Delirio.

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Mi svegliai tremante nel letto, con la fronte sudate ed il mio corpo immerso nelle coperte.
Una voce distante mi continuava a ripetere qualcosa all'orecchio, ma non riuscivo a capire le parole in modo chiaro. Sembravano rumori sfusi, fastidiosi. Arricciai le labbra e sobbalzai quando una mano mi toccò la spalla.

- Jess! Che ti prende? Perché urli? -

Mi girai verso la voce che era diventata ormai chiaramente udibile e vidi Melany. Sembrava spaventata, preoccupata e i suoi occhi gonfi e i capelli spettinati facevano capire che si era svegliata solo da pochi secondi. Le sue mani continuavano a toccarmi come per rassicurarmi, per darmi conforto e cercando di tastare la mia pelle per sentire se era eccessivamente calda.

- Mel.. Io.. È stato un incubo, credo. -

In effetti non lo sapevo nemmeno io. Non sapevo nemmeno di stare urlando e non mi accorsi neppure del mio respiro affannato. Io la notte non sogno quasi mai. Solo da piccola mi è capitato di svegliarmi in questo modo, quando i mostri immaginari dentro la mia testa continuavano a perseguitarmi.
Mi tastò ancora una volta la fronte.

- Si.. Probabilmente hai ragione. La febbre ti dovrebbe essere passata, quindi non vedo altra soluzione. -

Annuii lentamente.

- Mel, che ore sono? -

Mi guardò assente prima di scuotere la testa, come a liberarsi da un pensiero, e rispondermi:

- Oh, sono le tre del mattino. - disse sbadigliando.

In quel momento mi sentì veramente in colpa, l'avevo svegliata nel cuore della notte e non volevo farla preoccupare troppo. Era un faccenda troppo spaventosa per farci entrare qualcun altro dentro.

- Io.. Torna a letto, ci svegliamo tra tre ore stamattina. -

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'5.37'
"Mancano ancora venti minuti"
Dopo il risveglio di quella notte, non riuscii più ad addormentarmi tranquillamente e ogni qualvolta che riuscivo a prendere sonno, lui appariva nella mia testa.
"Meglio alzarsi."
Pensato ciò, cercando di non svegliare Melany, mi alzai goffamente dal letto e mi recai verso il bagno per sciacquarmi la faccia.
Scesi le scale lentamente e mi diressi verso la porta d'ingresso per poi aprirla e sentire un venticello pungente rinfrescarmi la pelle non coperta dal pigiama. Guardai verso lo zerbino e mi chinai per raccogliere il giornale quotidiano.
Chiusi la porta e mi diressi verso la cucina, aprii una mensola e tirai fuori una tazza azzurra con dei fiorellini bianchi e un pentolino. Aprii l'acqua del lavandino e riempii quasi fino all'orlo il contenitore. Lo misi sopra i fornelli e incominciai a far bollire, mettendo una bustina di te al mirtillo.
Solo quando mi sedetti al tavolo notai la scritta in prima pagina sul giornale:
<< NEW YORK ATTENDE LA FINE DEL MESE >>
Congelai.
Iniziai a leggere le righe sotto al titolo le quali dicevano:
"New York è sempre più spaventata. L'uomo che ogni mese uccide una donna e lascia una rosa bianca vicino ad esse sembra essere scomparso. La polizia non ha più trovato le sue tracce e le donne di ogni quartiere sembrano essere nel panico più totale, manca ancora molto alla fine del mese. Continuerà il suo rituale? Il tempo scorre, ma la paura resta."

Non si fermerà, lo so bene.
Non faccio in tempo a pensare ad altro che sento pesanti passi sulle scale e una Melany con le occhiaie mi appare davanti.

- Si prospetta una giornata di merda. - disse con voce impastata dal sonno e irritata.

E cazzo se aveva ragione.

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Sono tornata!💕
Si lo so, è molto corto, ma solo perché tardi.. Presto aggiornerò e cercherò di farlo più lungo. Anzi, sarà così.
Buona notte a tutti, fate bei sogni😈

Il volto della paura.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora