Confusione.

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È così continuava. Continuava a lasciarmi baci languidi sul collo, mentre io mi irrigidivo sempre di più. Il tempo sembrava non passare più: i secondi sembravano minuti, e i minuti sembravano ore.

Ero completamente inerme mentre lui sembrava così rilassato.

- Girati. - mi sussurrò.

Non me la sentì di farlo, avevo brividi di.. Paura che scorrevano per tutti il corpo e non volevano abbandonarmi.

La sua mano incominciò ad accarezzarmi il fianco, leggermente. Come se fossi modellata di porcellana.
"Cambia umore ogni minuto."

- Ho detto di girarti. - disse con voce più dura e quasi supplichevole.

Non mi mossi di un millimetro, la sua voce non aveva aiutato il mio organismo che incominciò a tremare leggermente.

- Tu non vuoi fare questo gioco con me, piccola. - la sua mano si artigliò al mio fianco.

Lentamente mi mossi da sotto le coperte e con un respiro profondo mi girai verso di lui, tenendo gli occhi serrati.

- Apri gli occhi. - mi disse dolcemente.

Avevo paura. Tanta.

Non volevo vedere di nuovo quella scintilla di pazzia che scorgevo ogni qualvolta che voleva farmi male.

Calcolai le opzioni disponibili.

Se non lo avessi fatto si sarebbe arrabbiato ancora di più e Dio solo sa cosa avrebbe potuto farmi.

Se invece avessi aperto i miei dannati occhi allora forse si sarebbe calmato e mi avrebbe lasciata in pace. Non ci misi molto a decidere.

Aprì gli occhi di scatto.

Era davanti a me. Che mi fissava con un sorrisetto diverso dal solito, non irritante. I suoi occhi scrutavano ogni angolo del mio viso proprio come facevano i miei. I suoi capelli biondo scuro erano sparpagliati sul mio cuscino, così come il suo profumo. La sua mano era ancora serrata sul mio fianco e.. I nostri occhi si incontrarono.

- Sei così bella.. -

Rimasi sbigottita da quell'affermazione. Ero tutt'altro che bella in quel momento. I miei capelli neri erano ovunque e i miei occhi tremanti guardavano ovunque. La mia canotta si era un po' alzata e le mie gambe scalciavano leggermente.

Mi spostò più vicino a sé e disse..

- Quanta bellezza sprecata.. -

Ero ben consapevole del fatto che intendesse che presto la mia bellezza non si sarebbe più potuta ammirare se non dentro ad una bara.

Ma non diedi peso a quei pensieri, troppo impegnata a pensare a quello che aveva detto.

- Parlami. - i suoi occhi si rabbuiarono un po' è la sua espressione sembrava abbastanza infastidita.

- Io.. - feci un respiro profondo - Quindi il tuo nome inizia con la T? -

"Razza di rincoglionita, è ovvio."

Annuii leggermente continuando a guardarmi negli occhi.

- Fammi vedere il braccio. - comandò.

Esitante cercai di essere il più lenta possibile, avendo paura che potesse farmi male.

Mi prese dolcemente il braccio accelerando i miei movimenti e poi tracciò con dita delicate la 'T' percorrendo tutta la ferita.

- Ahh. - gemetti per il dolore.

Lui sembrò non curarsene, come se quel lamento lo sentisse ogni giorno e, inaspettatamente, ci lasciò un bacio sopra. Due. Tre.

Lo guardai con espressione stupita e lui ricambiò lo sguardo più intensamente prima di uscire bruscamente dal letto.

Andò verso la finestra pronto per uscire.

- Jess. - disse il mio nome a mo' di saluto.

- 'T' - contraccambiai prima che lui sorridesse ed si gettasse dalla finestra.

"Ma che diamine è successo?"

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Rimasi sdraiata nel letto tutto il giorno, mi alzai soltanto per prendere le medicine e per andare in bagno. Non avevo fame.

Continuavo a pensare a quello che era successo. Quel pensiero non mi dava pace e mi tormentava.

Continuavo a osservare quella profonda ferita che cercava di cicatrizzarsi con scarsi risultati, e ragionavo.
"Perché si è comportato così?"

Sembrava un'ombra, si muoveva scuro e silenzioso davanti a tutti senza mai farsi notare. Appariva normale.

Ma normale era l'ultimo termine con il quale potevo definirlo.

La rosa bianca stava incominciando a prendere un colore marroncino, segno che il fiore stava appassendo.

No. Dovevo smettere di pensare, altrimenti sarei impazzita pure io.

Mi rimisurai la febbre per quella che sembrava la decima volta di oggi.
"37.5"
"Bene, per domani dovrei stare meglio."

Imbottirmi di medicinali era servito a qualcosa.

Erano quasi le 16.00 e Mel non era ancora tornata, mi stavo così annoiando.

Scesi a guardarmi un po' di televisione ma la stanchezza prese il sopravvento. In questi due giorni ero perennemente stanca, come se mi avessero assorbito tutta l'anima.

Le mie palpebre erano così pesanti che ad un certo punto le lasciai cadere pesantemente immergendomi nell'oscurità, ascoltando i miei respiri e i miei pensieri.

- Sei così bella.. -

- Sei così bella.. -
- Sei così bella.. -

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Ecco un nuovo capitolo!

Non ve lo aspettavate vero? Ahahah!

Spero che sia abbastanza lungo e che vi piaccia.
Cosa sta succedendo a Jessica?
Perché lui si comporta così?

Io lo so. E voi?

Il volto della paura.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora