(4) Bruciato come il Fuoco

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Izuku pov.
(Pochi istanti prima dell'esplosione)

Aver allontanato Kacchan e i suoi amici era stata la scelta migliore, specialmente dopo quello che mi avevano riferito e confermato i miei fratelli e gli animali. Io ero ľobbiettivo di quegli umani, e se avessero trovato gli altri avrebbero potuto scambiarli per me ferendoli o anche peggio...
Scossi la testa per scacciare i brutti pensieri e saltai di albero in albero a debita distanza dai quattro cacciatori che si erano fermati ad armeggiare con qualcosa che non avevo mai visto prima.
Izuku allontanati e vieni qui, sarai al sicuro
《No mamma... se li faccio avvicinare a te potrebbero ferirti.》lo sussurrai per non farmi sentire scendendo pian piano dall'albero su cui mi ero appostato in modo da spostarmi dove avevano indicato i miei fratelli e in un battito di ciglia mi trovai da un altra parte a guardarmi attorno alla ricerca degli strani oggetti che mi avevano detto di aver visto nascondere dagli umani.
《Qui?》mi accucciai verso una fossa appena scavata a terra tra le radici di un albero mal nascosta dalle foglie secche e una volta scostate trovai una strana scatola in metallo.
La curiosità si fece padrona del mio corpo portandomi a prenderla con delicatezza e titubanza tra le mani e sollevarla per poterla analizzare da cima a fondo.
《A che servirà? Che sia una capsula del tempo come quelle di cui mi aveva parlato Kacchan?》annusai la superficie di metallo sentendo solo ľodore degli umani e uno più pungente e fastidioso.
《Che odore orrendo... non è naturale》arricciai il naso cercando il tappo che trovai, ma una volta aperto qualcosa scattò. Un infinita catena di fili invisibili fece saltare dal terreno infiniti tappi come quello creando una luce accecante prima che un rumore assordante e un onda d'urto non mi buttarono a terra svariati e svariati metri più lontano...

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Katsuki pov.

Una volta giunto nel luogo dell'esplosione trovai ľinferno.
Animali che scappavano mezzi abrustoliti, alberi che cadevano e scricchiolavano divorati dalle fiamme...
No, quello non doveva accadere, il bosco così avrebbe continuato a bruciare fino a morire del tutto a causa delle foglie secche e dei rami altrettanto morti che propagavano maggiormente quelle bollenti lingue di fuoco.

《DEKU!!!》urlai quel nome con tutto il fiato nei miei polmoni sperando che apparisse accanto a me, ma non fu così, sapevo che non sarebbe arrivato.
Mi guardai attorno notando un piccolo ruscello e mi ci buttai dentro inzuppando tutto il mio corpo ďacqua prima di correre e buttarmi nelle fiamme per trovare il verdino. Dovevo proteggerlo, dovevo salvarlo e spegnere quelle stra maledette fiamme o lui...
Scossi la testa eliminando i brutti pensieri e proseguì tenendo un lembo del mantello sul naso per poter respirare senza soffocare nel fumo acre e denso che si espandeva da ogni parte.
《DEKU RISPONDI!! IZUKU!!!》lo urlai forte più e più volte cercando di richiamare a me il ragazzo evitando le fiammate più alte e gli alberi caduti. Io dovevo raggiungerlo e salvarlo a qualunque costo, non mi sarei mai perdonato di perderlo... mai!

Prosegui dritto, lo hai quasi raggiunto... ti prego Katsuki salva mio figlio》la voce di una donna mi giunse direttamente nella testa, una voce delicata ma carica ďansia e preoccupazione di una madre.
《Certo.》tossicchiai proseguendo per la strada indicatami arrivando finalmente dal verdino.
Era a terra, in ginocchio che si guardava attorno spaesato, stralunato, mentre reggeva il suo braccio destro bruciato e sanguinante. Non sembrava nemmeno esser vivo per la sua immobilità.
I suoi occhi erano spalancati e fissi sulle lingue di fuoco che lo circondavano ignorando la cenere che aveva reso metà del suo viso nero assieme alle sue lacrime. Le corna sembravano sul punto di spezzarsi e frantumarsi come i ramoscelli attorno a lui ed i suoi vestiti si sgualcivano e scurivano di secondo in secondo anche se non toccati dalle fiamme.

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