The house

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Nei giorni seguenti le immagini di quella casa e le parole che avevo sentito nel sogno continuarono a riecheggiarmi nella testa. Fortunatamente la mia permanenza in ospedale durò meno del previsto, mi fecero uscire dopo 5 giorni dicendomi che sarei dovuta stare a riposo e non sforzarmi.

Avevo parlato con Stiles e con gli altri riguardo al sogno che avevo fatto e ci eravamo messi d'accordo per andare a visitare la casa che avevo disegnato sul foglio. Si trova a una decina di chilometri da casa Hale ed è abbandonata ormai da più di 50 anni.

In questo momento io, Stiles, Scott e Malia ci stiamo dirigendo verso la casa da me descritta per cercare delle possibili risposte.  Non parlammo molto durante il tragitto verso la casa, forse perchè nessuno aveva nulla da dirsi o forse perchè tutti temevamo una nuova minaccia.

Arrivati davanti alla casa ci ritrovammo uno di fianco all'altra a guardare l'entrata di quell'edificio che stava crollando sotto i nostri occhi. Feci un respiro profondo, presi coraggio e mi avvicinai alla casa.  La porta stava cedendo, così come tutta la struttura, facendo attenzione aprii piano la porta ma prima di entrare esitai un paio di secondi. Mi votai vedendo che gli altri mi avevano raggiunto. Non dissero nulla, mi guardarono negli occhi e Scott annuì per darmi forza.

Varcai la soglia ed i miei occhi iniziarono a vagare per le pareti di quella casa, era tutto esattamente come nel mio sogno: il colore delle pareti, la posizione dei mobili, persino la quantità di polvere che giaceva sulle superfici era la stessa.

Gli altri stavano parlando di qualcosa che non stavo ascoltando, le mie gambe si muovevano da sole ed in poco tempo mi ritrovai al secondo piano, davanti alla porta della stanza in cui vidi le due persone. Mentre abbassavo la maniglia mi sembrava ancora di sentire le due voci. Erano lontane però, distorte e poco chiare. Chiusi gli occhi per un istante, abbassai la maniglia ed entrai nella stanza. 

Era una stanza da letto, non molto grande. Rimasi sulla porta ad esaminare ciò che mi trovavo davanti. Alla mia destra si trovava una scrivania beige, aveva 3 cassetti che sembravano spaziosi. A sinistra si trovava invece il letto, era matrimoniale con una tenda trasparente e rovinata poggiata ad un bastone dietro al letto. Il copriletto era quasi del tutto sul pavimento ma da quel che vedevo aveva una fantasia a fiori. Ai lati del letto due comodini, uno di loro ospitava un orologio che un tempo era stato blu, le lancette ferme sulle 23:10.

Entrai nella stanza per esaminarla meglio, notai che sulla scrivania erano presenti dei segni, tipo artigli, come se qualcuno di fosse aggrappato per proteggersi. Mi abbassai per aprire i cassetti, curiosa di sapere cosa ci fosse dentro. Diari e ancora diari. Li lasciai li, cosa che forse non avrei dovuto fare, ma ero convinta fossero solo roba vecchia e inutile. 

Andai verso il letto ma non c'era nulla che mi potesse aiutare. Stavo per uscire quando una foto appesa al muro catturò la mia attenzione. Raffigurava una donna, i capelli color ramato le arrivavano alle spalle , gli occhi erano di un blu mai visto, era scuro, come un fondale marino. Sorrideva, anche se a me non sembrava felice, sembrava un sorriso forzato, che si sarebbe spento una volta conclusa la foto. Quella donna era fin troppo familiare, cercavo nella mia mente ricordi di quel volto ma non riuscivo a concentrarmi. 

Presi in mano la cornice, la ispezionai aspettandomi di trovare una scritta su retro ma non c'era nulla. Guardai la fotografia più attentamente e notai un particolare che mi era sfuggito. La donna indossava una collana a forma di corona, era in oro rosa da quel che potevo vedere. Il dettaglio della collana rese la donna ancora più familiare. Mentre guardavo ininterrottamente la foto sentii dei passi salire dalle scale e dopo pochi secondi Stiles, Malia e Scott apparvero davanti a me.

- E' questa la stanza in cui hai visto le due persone?- Annuii mentre Stiles si avvicinava a me. -Chi è?- Alludeva alla foto. -Non ne ho la più pallida idea, ma ho l'inquietante sensazione di conoscerla-

Neanche un secondo dopo aver pronunciato quelle parole dal piano di sotto si sentì un rumore assordante, le stanze iniziarono a tremare e dei granuli di parete iniziarono a cadere dal soffitto. Prima che ce né rendessimo conto stavamo correndo giù dalle scale di destra. Mancavano pochi gradini quando un pezzo del tetto ci crollò davanti. -DI QUA- Malia urlò per sovrastare il rumore della casa che cadeva a pezzi. Stiles mi prese la mano sinistra mentre con l'altra reggevo ancora la foto. Facendo il più in fretta possibile salimmo le scale, attraversammo il pavimento che restava del piano superiore e scendemmo le scale sulla parte di sinistra. Riuscimmo a uscire dalla casa un'attimo prima che crollasse completamente davanti a noi che ancora ansimavamo per la corsa.

Mentre guardavo le macerie davanti a me un pensiero di fece strada nella mia mente, facendomi trattenere il fiato per quelli che sembrarono anni. 

-I diari...-

La mia voce rimase sospesa in quella montagna di polvere che sembrava volerci inghiottire e portare con se.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 13, 2021 ⏰

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