4. Biscotti bruciacchiati

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Jungkook's pov

Jungkook andò in cucina, e scaldò del latte caldo al microonde. Ci aggiunse il miele, mescolando con il cucchiaino.
Sistemò il tutto su un vassoio di legno, per poi aggiungere un piattino con un paio di biscotti.
La cena sarebbe stata servita entro un'ora e mezza, ma aveva bisogno di tirare su il morale dello hyung.
Tornò nella stanza di Jimin-solo il passare da quella porta lo faceva star male, aveva troppi ricordi di quella camera-trovandolo ad aspettarlo.
"Ti ho portato il latte caldo da bere, hyung." Lo avvisò.
Jimin alzò lo sguardo, sembrava così piccolo in quel letto grande.
"Tieni, ci sono anche dei biscotti. Io... non sono molto bravo a cucinare, questo è quello che sono riuscito a combinare, ecco. So che i bordi non sono propriamente del colore giusto, credo di averli cotti troppo, mi spiace."
Vide Jimin sorridere e ringraziarlo tramite telefono, mangiando i biscotti. Li aveva cucinati il ragazzo la mattina, sperava gli piacessero nonostante fossero un po' bruciacchiati sui bordi.
Quando mangiava sembrava un pulcino, le labbra carnose erano davvero belle e lo hyung appariva più piccolo di quanto non fosse.
"Sono felice di vederti mangiare, hyung." Ammise, con un sorriso.

Una volta che il più grande ebbe terminato di mangiare, Jungkook gli domandò cosa gli piacesse fare nel tempo libero.
Voleva capire le sue inclinazioni, era molto interessato.
Mi piace suonare il pianoforte scrisse il ragazzo, la sua espressione era decisamente più allegra e dagli occhi traspariva la passione per quello strumento.
"Mi suoni qualcosa?"
Lo accompagnò nella sala dove stava il suo pianoforte a coda, e Jimin si sedette sullo sgabello.
Sembrava teso, ma pian piano si fece coraggio.
Suonò una melodia sconosciuta a Jungkook, ma comunque bellissima e che lo fece sentire al settimo cielo per qualche motivo.
"Come si chiama?"
Euphoria, si chiama Euphoria. Ti sembrerà assurdo e forse un po' idiota, ma l'ho composta pensando a te... ho scritto anche un testo. Non parlo, ma nel mio cervello a quanto pare la facoltà di pensiero canoro più o meno funziona.
Si sentiva onorato, era davvero un pensiero dolce.
"È molto bella, Jimin. Se ti portassi con me alla Big Hit, cosa ne pensi? Potresti diventare compositore... hai talento."
Propose, sapeva che stava camminando sul cristallo, era abbastanza impossibile che avrebbe accettato timido com'era.
Probabilmente non si vedeva bravo, ma lo aveva ispirato da subito.
Non credo di avere il talento giusto per un'agenzia di quel livello.
"Ti farò fare una prova, okay? Se come per me, la musica ti ha salvato, devi essere per forza in grado di superare i giudizi altrui ed esprimere ciò che provi."
Va bene, se proprio ci tieni. Grazie mille, anche perchè tu mi hai salvato la vita...
"Io?"
Alcune tue canzoni mi hanno fatto tornare indietro da periodi bruttissimi, Jungkook, anche se ovviamente non lo sai.

Avrebbe voluto approfondire quell'argomento ancora, ma forse non aveva ancora abbastanza confidenza con Jimin per permettersi certe domande.
Rimase un po' con lui nella stanza del pianoforte a suonare, fino a quando la loro domestica non venne a chiamarli.
"Signor Jeon, signor Park, è pronta la cena. La padrona ha già cenato." Avvisò, con un inchino.
"Grazie mille, Lucille. Non abbiate timore di essere meno formale, l'ho detto tante volte."
"Come desidera sign- come desideri, ecco."
Sorrise alla donna, dopotutto l'aveva visto crescere insieme al maggiordomo, con il quale peraltro si era sposata.
Scese assieme a Jimin, fino alla sala per i pasti.
"Spero che ti vada bene ciò che viene servito." Spiegò, in evidente imbarazzo.
A lui non piaceva essere ricco, avere una domestica, un maggiordomo, camerieri e dei cuochi lo metteva molto a disagio. C'era un motivo se non era molto bravo a cucinare...

"Jungkook! Cosa stai facendo?!" Il forno era andato quasi a fuoco.
"Eomma, stavo facendo i biscotti..."
"Sai bene che non devi toccare i fornelli, ci pensano i cuochi. Perchè hai messo mano in cucina? Tu non devi fare nulla! Non è un lavoro che ti si addice."
Il piccolo Jungkook, di soli dieci anni, l'aveva guardata. "Loro non sono degli schiavi! Il loro lavoro è tanto importante, e io volevo fare un regalo per tutti... i miei coetanei aiutano in casa, perchè io non posso?"
"Perchè tu sei troppo prezioso, bambino mio."

"Spero che la cena vi piaccia, signori." Un giovane cameriere si inchinò. "Desiderate del vino?"
Jungkook osservò Jimin, che scosse la testa.
"Niente, grazie mille Hasung. Volevi lunedì di ferie, vero? Dì a mia madre che hai il mio permesso, prenditi questo weekend e lunedì per andare a trovare tua madre e tua sorella."
Il ragazzo sorrise. "La ringrazio, signor Jeon." Fece un inchino.
Jungkook scosse la testa. "È il minimo che io possa fare."
Quando Hasung andò via, Jungkook osservò il biondino, che aveva assistito alla scena.
Wow... sei gentile.
"Credevi alla favoletta del ricco uguale stronzo, per caso?"
No, non ho mai dubitato di te. Ma non ho mai sentito nessuno regalare vacanze.
"Hasung lavora per noi da anni. La sua famiglia ha bisogno di soldi, e di certo loro non sono schiavi. Jimin... ti prego hyung, non commentare la situazione. Mi fa schifo essere ricco."
Jimin sembrò confuso. Perchè?
"Perchè mia madre ha troppo da fare, io sono la sua unica fonte di orgoglio e a lei importano i soldi, la fama e la gloria. Io invece, desidero solo una famiglia che mi ami. Io... vorrei lo stretto indispensabile." Ammise. "Una bella casa in compagnia, piccolina, con tanti fiori e un grande albero secolare che faccia ombra. Vorrei ballare a piedi nudi sull'erba, andare su un'altalena e cucinare tanti biscotti bruciati, quanti ne desidero."
Il biondino mise la propria piccola mano su quella grande di Jungkook.
È un bel desiderio. Ti ci vedo, uno che veste total black e tatuato, un armadio che vive in un cottage.
E Jungkook, per una volta, si sentì capito.
Quell'affermazione l'aveva fatto anche ridere, il che era raro, ma Jimin era un cambiamento che avrebbe fatto molto più di quanto si potesse aspettare.
Lo avrebbe fatto innamorare, ma ancora non poteva saperlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2022 ⏰

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𝐓𝐡𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜 𝐢𝐧 𝐦𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora