Capitolo 1

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"...Pensavi che avrei fallito senza di te
Ma sono al top
Pensavi che sarebbe finita ormai
Ma non si fermerà
Pensavi che mi sarei autodistrutta
Ma sono ancora qui..."

Il sole sorgeva dietro i fasti dell'antica Roma illuminando con i suoi raggi i resti dei magnifici templi; teatro di rappresentazioni cinematografiche e set di molti servizi di moda.
L'antico aveva sempre il suo fascino e fotografare quelle modelle vestiti di colori vivaci e sgargianti era uno dei più belli spettacoli che i suoi occhi verdi potessero cogliere.
Il panorama toglieva il fiato, ogni angolo era intriso di storia e avere il privilegio di scattare in quel luogo le riempiva il cuore di orgoglio. Aveva sudato per arrivare dove si trovava, anni di gavetta accanto a fotografi più preparati e con più esperienza l'avevano portata a quel giorno.
Una delle case di moda più importanti in circolazione l'aveva chiamata per realizzare qualche scatto per il loro catalogo.

Caterina con in mano il suo immancabile cappuccino con sopra uno spruzzo di cacao, controllava che il set fosse pronto; lo sapeva che non era più  il suo compito, lei finalmente era dietro l'obiettivo e non tra gli assistenti, ma non poteva farci niente, quando era nervosa doveva fare qualcosa se no sarebbe impazzita.
Dopo aver controllato per l'ennesima volta l'orologio, si accorse che mancava poco alla cosiddetta "golden hour", la quale consisteva nel momento che precedeva l'alba o i successivi quaranta minuti.
Quella era l'ora perfetta per scattare all'aperto e lei lo sapeva bene, così richiamò l' assistente avvertendo di chiamare le prime modelle che erano già pronte.
I suoi capelli rossi vennero racchiusi in un morbido chignon con il prezioso elastico portafortuna regalo della sua mamma.
Le mani affusolate sistemarono la macchina fotografica sul cavalletto mettendo a fuoco le prime donne che avevano raggiunto i resti di una colonna in pietra.

« Va bene, ragazze diamoci da fare e rendiamo questa collezione epica!» con un sorriso smagliante, motivò le tutte le persone accanto a lei che rimasero incantati dalla fiamma che bruciava in quelle iridi simili alla foresta amazzonica; magnetici e letali. « Fiere, siete le signore di Roma!» fece un occhiolino per poi nascondersi dietro il suo amato obbiettivo.

I vestiti svolazzavano spinti dal leggero venticello estivo, il caldo afoso che si respirava in quei giorni nella città eterna questa mattina sembrava aver lasciato il suo posto e permetteva alla servizio fotografico di svolgersi nel migliore dei modi.
Le ragazze erano coccolate e aiutate da un folto numero di persone che non permettevano loro nemmeno ad una sbavatura di rovinare il duro lavoro dei truccatori.
Gli scatti si susseguivano veloci e precisi rendendo la fotografa di buon umore. Il suo assistente controllava sul computer che le foto fossero salvate correttamente e gli passava i vari modelli di macchina fotografica ordinati con una precisione maniacale sul tavolo dietro di lei. Ogni dispositivo era stato scelto con cura e dedizione la sera prima per ogni tipo di esigenza.
Avevano poco tempo, quaranta minuti erano pochi per tutte le modelle che doveva immortalare, ma con impegno ce l'avrebbero fatta.
Dopo innumerevoli pose altrettanti sorrisi e molti vestiti, Caterina si ritrovava seduta all'ombra di una colonna a controllare le ultime foto rimanendone piacevolmente sorpresa, considerato il poco tempo a disposizione erano saltate fuori delle bellissime diapositive e non vedeva l'ora di poter mettere mano a quelle meraviglie lavorando al post produzione.
Ad interrompere i suoi pensieri ci pensò la voce squillante di Alexis che la stava chiamando alzando il telefono con la mano, sbuffando si alzò e si diresse dal suo assistente che ridacchiò per la vena che pulsava sul suo collo niveo.

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