capitolo 6.

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A metà della strada per tornare a casa Alessia, Barbara e Cristina ci lasciano per andare alla fermata degli autobus. Quindi io, Arianna e Beatrice ci ritroviamo praticamente da sole a passeggiare per queste strade.
"andiamo da te, così vedo anche Matteo" mi giro a guardare Arianna mentre socchiudo leggermente gli occhi a causa di un raggio di sole che mi illumina il viso seppur sia sera. Acconsente, perciò continuiamo per la nostra strada.
Passiamo lo stesso da casa mia, qui Arianna aveva lasciato il motorino, con il quale adesso andremo a casa su....
"non ho voglia di tornare subito, ancora è giorno" i miei pensieri vengono interrotti dalle parole di Arianna, che adesso sta mettendo in moto per andare da qualche parte.
Solito posto, più o meno allo stesso orario, con la stessa persona e non si può sbagliare.
Quando scendiamo sorrido al ricordo di quella volta in cui sono venuta qui e ho sentito Arianna cantare, sembra che sia successo qualche vita fa.
Arianna se ne accorge e, mentre pongo il casco sulla sella della moto, mi chiede:
"perchè sorridi?" forse non se ne sta rendendo conto, ma anche sulle sue labbra è apparso un sorriso largo e scoperto, devo ritenermi fortunata se penso che faccio parte della ristrettissima cerchia di persone a cui è concesso il privilegio di vederlo.
"perchè sei bella" la bacio ed entro nel piccolo spiazzo verde. Lei mi raggiunge e quando ci mettiamo sdraiate mi bacia più passionevolmente. È incredibile come ogni volta che mi bacia di sorpresa riesca a travolgere ogni emozione che provo, a farmi sentire quella strana sensazione allo stomaco. Era da tanto che non stavo così bene con qualcuno, spero non le abbia dato troppo fastidio la mia cautezza, specialmente nei primi giorni. A volte sembro di esagerare anche a me stessa, il mio carattere non mi permette di aprirmi facilmente con gli altri, e quando lo faccio e resto delusa, mi chiudo sempre un pò di più. Mi sto fidando dopo tanto di qualcuno, sento che posso permettermi di farlo con lei.
"dovremmo lasciare qualche traccia di noi qui" Arianna sfila dalla tasca un uniposca nero e si avvicina al vaso enorme in cemento posto al centro del giardino.
Toglie il tappo e scrive in grande:
"ti direi altre mille cose
ma tanto tu già le sai...".
Quando si gira verso di me le sorrido a trentadue denti, questa è diventata ormai la nostra canzone e ci descrive alla perfezione. Le prendo il viso tra le mani e premo le mie labbra contro le sue facendole perdere l'equilibrio. Abbiamo entrambe il sorriso sulle labbra mentre continuiamo a baciarci.
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Arrivati nel condominio prendiamo l'ascensore, Arianna preme sul tasto del piano, poi si gira verso di me con un sorrisetto sulle labbra. Fingo di guardarla male mentre usciamo dall'ascensore e andiamo nell'appartamento.
"mi sa che ho scordato le chiavi" Arianna sta continuando a frugare nelle tasche.
Per ovviare al problema busso ripetutamente. Matteo apre la porta, ero certa fosse in casa. Entriamo in silenzio, Arianna va in camera sua per mettere in carica il cellulare mentre io mi butto sul divano, ho un mal di schiena lancinante.
Matteo è davanti a me, capisco cosa vuole sentirsi chiedere.
"Quindi? Cos'è successo?" domando.
Mi guarda negli occhi.
"potrebbe essere successa qualcosa con il ragazzo dell'ascensore" ora tiene lo sguardo rivolto verso il basso. Qualsiasi cosa sia successa probabilmente non è finita bene.
"dai racconta" lo incito a proseguire.
"da quando te ne ho parlato l'ultima volta la cosa è andata molto avanti, siamo anche usciti insieme più volte. mi sembrava interessato, ma ieri è successa una cosa strana" si blocca.
"ovvero?"
"...non ne ho capito molto, ma mi è sembrato di vederlo insieme ad una ragazza".
"ma come..." è l'unica cosa che mi viene da dire.
"ovviamente adesso devi aspettare che si rifaccia vivo lui, come si chiama lo stronzo?" aggiungo.
Sorride mentre mi risponde:
"Riccardo".
Mi alzo per riempirmi un bicchiere d'acqua, nel frattempo Arianna, che ha sentito la conversazione, entra nella stanza e commenta: "bella pezza".
Io e Matteo ci lanciamo uno sguardo, sono contenta che sorrida.
Faccio per cambiare argomento ma Arianna mi precede:
"oh ma io ho fame".
"ancora è presto" Matteo si volta verso di lei che, successivamente, compone un'espressione scocciata.
Proprio nel momento in cui mi sdraio sul divano, bussano alla porta.
"Eva vai tu!" mi dice Arianna dalla cucina.
Mi alzo lo stesso dicendo rivolta ad entrambi:
"ma che palle, è casa vostra".
Apro ugualmente la porta, ma mi ritrovo davanti un ragazzo che non conosco. È molto alto, piuttosto magro, porta dei jeans chiari e larghi e una semplice t-shirt nera. I suoi capelli scuri e mossi sono sistemati disordinatamente sotto un berretto nero, ha i tratti del viso molto pronunciati. Ed ora mi sta fissando con i suoi occhi verdi:
"Matteo?" a giudicare dal suo tono di voce è imbarazzato.
Arianna si avvicina e mi si mette accanto. Ho capito che il ragazzo è Riccardo.
"sì, Matteo è qui" apro la porta e lo lascio entrare. L'espressione sul volto di Matteo in questo momento è impagabile.
"ciao, noi vi lasciamo" saluto distrattamente mentre Arianna mi sta già spingendo fuori dalla porta.
Quando ci chiudiamo la porta alle spalle, io e Arianna ci guardiamo e ad entrambe viene da ridere.
"forse non voleva vederlo" presuppongo.
"almeno chiariscono, meglio che vada così" dice frettolosamente per poi continuare "ora dove andiamo?".
"avevi fame, no? andiamo a mangiare" propongo.
Andiamo nel fast food più vicino, non è un posto molto rinomato, non ci andiamo spesso, è piuttosto frequentato da adulti.
Vado alla cassa a fare lo scontrino, do un'occhiata ai tavoli ma mi rigiro immediatamente quando scorgo qualcuno di decisamente indesiderato.
Troppo tardi, mi stava già osservando.
Mi chiedo quanto ancora a lungo ci saranno probabilità di vederla, non ce la faccio già più.
Come se non bastasse la cameriera alla cassa urla:
"di chi è questa ordinazione?" e poggia il vassoio sul bancone, affianco a me.
Ed ecco che Giada, esattamente la persona poco desiderata, si alza e mi si mette affianco.
Mi guarda con un sorrisetto strafottente; si gira verso Arianna, che, impegnata al cellulare, non ci sta guardando; e mi dice:
"ora ho capito... il motivo è lei, dovevo immaginarlo".
Per evitare di creare confusione e allarmare Arianna mi limito a fulminarla con lo sguardo, in ogni caso non mi ha lasciato molta scelta poiché, dopo averlo detto, esce dal locale. Beh, dopotutto è Giada, lei fa sempre così, crea problemi e poi scappa quando sa che ci saranno delle conseguenze, scappa da ogni situazione, a vent'anni non sa affrontare quello che le sue stesse azioni le causano.
Torno da Arianna, che è ancora con gli occhi fissi sullo schermo del telefono. Quando però alza lo sguardo nota subito l'espressione scossa che cercavo di nascondere.
"oi cos'hai?"
"niente, perché?" chiedo a mia volta.
"sembri agitata" risponde inarcando un sopracciglio.
"no, sono solo stanca" mento. Al momento ho deciso di non parlarle di Giada, sarebbe sicuramente motivo di discussione, ed è inutile a giudicare dall'importanza che ormai le do. Credo che l'obbiettivo di Giada sia proprio questo, quindi discutere per lei con Arianna significherebbe fare il suo gioco.
Fortunatamente la ragazza che prima era alla cassa ci porta i vassoi, interrompendo la conversazione.

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sei capitoli uno più cringe dell'altro.

(ricordiamo che Matteo è ambro eh).

Un'ultima sigaretta 2|ariete|.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora