So hey, let's be friends.

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Mossi le dita stiracchiandole un paio di volte, ancora intorpidite dal freddo londinese che non voleva lasciarmi in pace. Avrei dovuto sentirmi stanca dopo una giornata passata in aereo, sorvolando l’oceano e passando attraversi tanti fusi orari quanti ne passavano da New York a Londra, eppure mentre sbattevo le scarpe sullo zerbino e le toglievo per non sporcare il pavimento, l’unica cosa che riuscivo a pensare era che non avrei potuto sentirmi più sveglia di così. 

Mi richiusi la porta alle spalle, lasciando fuori il mondo e tirando un sospiro di sollievo, come ci ero arrivata a quel punto? Stava succedendo qualcosa, non sapevo bene perché o come fosse possibile, ma era li e in quel momento, non potevo far altro che continuare quello che avevamo iniziato.
Mi tolsi la giacca appendendola sopra quella di Harry che ora si stava indaffarando per preparare un tè, intanto parlava della band e sembrava così orgoglioso di quello che avevano fatto durante quell’anno, che mi sentii invadente e non meritevole di tutto quello. Cosa ci facevo nel suo appartamento? 

Era una cattiva idea, pessima. Probabilmente mia madre se fosse stata lì avrebbe scosso il capo con veemenza e poi mi avrebbe trascinata fuori con una scusa, invece io non me la sentivo di fare nient’altro che vedere dove sarebbe andato a finire tutto quello. Avevo già vissuto il peggio, ero certa di aver toccato il fondo e di essermici addormentata, però ora mi ero risvegliata, lo sentivo nel cuore che pulsava come se volesse scapparmi dal petto, lo sentivo nei passi di Harry dalla cucina e nel suo canticchiare canzoni natalizie. Ero sveglia e dovevo decidere come tornare a vivere quel presente. 

Non ero mai stata nel suo appartamento a Londra, certo conoscevo casa sua, quella che aveva precedentemente e che aveva venduto poiché dislocata a poche centinaia di metri dalla mia; eravamo stati travolti da una bufera per quella faccenda e, ancora una volta, il suo manager gli aveva imposto di fare qualcosa che mettesse fine alle voci che ci volevano di nuovo insieme e così l’aveva venduta e si era trasferito in un appartamento in cui l'ingresso era concesso solo a lui, Niall, Zayn, Liam e Louis. Ed ora questo veniva concesso a me, fu come tornare a far parte della sua vita, anche se in un modo tanto piccolo che per qualcuno non ne sarebbe nemmeno valsa la pena, ma che per me era la più grande conquista. In quel momento realizzai che forse, anche per quella piccola conquista, erano valse tutte le attese. 

«Ti piace?» mi girai verso Harry che con passo trionfante era entrato in sala sorreggendo due tazze di tè e mi indicava con un cenno del capo la lampada che stavo osservando. Annuii appena lanciando un'ultima occhiata alla lampada, mentre la ceramica delle tazze tintinnava sul tavolino di vetro. Alzò lo sguardo e non feci in tempo a distogliere il mio, così, al posto di scappare dai suoi occhi ricambiai, alzando leggermente il mento come facevo sempre quando in gioco c’era il mio orgoglio. Sentii lo stomaco stringersi mentre i secondi si dilatavano troppo, cominciavo a soffocare. Aprii bocca, quasi annaspando alla ricerca di qualcosa da dire mentre sostenere quello sguardo diventava sempre più difficile, i muscoli della schiena si tesero, l’aria sembrava carica e pesante. Poi schioccò le labbra, facendo spezzare anche la tensione che si era creata, e sorridendo appena si alzò dal divano sparendo lungo il corridoio senza dire nulla, sentii un tonfo e un’imprecazione soffocata, qualche istante dopo riapparve reggendo un «maglione pulito» completò lui il mio pensiero esprimendolo ad alta voce.

Lo faceva sempre, era una delle sue caratteristiche che più mi avevano colpita, sapeva sempre esattamente cosa stavo pensando e concludeva ad alta voce quello che io non sapevo o non volevo dire nemmeno a me stessa.

Mi tese l’indumento che era chiaro fosse suo e le mani mi tremarono appena mentre le tendevo per poi chiuderle attorno alla stoffa, soffice e calda, lo ringraziai con lo sguardo mentre lui si faceva da parte e mi indicava la porta del bagno.

Magic, Madness, Heaven, Sin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora