratelli, io sono Daniel e lui è David- rispose Daniel
-Ehi non mi chiamo David io sono Il D...- David venne interrotto da un pugno nello stomaco ricevuto da Daniel
-Ma cosa dici fratello- rispose Daniel con una risata nervosa -Tu ti chiami David, hai per caso perso la memoria?- guardò con occhi infuriati il fratello
-Ahhh si giusto, mi chiamo David piacere- disse il fratello con un sorriso di dolore
-Ah piacere di conoscervi Signor Daniel e Signor David, io sono Victor il Fioraio di questo luogo- disse gentilmente e facendo un inchino
I due fratelli si guardarono e capirono che stavano per iniziare l'opera che avrebbe segnato la vita del ragazzo.
-Avete almeno una casa dove stare?- chiese il giovane
-Ah no ehm ci siamo persi- rispose Daniel
-Allora se volete vi ospito io nella mia casa- affermò Victor
-Ehm, ci lasci un attimo da soli- chiese con un sorriso nervoso Daniel
Prese il braccio di David, lo tirò verso se stesso e si allontanarono un po' iniziando a discutere tra loro
-Dobbiamo accettare- affermò Daniel sussurrando
-Che cosa?- chiese David
-Se vogliamo incularlo- ripose in modo scocciato Daniel
-Ahhh...siiiii- disse ridendo e leccandosi i baffi David, ma ricevette uno schiaffo che gli fece girare la testa per ben sei volte
-No stupido idiota, ci ha chiesto se vogliamo andare a casa sua- disse Daniel -pensa avremmo più facilità nel rubare la rosa e fargli subire la condanna dello stupro- affermò
Daniel. Pensò per qualche secondo tra se e se, guardò il ragazzo e fece segno con il capo che era d'accordo. I due fratelli si girarono e prima che David potesse dare risposta alla domanda del giovane, il Fioraio era li sotto al sole, già vestito e asciutto che accarezzava il suo fidato cavallo, nel mentre Daniel era incantato dalle gesta del ragazzo. David notò che non c'era ne Ome né il cavallo nero, allora guardò il fratello, gli diede un pugno in faccia per svegliarlo e gli fece notare per l'appunto che non c'erano più quelle strane figure, l'altro fratello annui e poi riuscì a dare una risposta al ragazzo. Il Fioraio con un sorriso disse di salire sul suo cavallo e di stare tranquilli per lui che se la sarebbe fatta a piedi la strada per il ritorno.
[...]
Dopo un lungo viaggio si fece sera e She stava aspettando con ansia il giovane davanti la porta di casa sua, il Fioraio aiutò i due fratelli nel scendere da cavallo, accompagnò Armis nella sua stalla e i tre si avviarono verso la casa.
-Victor! Ti sembra l'ora di tornare? Sono le 21:45 hai saltato anche la cena, non hai lasciato nemmeno un bigliettino per avvisarmi!- disse She al ragazzo continuando a riempirlo di domande, lui si avvicinò con un sorriso e l'abbracciò dicendo -Perdonami sono stato irrispettoso, prometto che la prossima volta che accadrà te lo dirò in prima persona, ok?- guardò la rosa con occhi dolci -ora non ti agitare, se no perdi i petali e non voglio che ti preoccupi tanto, ora vai a dormire domani è una lunga giornata- diede un bacio sulla fronte di She rassicurandola, ma lei, anche se commossa dalle parole del giovane, insistette nello sgridarlo e nel rimanere con lui.
I due fratelli rimasero scioccati dal gesto del ragazzo verso quella piccola rosa. David notò due tombe e capi subito che l'anima del nonno si trovava lì ma non capiva quale delle due era quella giusta, quindi rimase zitto e tornò a guardare la scena dei due innamorati discutere. Dopo qualche minuto il Fioraio riuscì e mandare She a casa serena e tranquilla, si girò verso i due e disse:
-Benvenuti nella mia casa signori, perdonatemi per questo inconveniente, comunque prego accomodatevi- aprì la porta e li fece entrare. I due fratelli guardarono la casa e si puntarono subito sui murales vicino le finestre. Victor amava l'arte, tirava fuori le sue idee attraverso i dipinti, infatti, tra le finestre della sala e della cucina che si avvicinavano alle scale, c'erano dei bellissimi murales, c'era: "la notte stellata"

Il FioraioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora