Capitolo 8

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Dopo circa mezz'ora di fila tra chiacchere e qualche sigaretta ci ritrovammo all'interno del locale.

Era uguale all'ultima volta che lo avevo visto, al centro la pista accompagnata dalla postazione del dj leggermente rialzata. Il bancone del bar si trovava a sinistra mentre i bagni a destra, accanto allo sgabuzzino dove si lasciavano borse o giacchetti.

Onestamente non avevo la minima voglia di ballare e proprio come previsto mentre i ragazzi ballavano spensierati a ritmo di musica io sedevo al bancone dei cocktail immerso nei miei pensieri.

L'ultima volta che ero entrato al Night Sky erano stati quei due occhi a salvarmi, ma questa volta nessun Blu sarebbe arrivato in mio soccorso entrando dalla piccola porta nera che fissavo con attenzione.

A quel pensiero la mia attenzione venne spostata nell'altra parte del locale, in quel luogo dove avevo visto le mie certezze volare via soffiate da un bacio clandestino. Quel luogo dove uno sconosciuto dagli occhi blu intensi e un sorriso infantile mi era entrato dentro con i suoi modi cortesi e impacciati e mi era stato brutalmente portato via.

Forse ero ancora in tempo a fare la scelta giusta.

Mi alzai velocemente dallo sgabello e mi diressi deciso verso l'entrata del bagno.

Riuscii a percepire lo sguardo infuocato di Jeff, ma decisi di ignorarlo e proseguire.

Quando raggiunsi la porta il mio cuore batteva ormai all'impazzata.

Tre. Due. Uno.

Aprii la porta e lo vidi.

Vidi il vuoto di un ricordo ormai passato che ingenuamente pensavo di poter rivivere.

Guardai il mio riflesso nello specchio di quel lurido posto. 'Perchè mai la vita avrebbe dovuto donare una seconda opportunità proprio a te Harry Styles?'

Mi bagnai il viso, appoggiai le mani ai lati del lavandino e guardai l'immagine impressa nello specchio.

Questa volta nel riflesso la sagoma era una, la mia, e non potevo sopportarlo.

"Cazzo Harry, pensavi veramente che sarebbe tornato? Pensavi che ti avrebbe aspettato? sei patetico" e sferrai tutta la rabbia racchiusa in queste parole.

Colpii il vetro che si divise in mille pezzi nascondendo quell'immagine che tanto disgustavo.

Le nocche si tinsero di un rosso acceso che ora si accingeva a colorare l'intera mano.

E finalmente dopo un mese provavo qualcosa di diverso dalla nostalgia, il dolore.

Lavai via il residuo di quell'ira in modo grossolano prima di recuperare il mio giacchetto di pelle e dirigermi verso l'uscita.

Non avrei passato un solo secondo in più in quell'inferno.

—————————-

Camminavo per le strade di Londra senza una sosta, alla ricerca della pacie dopo un mese di sofferenze.

Il cielo era sporco, macchiato da numerose nuvole nere; ma nella mia testa ancora una volta risuonava solo il caos.

Erano le 2:30 del mattino, e camminare per Londra sembrava come trovarsi in un sogno. Il rumore ovattato dei Night Club faceva da sottofondo all'immagine cupane silenziosa delle strade notturne.

Decisi di addentrarmi in un vicolo, fu una scelta improvvisa presa d'impulso.

Alla fine della stradina si sbucava in un lungo viale caratterizzato da tante piccole ville a schiera.

Un ragazzo stava fumando seduto sulle scale del portico d'entrata.

Sembrava stesse fissando il vuoto quando alzò lo sguardo e i suoi occhi si posarono su di me.

Il cuore mi salí in gola quando me ne accorsi, erano quegli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 11, 2021 ⏰

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