Le candide lenzuola che avvolgevano il mio corpo affranto erano state il mio unico rifugio, in esse avevo cercato disperatamente il conforto che mi era stato concesso nel momento in cui il mio cuore tormentato aveva incontrato il suo sguardo.
Quei suoi occhi, azzurri come l'infinita distesa del cielo all'orizzonte e blu come il piú profondo degli oceani.
Due sfere ghiacciate dai riflessi del mare nelle quali era impossibile guardare; perchè osservarle era come trovarsi in balia del mare in un dolce naufragare.Li vidi impressi nella mia memoria, quei due occhi traboccanti di amore e passione, capaci di farti dimenticare di tutto e di tutti.
E al solo ricordo di questi persi il respiro, al pensiero di quello sguardo in cui mi ero perso e che ora avevo perduto.Venní distolto dai miei pensieri e la mia attenzione si posó sulla parte inferiore del letto, dove una luce fioca aveva illuminato lo schermo del mio cellulare.
Era circa un mese che il mio telefono suonava ripetutamente riportando le numerose chiamate di Jeff, quali avevo deciso di ignorare dopo l'ultimo evento.
Anche questa volta il mio intento era quello di lasciar trillare la suoneria in attesa che l'incessante rumore finisse, ma la figura di mia sorella poggiata sullo stipite della porta suggeriva un progetto differente.
"Harry Edwad Styles" pronunció improvvisamente
"Si, Gemma Anne Styles?" replicai con aria disinvolta
"Ho sopportato per un mese intero questo inferno, quindi ora o prendi il telefono e rispondi oppure giuro che rispondo io e posso assicurarti che tireró fuori il peggio di me"
Una grande vena voluminosa si fece spazio nel lato destro del collo mentre pronunciava quelle parole, accadeva di rado e con il tempo avevo imparato che la comparsa di questa non prospettava nulla di buono.
"Ma Gemma" provai ad espormi ma venni immediatamente bloccato dalla voce di mia sorella
"Niente 'ma' Harry, hai diciotto anni, prendi quel telefono e affronta la situazione." disse con tono intimidatorio.
Non potei fare a meno di seguire il suo ordine, ma la pregai di tornare nella sua camera affinchè la conversazione tanto rimandata con il mio migliore amico rimanesse privata.
Feci un grande respiro, le mani tremavano.
Il momento che tanto temevo era ahimè arrivato.
"Styles!" fece il ragazzo con un'aria sorpresa
"Ciao Jeff.."
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Mi trovavo davanti all'entrata del "Night Sky", e onestamente non avevo la minima idea di come fossi finito in quel posto ancora una volta.
Qualche ora prima avevo risposto dubitante al telefono, sotto minaccia di Gemma, e dopo alcune scene di silenzio iniziali dettate dall'imbarazzo Jeff si era proposto di farsi perdonare preparando una 'sorpresa geniale'.
Avevo provato a rifiutare più volte, anche con tono rabbioso, e proprio quando pensavo di averla avuta vinta avevo sentito il suono del clacson sotto casa mia.
Era Jeff.
Mi ero rifiutato di scendere ma Anne, con la sua solita accoglienza calorosa tipica di una madre di Londra, aveva fatto entrare il ragazzo in casa e lo diresse nella mia camera.
Sembrava avesse dimenticato il mese intero passato isolato nella mia camera proprio per colpa sua.
Dopo essere entrato rumorosamente nella mia stanza, si era sdraiato e con fare tranquillo aveva detto "Bene Styles, tu hai bisogno di ricominciare a vivere dunquele cose sono due: o ora ti prepari e andiamo insieme in discoteca, oppure ti ci porto a forza in pigiama"
Perciò ora mi ritrovavo un'altra volta fuori dal Night Sky, con gli occhi intenti a guardare il vuoto e ancora una volta con troppo alcool in corpo.
Non potevo immaginare cosa sarebbe successo quella notte.

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Fanfictionharry è un diciannovenne semplice, pieno di amici e con una stupenda ragazza. Nonostante sembri il ragazzo perfetto agli occhi di tutti in realtà porta costantemente una maschera che nasconde il vero Harry Styles. Se ne renderà conto solo una sera i...