IX

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Pov's Eddie

Bev: "Come mai hai il respiro affannato?" chiese una volta che fummo scesi.

Eddie: "Nulla tranquilla." dissi arrossendo, forse un po' troppo.

Lei logicamente capì e mi fece l'occhiolino per poi sorridere e tornare dagli altri.

Da lì la situazione degenerò.

Circa un'ora dopo - ora di cui non ho ricordi - mi ritrovai steso su uno dei divanetti del locale con per terra non so quanti bicchieri vuoti.

Vidi Bill vomitare in una pianta dall'altra parte del locale, Beverly che cercava si mantenersi in piedi - appoggiandosi al bancone - e Stan, che sembrava l'unico più sobrio, che era seduto sulla sedia accanto a me con le mani fa i capelli.

Eddie: "Cos'è successo?" chiesi alzandomi e vedendo la stanza girare.

Stan: "Credo che avete bevuto... forse un po' troppo." disse alludendo agli altri.

Eddie: "Tu no?" chiesi cercando di rimettermi seduto e dritto.

Stan: "No, sono astemio. E se te lo stessi chiedendo, sì, ho provato a fermarvi, ma preferivo non prenderle da Beverly."

Eddie: "E Rich?" chiesi guardandomi intorno ma non trovandolo.

Stan: "Ero andato un attimo in bagno e non l'ho più trovato... non oso immaginare in che guai si sia cacciato." disse guardandosi in giro con aria preoccupata.

Non aveva tutti i torti.

Stan: "Dove vai?" chiese mentre mi alzavo a fatica.

Eddie: "A cercarlo, mi pare ovvio no?" chiesi guardandolo in modo ovvio.

Stan: "Sei ubriaco, e poi ci ho già pensato io, ma non l'ho trovato." disse cercando di non guardarmi negli occhi.

Eddie: "Stanley che succede? So che l'hai visto, non sei bravo a mentire." dissi iniziando seriamente a preoccuparmi e guardandolo con sguardo duro.

Stan: "Eddie... era ubriaco, lui" sospirò prima di continuare, tenendo ancora lo sguardo basso "Lui non voleva, non l'ha fatto apposta, sai che lui ti ama, e ha bisogno di te. È solo che..." continuò torturandosi le mani.

Eddie: "Stan che cazzo ha fatto quel rincoglionto del mio ragazzo?" chiesi preoccupandomi ancora di più, e con un'improvvisa voglia di prendere a pugni qualcuno.

Stan: "Lui..lui... ok va bene! Ero andato a cercarlo di sopra, e l'ho trovato seduto a terra fuori da una delle camere mentre piangeva e si teneva le mani fra i capelli. Quando gli ho chiesto cosa fosse successo, lui... mi ha fatto vedere chi c'era nella stanza, e..." non riuscì a finire la frase che alzò lo sguardo mentre fissava un punto dietro di me. Indicò qualunque cosa fosse, così mi girai a mia volta. Vidi Gretta che scendeva le scale, con Richie al seguito che cercava di fermarla mentre lei gli urlava contro.

Quando anche lui scese dalle scale, lei si girò ancora urlandogli contro, per poi dargli uno schiaffo, spingerlo, e andarsene incazzata nera.

Eddie: "Stan... ti prego dimmi che non è come penso io." dissi sentendo già gli occhi pizzicare e girandomi verso il mio migliore amico.

Stan: "Eddie per favore, lui ti ama, e anche tu sai di amarlo. Ha sbagliato, incazzati con lui, ma sai che per andare avanti avete bisogno l'uno dell'altro... io non gli sto dando ragione, sto solo dicendo che..." non sentii come continuò la frase, perché mi feci spazio fra la gente per raggiungerlo.

Quando lui ancora mi aveva notato, rividi quel ragazzo insicuro e triste che vidi il primo giorno di scuola nel cortile dell'istituto. Dovevo perdonarlo? Dovevo dirgli che per me non faceva niente? In quel momento avevo troppi pensieri per la testa, troppe immagini che mi turbinavano nella mente, troppi ricordi brutti della prima volta che successe una situazione simile.

In quel momento, quando nemmeno lo stavo guardando, sentii che si alzava in piedi e mi veniva incontro.

Richie: "Eddie... San ti ha detto tutto non è vero?" chiese con la vice spezzata dal pianto di poco prima.

Mi ero come bloccato. Non sapevo cosa dovevo fare, se scoppiare in un pianto disperato, se abbracciarlo per avere un po' di forza, se sbraitargli contro in un angolo del locale.

Richie: "Tesoro io non volevo farlo, non voglio farti soffrire ancora, so cosa significa, non voglio di nuovo lasciarti solo perché... sarei solo anch'io e-" non finì la frase perché si accorse che stavo già piangendo "Amore..." disse facendo per abbracciarmi. Mi scansai quasi subito dandogli una spinta e facendolo indietreggiare di qualche passo "Eddie, cosa...?"

Eddie: "Io mi ero fidato di te! Me lo avevi promesso! Mi avevi detto che non mi avresti più fatto soffrire, che mi saresti stato sempre accanto, mi avevi promesso che non lo avresti più fatto! E ora vieni qui a parlarmi come se fossi tu la vittima della situazione?! Stanley aveva ragione all'inizio, non mi sarei dovuto fidare di te! Volevi solo qualcuno vicino per non sentirti solo e abbandonato dal mondo. Ma sai che ti dico?, è questo quello che ti meriti! Per un folle istante mi era passato per la testa di perdonarti, ma tu ovviamente devi complicare sempre le cose! Se adesso tu stia pensando che hai un'altra possibilità, e che tra due anni ti ripresenterai ancora una volta come quel ragazzo solo e bisognoso di affetto che eri all'inizio, va' da quella stronza che ti sei portato a letto, perché con me hai chiuso!" gli urlai praticamente conto mentre gli altri sbronzi del locale non ci degnavano di uno sguardo "Era la tua ultima possibilità." sussurrai fra me e me cercando di asciugarmi le lacrime con le maniche della felpa.

Richie: "E-E-Eddie io..." cercò di dire ormai piangendo a sua volta. Non gli diedi il tempo di finire la frase che mi girai e tornai sui miei passi verso Stanley.

Questa volta lì trovai anche gli altri ragazzi, che quando mi videro in lacrime - dopo aver diluito un po' la sbronza - si alzarono per venirmi incontro.

Bev: "Eddie cos'è successo?" chiese abbracciandomi dolcemente e facendomi sedere. Guardò Richie per qualche secondo, finché lui scosse la testa guardandola per poi andare verso i bagni.

Stan: "Ehi amico... mi dispiace." disse sinceramente mettendomi una mano sulla spalla.

Nel frattempo nascosi il viso nelle mani mentre Big Bill chiedeva spiegazioni a Stan, il quale gli parlò a bassa voce per non farsi sentire da me.

Beverly si sedette accanto a me, passandomi un braccio sulle spalle e facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.

"Non voglio più saperne nulla di lui... non lo voglio più nella mia vita." bisbigliai non facendomi sentire da nessuno degli altri.

Ecco, su questo mi sbagliavo.



*Spazio autrice*
Oohh finalmente il capitolo che tanto aspettavo di scrivere :D
Eh nulla, ci vediamo al prossimo capitolo (FORSE stasera) adieu <3

Forgive Me - Reddie (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora