2. Volevo solo un nuovo amico

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Jungkook's pov

Jungkook sorrise per calmarlo, probabilmente sapeva chi era e ora si sentiva sotto pressione.
"Sai chi sono, immagino."
Jimin annuì, arrossendo.
Il mio cantante preferito.
Scrisse, abbassando lo sguardo.
Jungkook ne era onorato, davvero parecchio.
"Non vergognarti, ti prego, anzi, grazie mille! Sono contento che la mia musica venga apprezzata da qualcuno." Il moro gli mise una mano sulla spalla, facendo sobbalzare il ragazzo. "Non voglio farti nulla."
Mi sento un idiota
Scrisse Jimin, voltandosi dall'altra parte.
"No... Jimin, perchè? Sono un ragazzo come te hyung, non hai nulla di cui vergognarti."
Il ragazzo non accennava a muoversi. "Jimin-hyung, ti prego, guardami." Il cantante non sapeva cosa fare, così si mise semplicemente accanto a lui. "Voglio che mi tratti come una persona normale. Speravo non mi conoscessi per... per essere trattato non come una star ma come una persona. Volevo solo un nuovo amico, hyung."
Il biondino alzò lo sguardo.
Amico?
Jungkook annuì e sorrise. "Esatto, un amico. E poi hai promesso di trattarmi in maniera normale prima."
Ma io non parlo, non sono una persona interessante. So che conosci altre persone, sicuramente molto più interessanti di me...
"E quindi, scusa? Se anche non parli possiamo comunque comunicare. Possiamo scrivere, e imparerò la lingua dei segni, hyung." Propose, speranzoso. Perchè voleva allontanarsi da lui? Aveva avuto brutte esperienze con gli amici? O forse era molto solo... o chiuso in sè stesso.
Non voglio.
"Ti prego..."
Puoi lasciarmi solo per un po'?
Era inutile cercare di convincerlo, così fece segno di aver capito.
Lasciò Jimin solo nella sua stanza, e si accostò alla porta sentendo qualcosa che conosceva bene: la cover che aveva fatto lui di 2U.
Il ragazzo la stava ascoltando, e sentendola capì che doveva sentirsi molto, molto solo.
Lui aveva fatto la cover di quella canzone come una delle prime, prima di conoscere i suoi migliori amici, e tutti i suoi hyung.
Jimin doveva essere molto influenzato dal mutismo, forse aveva paura?
Non aveva idea di cosa comportasse la sua condizione, ma certamente il fatto che Jungkook fosse una persona di una certa rilevanza mediatica doveva averlo reso nervoso.
Lui non si era mai sentito una superstar, nè qualcuno di più importante di altre persone.
Se ne ricordava solo quando le persone si accorgevano di lui, o iniziavano a trattarlo in modo differente una volta appurato che fosse un artista conosciuto a livello internazionale e non un 《normale ragazzo》come tanti.
Era vero, aveva molti amici nel mondo della musica, ma era solo perchè avevano passioni in comune! Si erano conosciuti ad una scuola di musica, e quelli che non aveva incontrato lì, glieli avevano presentati.
Forse avrebbe potuto convincere Jimin a fare amicizia con lui, ma come?

Sospirò, entrando nella propria stanza che era proprio lì accanto.
Si mise al pianoforte, iniziando a suonare una melodia un po' a caso, ciò che gli stava passando per la testa in quel momento.
Era una canzone abbastanza triste, gli venne quasi da piangere mentre lasciava le sue mani libere di esprimere ciò che il suo cuore provava tra quelle note.
"Se solo tu fossi ancora qui, che cosa faresti?" Si chiese, continuando a rincorrere quei tasti, era davvero a pezzi, faceva davvero così strano a qualcuno se un artista chiedeva di essere trattato come un semplice amico? Lui non era superiore a nessuno, Jimin avrebbe dovuto capirlo.
Smise di colpo di suonare, più lo faceva e più si deprimeva, così decise di andarsi a fare una doccia.

Uscì dalla sala, trovando proprio Jimin che sembrava molto confuso mentre vagava per il corridoio con alcuni vestiti tra le mani.
"Cercavi il bagno per farti la doccia?" Domandò, con tono più dolce possibile.
Jimin sobbalzò, sicuramente non lo aveva visto, ma annuì tenendo lo sguardo basso.
Jungkook si avvicinò allo hyung, prendendogli la mano libera dai vestiti nella sua.
Jimin lo guardò con gli occhi sbarrati, sembrava spaventato.
"Non voglio che lasci andare la mia mano. Ti prego, lasciami provare ad essere tuo amico, hyung..." lo pregò, mentre andava con lui verso la porta giusta. "Per favore. So che stai male per ciò che ti è successo, lo vedo dai tuoi occhi, eppure non vuoi nemmeno qualcuno accanto!"
Jimin si staccò da quel contatto e prese il cellulare, digitando velocemente.
Non hai idea di cosa voglia dire perdere qualcuno.
"Come fai ad esserne certo?!"
Sei una persona famosa, e le persone famose dicono tutto della loro vita privata. Non voglio essere tuo amico, rimani un gradino superiore a me... mi sentirei perennemente un idiota. Hai già tanti amici famosi, non ti bastano?! Sto facendo una figura di merda con una delle persone che stimo di più, perchè mi fai questo?
"J-Jimin..."
Il biondo aveva le lacrime agli occhi, e dopo aver aperto la porta del bagno, vi si chiuse velocemente dentro.
Cosa poteva fare ora? Non poteva essere violento e spaccargli la porta in faccia, non era da suo carattere.
Aveva ricevuto un'educazione molto rigida, gli imponeva spesso di essere rispettoso nei confronti degli altri, ma non era sbagliato secondo lui.
Era necessario rispettare le emozioni altrui, per poterle comprendere, ma in quel caso era diverso: ciò che Jimin stava sperimentando, quel sentimento di solitudine che faceva sprofondare il cuore in un silenzio di ghiaccio lui lo aveva sperimentato. Si era trovato avvolto da una profondissima depressione, forse più profonda di un abisso, ma ci era uscito.
Ora, ciò che lo trascinava alle volte era un sentimento di dolore, ma la musica lo aveva aiutato ad uscire dalla depressione, oltre alla scrittura dell'album dedicato al fratello: Dear my Brother.
Decise di parlargli, non poteva lasciarlo da solo in quel momento, chissà che cosa avrebbe potuto fare se lasciato solo!
Si avvicinò per bene alla porta, pronto ad aprirgli il suo cuore.

"Jimin... non sei solo, te lo assicuro. So cosa significa perdere una persona che si ama e a cui si vuole bene. Anche io come te ho subito un lutto, ma avevo degli amici accanto e questo mi ha aiutato." Confessò. "La solitudine ti farà solo male... ma io sono qui. Parlami, andrà tutto bene."

𝐓𝐡𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜 𝐢𝐧 𝐦𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora