(1) Addormentato come ľInverno

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Katsuki pov.
(5 anni)

Era un pomeriggio ďinverno in cui la neve aveva appena smesso di scendere, e benchè avessi quattro (quasi cinque) anni mi dilettavo assieme ad alcuni miei coetanei a catturare piccole prede come topolini e uccelli.
Stavo cercando da ore ed ero nervoso, senza nemmeno accorgermene mi ero allontanato di molto dal villaggio ed ero rimasto solo, ma il mio istinto di caccia mi urlava di proseguire e seguire le tracce lasciate da un qualche roditore ferito visto ľodore di sangue che avevo fiutato.

"Ľodore è sempre più forte" un sorriso sghembo e carico di esaltazione si formò sulle mie labbra mentre muovevo la mia coda da lupo per concentrarmi e tenermi pronto a balzare sulla preda. Grazie al mio udito finissimo dato dalle mie orecchie individuai presto i passi stanchi e sbilanciati del roditore e diedi così il via alla mia corsa per catturarlo.
Anche se ferito era veloce, di fatti lo persi quasi subito di vista una volta che si fiondò all'interno di una grotta che non avevo mai visto, nessuno al villaggio ne aveva mai parlato e la curiosità si fece padrona del mio corpo.
Senza alcun timore proseguì a passo silenzioso dentro quella grotta sicuro di aver messo la mia preda all'angolo, ma era svanita, sia il suo odore che i suoi passi erano come scomparsi nel buio e ne rimasi disorientato.
Che era successo alla mia preda?
Dov'era finito il suo odore?

Feci vagare lo sguardo continuando a proseguire fino al fondo della grotta trovando qualcosa che non mi sarei mai aspettato di trovare, della luce calda e accogliente veniva sprigionata da dei cristalli incastonati nella pietra e in un nido di radici, foglie secche e paglia vi era un bambino della mia età che dormiva.

Fiutai ľaria cercando di capire perchè non avessi sentito il suo odore ma non lo percepì, nulla dentro quella grotta aveva odore se non di terra e pietra.
"Sarà morto?" Deglutì avvicinandomi a quattro zampe verso quella piccola figura constatando che non fosse un ibrido come me e tutta la mia famiglia, sembrava un comune essere umano, non aveva una coda o delle orecchie animali, ma dalla sua testa tra dei folti capelli verde scuro spuntavano due corna... non due corna normali, bensì due corna di legno sottili e probabilmente molto delicate, toccarle avrebbe sicuramente significato romperle.
Addosso non aveva nulla di caldo se non delle maniche tenute su da dei bracciali ďoro, una specie di gonna fatta con materiale non animale sorretta da un delicato intreccio di radici e poi vari decori sempre in oro qui e la per il corpo.

Ero rimasto a bocca aperta, come faceva a stare con così pochi abiti indosso?
Che fosse una mummia?
Deglutì pesantemente avvicinandomi ulteriormente e vidi il suo petto alzarsi e abbassarsi placidamente, come se stesse facendo un sogno profondo.
"Vivo è vivo... che ci fa qui da solo?" Avvicinai il mio naso a una delle sue mani e ľannusai curioso di sentire finalmente il suo odore, ma percepì solo quello delle foglie secche, della paglia e delle radici di quercia.

Era snervante non sentire il suo odo-

I miei pensieri furono bloccati nell'esatro momento in cui uno squittio mi fece girare le orecchie ed individuai la mia preda che si stava arrampicando a fatica, vista la ferita, sulle radici stringendo tra i denti una ghianda che, una volta davanti al bambino, posò tra le sue labbra attendendo chissà cosa.
Ero rimasto talmente tanto incantato da quell'insolito comportamento del roditore che non mi ero più mosso scordando che fino a poco prima lo stessi cacciando.
Avevo quasi smesso di respirare per la suspense sin che il rumore della ghianda che veniva spaccata e masticata non mi fece rizzare i peli della coda e arretrare.
Quel bambino si stava mangiando la ghianda... col guscio?!

Il roditore non si mosse attendendo pazientemente che il verdino finisse di masticare e ingoiare coi suoi tempi il cibo che gli aveva dato e poi una sua mano si mosse andando a sfiorare con delicatezza la testa dell'animaletto scrutandolo coi suoi enormi occhi verdi socchiusi, circondati da spesse occhiaie che nascondevano in parte le sue lentiggini a mostrare che fosse stanco, come un orsetto in letargo.
《Grazie...》 fu l'unica cosa che riuscì ad udire prima che un forte vento mi congelasse sin nelle ossa raggiungendo il bambino e ľanimale che squittì contento iniziando a saltare, la ferita sul fianco era scomparsa... ero sicuro che quell'animale fino a pochi istanti prima fosse...

Tutto in un battito di ciglia tornò silenzioso ed immobile lasciandomi ancora più stordito.
Il roditore era svanito come il bambino e io ero fuori dalla caverna steso sotto un lieve strato di neve appena caduta a fissare il cielo di un grigio accecante.
《Ma cosa...?!》mi misi seduto guardandomi attorno ma non trovai la caverna, solo una distesa di neve fresca in una radura.
《Katsuki!!》la voce di mia madre arrivò chiara e forte alle mie orecchie, ma non mi mossi guardandomi ancora in giro scombussolato.

Avevo sognato tutto?
No, di questo ne ero più che certo.

《Figlio sconsiderato!! Ti abbiamo già detto che non ti dovevi allontanare troppo!》un pugno in testa mi fece guaire di dolore ma la mia coda e le mie orecchie tradirono il mio tentativo di arrabbiarmi con mia madre e mi arresi alla marea di emozioni che stavo provando smuovendo la neve.
《Figliolo che è successo?》 La voce di mio padre mi fece alzare al testa mostrando un ampio sorriso accentuato dalle orecchie dritte e dai miei occhi più luminosi del fuoco.
《Ho visto il guardiano della foresta!》

~~~~

《HAHAHAHA! IL GUARDIANO! Katsuki è solo una leggenda!! Il freddo ti ha fatto prendere una bella febbre, hai anche le allucinazioni!!》ringhiai a mia madre muovendo lentamente la coda sotto le coperte tenendo le orecchie indietro arabbiato, ma troppo stanco per alzarmi dal letto e ribattere.
《Cara non fare così, dopo tutto adesso il guardiano starà dormendo in attesa della primavera, non è impossibile che vista la sua guardia abbassata si sia fatto vedere, oppure c'è un motivo ben preciso se come dice Katsuki si è fatto trovare da lui》alle parole di mio padre i miei occhi iniziarono a brillare, ľidea che fossi stato scelto mi piaceva, mi piaceva davvero tanto!!

《Ecco, ora gli hai montato la testa!》delle risate sincere e affettuose si levarono dalle bocce dei miei genitori e mi lasciai sfuggire un sorriso nascondendomi sotto le coperte calde cercando di non far cadere la pezza umida dalla fronte.
"Sono stato scelto... forse per portargli acqua e cibo come quel roditore? No... troppo banale per il futuro capovillaggio! Appena sto meglio torno a cercarlo e glie lo chiedo!!"

Spazio me:

Sate sate sate!
Come già annunciato domani metto il prossimo capitolo~
Spero che ľidea di fare una storia ambientata nelle 4 stagioni sparse in vari anni della loro vita più un extra che sarà il penultimo capitolo vi piaccia u.u

A domani~☆

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