Non me la ricordavo così grande questa città, ci ero stata una volta in gita scolastica alle medie con Ani e David ma la nostra priorità non era stata ammirare le bellezze che questa aveva da offrire. Ora ero stregata da tutto quello che vedevo, una città che sembrava ferma nel tempo, i suoi palazzi colorati, in stile coloniale, rispecchiavano la sua antichità e la sua storia, ma allo stesso tempo sembrava essere fuori dal mondo. Era facile essere trascinati dal folklore che permeava ogni angolo di strada, sembrava così viva, ed era proprio quello che mi serviva. Questo viaggio era il mio nuovo inizio, il punto dal quale ripartire.
All'inizio non avevo preso bene l'intromissione di mia mamma, era una questione di principio, odiavo che mi venissero imposte le cose, avevo dovuto sbattere la faccia contro la realtà per capire quanto questo fosse il passo giusto da fare, per me, per la mia vita, per il mio futuro, e anche per la tranquillità delle persone che mi volevano bene. Capii che non era un'imposizione, ma un aiuto, mia madre mi aveva lanciato un salvagente ed io mi ci dovevo aggrappare per restare a galla.
E così eccomi qua, a guidare una stratosferica Hyundai Tucson, color rosa antico metallizzata, la stupenda macchina di Kate, me l'aveva gentilmente prestata dopo che la mia fiat sgangherata dell'anno zero, mi aveva abbandonata. Mi sentivo un po' come i cani che vanno in macchina e se ne stanno con il muso appiattito contro il finestrino a guardare il paesaggio con meraviglia e stupore. La città più antica e grande dello stato, 361 km², era tre volte più grande di Bluffton, e con i suoi 135000 e passa di abitanti superava la mia città natale di 10 abitanti a 1, era solo a un'ora di distanza da casa mia, ma sembrava di essere atterrati nel paese delle meraviglie, adoravo ogni particolare che mi saltava all'occhio, il quartiere francese, i giardini ben curati, il lungomare, tutto era uno spettacolo per gli occhi.
Ero di cammino al mio alloggio temporaneo, un piccolo appartamentino che dopo tante ricerche avevamo scovato su internet io e Kate, ci era da subito sembrata la scelta migliore. Non me la sentivo di alloggiare al campus, ero ormai troppo grande rispetto alle matricole, avevo solo 20 anni ma abitavo da sola da un po', adoravo la mia indipendenza e non volevo condividere i miei spazi con studentesse scapestrate che portavano ragazzi in camera e appendevano fuori dalla porta la loro biancheria intima, come fosse un cartello "non disturbare".
Avevo poco tempo per sistemare le mie cose, i corsi sarebbero iniziati l'indomani, avrei dovuto trasferirmi almeno una settimana prima per ambientarmi, ma i preparativi, le raccomandazioni a Kate per la gestione della libreria e la scelta di un'aiutante per lei, mi avevano rubato più tempo del previsto. In ogni caso, di solito non ero una che aveva problemi ad ambientarsi, almeno non a questo tipo di cambiamenti... non dovevo pensarci, il brutto doveva rimanere dall'altra parte del cartello "Benvenuti a Charleston".
Il navigatore mi stava indirizzando sulla strada giusta, mi abbassai sul volante per leggere bene l'insegna stradale in alto, sì, era questa la Legare St. ed ecco il numero 38, si sviluppava su due piani ed era dipinta di bianco con il tetto spiovente. Sul sito avevo letto che era composta da quattro appartamenti, il mio era al piano di sotto quello più vicino alla strada. Fu un sollievo constatare che era proprio come nelle fotografie, era una gradita novità, spesso negli annunci immobiliari venivano caricate foto vecchie o ritoccate, fasulle per la maggior parte. Accostai vicino al marciapiede e uscii, il proprietario di casa mi aveva scritto un messaggio in cui mi comunicava che avrei trovato le chiavi dell'appartamento nella cassetta della posta. Le trovai, e subito notai il portachiavi, era uno di quei souvenir con la scritta "Benvenuta" e l'immagine della città come sfondo, l'ospitalità del sud si faceva sentire.
Entrai in casa e lasciai le ultime borse vicino all'ingresso, ci erano voluti ben tre viaggi per trascinare tutte le valigie che mi ero portata, ci avevo infilato dentro l'impossibile e sapevo anche il perché, volevo evitare di tornare a Bluffton almeno per un po', mi sarebbe mancato l'affetto dei miei genitori e di Kate ma era meglio per tutti.
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The Last Beat
FantasyAbbie è una ragazza dal carattere gioviale, che dentro di sé nasconde una grande tristezza. La perdita della sua migliore amica l'ha segnata nel profondo e la scomparsa di Tom il ragazzo per il quale iniziava a provare dei sentimenti molto forti no...