(5) Vivo come la Primavera

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Katsuki pov.
(20 anni)

《Oi attenti voi!》ringhiai a dei mocciosetti che si erano messi a correre attorno a me tirando sia la mia coda che il mantello.
《Bro non ringhiare sono solo cuccioli》Capelli di Merda si fece avanti riuscendo a distrarre i marmocchi acucciandosi per far toccar loro le sue orecchie morbide da cane mezze piegate.
《Tzh, cazzi miei a chi ringhio.》
《Andiamo sei solo nervoso perché oggi tutti i poteri vanno sulle tue spalle~》il Fulminato mi arrivò alle spalle facendomi irrigidire quando posò le sue mani sulle mie orecchie passando la sua coda da gatto attorno alla mia gamba sinistra iniziai a sentire i nervi saltare.
《Che ci fate qui al mio villaggio?》lì scrutai infastidito allontanando il giallino che si affiancò al rosso.
《Semplice, siamo stati chiamati da tua madre!》
《E perchè ha chiamato due idioti come voi dopo quattro anni dall'incendio?》lo ringhiai facendo finalmente allontanare i marmocchi e mi guardai attorno cercando di capire che diavolo voleva combinare quella vecchiaccia.
《Ha solo detto di venire qui》lo dissero assieme alzando le spalle e sbuffai superandoli diretto in un posto specifico.
《Ok, siete qui ma non venite a rompermi il cazzo!》
《Mi spiace bro! Ti staremo attaccati alla coda fin che non sarà finita questa giornata!!》
《Fate come volete, se poi vorrete tornare a casa morti non sono affari miei.》
《Che scorbutico, come possiamo farti gli auguri di compleanno se fai così!?》
《Semplice, non li fate.》li salutai con un cenno della mano e proseguì per la mia strada arrivando ad una capanna in legno ricoperta di rampicanti in piena fioritura.
Quel giorno volevo solo una cosa ed una soltanto, e solo il nerd me ľavrebbe potuta dare...

Aprì la porta non curandomi di farlo con delicatezza e osservai i cristalli luminosi sparsi e appesi per tutta la piccola abitazione individuando presto la figura ancora assopita del verdino.
《Dormissi io quanto te sarei già morto》ghignai sbattendo la porta e mi andai a sedere accanto a lui passando una mano tra i suoi capelli ribelli.
《Sono arrivati il Fulminato e Capelli di Merda sotto ordine di mia madre, mi dici che cazzo le è preso? Far venire qui quei due casi umani non ha fottutamente senso》lo brontolai stendendomi al suo fianco e sotto alcuni suoi piccoli lamenti infastiditi me lo poggiai sopra al petto senza smettere un solo istante di guardarlo e coccolarlo.
Avevo creato una vera e propria intimità col nerd, in quattro anni di sonno non c'era giorno in cui io non fossi andato da lui a parlargli della giornata che avevo trascorso e a esser me stesso come avevo sempre fatto con lui.
Di certo tutto sarebbe stato più bello e intimo se fosse stato sveglio, ma quelle erano le conseguenze delle sue stupide azioni fatte quattro anni prima perchè voleva rimediare con le sue sole forze.
Sospirai passando una mano sugli occhi e mossi le orecchie nel sentirlo ancora lamentarsi.
《Sta zitto idiota che di solito non ti lascio questo onore》sfiorai delicatamente le sue corna per poi far scivolare le dita sino al suo braccio destro andando a contare le cicatrici per assicurarmi che non fossero aumentate per colpa di qualche idiota che aveva deciso di tagliare degli alberi.
《Sono nati altri tuoi fratelli, i confini e la zona bruciata continuano a brulicare di germogli nuovi, quella vecchia di tua madre si è proprio data da fare lo scorso anno》feci risalire la mano sino al suo mento e avvicinai così la sua fronte alle mie labbra per lasciargli qualche bacio ricevendo in risposta dei sospiri ďapprezzamento.

《Sta sera faranno una grande festa in mio onore per esser finalmente diventato adulto e sostituirò i miei genitori per gestire questo posto》sospirai infastidito guardando il soffitto colmo di fiori come la testa e la cintura degli abiti del verdino.
《Mi hanno già fatto un numero immane di doni inutili, che cazzo me ne faccio di una pentola forata!?》lo ringhiai bloccandomi nel sentire il verdino muoversi e stringersi maggiormente al mio petto cingendo un braccio dietro al mio collo. Quel bastardo non muoveva un singolo muscolo da quando si era addormentato...
Una risata, una risata cristallina che non udivo da troppo tempo mi mandò in tilt il cervello. Izuku stava ridendo, stava davvero ridendo...

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