3. Un concerto personale

202 23 15
                                    

Jimin's pov

Davvero?
Scrisse, per poi aprire piano la porta di poco in modo che il ragazzo potesse leggere, mentre se ne stava seduto sul pavimento freddo.
"Davvero. E so che stai male, che hai bisogno di sfogarti... io sono qui, sono qui per te e solamente per te Jimin."
Hyung
"Jimin hyung, va bene così?"
Posso abbracciarti?
"Ovvio... vieni qui."
Stretto nell'abbraccio di quel ragazzo di cui tanto amava le canzoni, si sentì quasi come a casa, era la stessa sensazione che provava quando sentiva le bellissime composizioni di Jungkook.
Il corpo del più piccolo era caldo, rassicurante, profumava di cocco e di cioccolato... stava abbracciando il suo artista preferito, colui che senza saperlo gli aveva migliorato tante giornate.
Stava sclerando internamente, ma quello era un dettaglio trascurabile.
"Se senti di doverti sfogare, lascia andare le tue emozioni senza problemi. Sai, è okay non sentirsi bene."
Jimin annuì, arrossendo dopo aver sentito una delle mani di Jungkook giocare delicatamente con i suoi capelli, l'altra che ancora stringeva il suo corpo.
Sentì le lacrime agli occhi, un groppo alla gola, e iniziò silenziosamente a piangere.
Il moro lo lasciò fare, cullandolo come si fa con i bambini, mentre gli riservava parole dolci e rassicuranti.
Mentre Jimin continuava a sfogarsi, Jungkook cantava per lui.

I need somebody who can love me at my worst
No, I'm not perfect, but I hope you see my worth
'Cause it's only you, nobody new, I put you first
And for you, boy, I swear I'll do the worst

Aveva cambiato le parole passando da "ragazza" a "ragazzo", e questo lo fece arrossire ancora di più mentre più lacrime seguivano quelle già cadute sulle sue guance.

If you stay forever, let me hold your hand
I can fill those places in your heart no else can
Let me show you love, oh, I don't pretend, yeah
I'll be right here, baby, you know I'll sink or swim

Lo aveva preso per mano, gli aveva asciugato le lacrime e rivolto un sorriso, aiutandolo ad alzarsi.
"Balla con me, hyung."

Oh, oh, oh, don't
Don't you worry
I'll be there, whenever you want me

E così si era ritrovato a ballare con Jungkook che teneva una mano attorno alla sua vita, l'altra nella sua, rosso come un peperone per l'imbarazzo e con gli occhi che sfuggivano allo sguardo del moro.
"Rilassati, Jimin-hyung. Hai bisogno di distrarti dai brutti pensieri, e poi la canzone non è finita! Non vergognarti con me, sono anche più piccolo di te."

I need somebody who can love me at my worst
No, I'm not perfect, but I hope you see my worth, yeah
'Cause it's only you, nobody new, I put you first (put you first)
And for you, boy, I swear I'll do the worst

I need somebody who can love me at my worst
No, I'm not perfect, but I hope you see my worth
'Cause it's only you, nobody new, I put you first
And for you, boy, I swear I'll do the worst

Grazie Kookie... è stato divertente
Digitò Jimin, dopo aver preso il cellulare dal mobiletto del bagno.
"Balliamo ancora, possiamo farlo quando ti sentirai triste, okay?"
Il biondino annuì, guardandolo negli occhi e riuscendo finalmente a stabilire un contatto visivo... fino a quando non si accorse che doveva comunque rispondere anche con qualche scritta sul cellulare oltre ad un semplice cenno con il capo.
I tuoi altri fan saranno gelosi ora che tu hai cantato davanti a me. Un concerto personale?
Jungkook ridacchiò, annuendo. "Tutto tuo, ma sarà un nostro segreto."
Grazie ancora... ora vado a farmi una doccia, Kookie, ci vediamo più tardi?
Jungkook annuì, con un sorriso gentile.

Si spogliò, sistemandosi sotto il getto di acqua calda, cercando di processare tutto quanto era accaduto.
Era andato via da quel brutto posto conosciuto come ospedale, aveva incontrato la sua nuova famiglia e poi poof, Jeon Jungkook, il suo cantante preferito era appena diventato una specie di fratello adottivo.
Aveva cantato per lui e ci aveva ballato insieme, ed oltre tutto aveva scoperto come anche il cantante avesse avuto un lutto. Ovviamente, gli dispiaceva, ma lui doveva ancora riprendersi dallo shock di perdere sua madre.
Pensandoci, gli venne da piangere, ritrovandosi ranicchiato nella doccia in lacrime.
Ci rimase per forse troppo tempo, perchè la porta del bagno si aprì prima che potesse fermarla.
La figura atletica di Jungkook si avvicinò, prendendolo in braccio.
"Jinin-hyung?" Domandò, nonostante il biondino fosse ancora immerso nei suoi pensieri, non si accorse che lo aveva chiamato.
Sentiva di star ancora piangendo, era disperato e la sua mamma gli mancava tanto.
"Jimin?!"
Sentì il suo corpo venire posato delicatamente su un letto, ancora avvolto in un asciugamano color cannella.
Il profumo di Jungkook gli inebriò il naso, la mente ancora a quei brutti ricordi.
"Ti prego hyung, calmati, sono qui."
Alzò lo sguardo, i grandi occhi del cantante lo osservavano preoccupati.
Cercò di asciugarsi le lacrime, e allo stesso tempo di prendere grossi respiri.
Si sentì un vero idiota: aveva fatto preoccupare quel ragazzo, che non si meritava di certo certo prendersi cura di uno come lui.
Ebbe la gentilezza di non chiedere nulla, aiutandolo semplicemente a vestirsi.

"Hyung, vado a preparare qualcosa da mangiare, se stai meglio." Jungkook lo aiutò a sdraiarsi sul letto.
Jimin scosse la testa, afferrando il cellulare che il minore aveva portato nella sua stanza.
Non andare Jungkook, ti prego. Mi sento tanto solo, mi manca la mamma.
"So cosa significa perdere qualcuno, Minie."
Minie...
Ti ringrazio, sei davvero gentile.
"Cosa ti è successo sotto la doccia? Hai avuto un crollo emotivo?"
Il maggiore annuì, abbassando lo sguardo.
"Hey, succede. Se mi lasci un secondo, vado a prendere una cosa e torno."
Lo lasciò in pace, curioso di cosa sarebbe stata quella famosa cosa.
Forse del cibo? Magari una bevanda calda, non ne aveva la più pallida idea.
Si rilassò sotto le coperte, sentendosi i capelli: dopo averlo sistemato, il cantante gli aveva asciugato i capelli con il phon. Infatti, mentre era seduto sotto il getto della doccia si era bagnato leggermente anche i capelli.
Tralasciando il fatto che lo avesse visto nudo e portato in braccio nella sua stanza...

𝐓𝐡𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜 𝐢𝐧 𝐦𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora