Le cose accadono, che le vogliamo o no, possiamo solo modificarle in corso d’opera per farle andare meglio o aspettare che passino sperando che non siano peggio di come ce le aspettiamo. Anche a me era accaduto qualcosa ed avevo deciso che non mi importava come sarebbe andata a finire, quello che conta è la storia, il lieto fine c’è solo nelle favole, ma questo non vuol dire che non possiamo provarci, perché certe battaglie per essere vinte bisogna solo cominciare a combatterle...
Il pomeriggio del 31 Dicembre mia madre si presentò in camera mia con il programma e l’intenzione di darmi guerra finché non avessi deciso di uscire allo scoperto. Disse che le voci già si erano spente, che lo scoop era stato tale per due giorni e poi tutti erano passati a fatti più importanti e, a detta sua, ora potevo ricominciare a vivere. Io sapevo che non ci sarei più riuscita, sarebbe stato tutto un sopravvivere, cantando per dovere e non perché c’era qualcosa che mi andava di raccontare, vestendomi elegante perché tutti si aspettavano che fossi totalmente composta e intera anche dopo il terremoto che mi aveva distrutto la vita, mangiando perché le persone si aspettavano che lo facessi.
Presi coraggio e finalmente accessi il cellulare che cominciò a schizzare impazzito vibrando senza posa per venti minuti, quando tutte le notifiche si furono estinte notai che tutte le mie migliori amiche mi avevano chiamato almeno una decina di volte numero che si incrementava con Karlie Kloss e Selena Gomez, ma che raggiungeva l’apice con Abigail che tra messaggi e chiamate mi aveva fatto comparire 36 notifiche. Presi del tempo per leggere ogni cosa, ogni messaggio — spesi qualche minuto per controllare su Twitter e Tumblr cosa pensavano ora le persone di me e notai con sorpresa che tanti fan, anche di altri cantanti, non credevano che potessi essere io quella del video, anche se avevano la prova tangibile. Rimasi sempre più sorpresa, non solo per il sostegno di gruppi interi di fan che dicevano mi avrebbero ascoltata se avessi voluto sfogarmi per qualunque cosa, ma anche perché tanti artisti sembravano avere seri dubbi sulla veridicità delle mie affermazioni. L’apice della sorpresa lo raggiunsi con i messaggi, sempre su Twitter, degli altri membri dei One Direction: Niall, Louis, Zayn e Liam avevano dedicato alcuni stati alla faccenda mostrandosi quantomeno solidali accusando chi mi ingiuriava o mi mancava di rispetto.
Mi sentii più sollevata, ma non smisi un secondo di pensare che persona orribile ero, mi vergognavo di me stessa e anche se la folla mi aveva perdonata io cercavo redenzione nell’unica persona che di quello che era accaduto non ne aveva parlato. Di Harry non c’erano tracce ne sui social ne per le vie Newyorkesi, anche se nessuno lo aveva visto partire per tornarsene a Londra. Me lo immaginai barricato da qualche parte, in qualche hotel o appartamento, chino sulla chitarra intento a suonare quella melodia che avrei voluto riprodurre per tenermi stretta a qualcosa.
Fu così che ripresi parte della voglia di creare, o perlomeno provarci, il mio futuro — uscii dalla stanza per la prima volta dopo giorni e scrissi una canzone. Come se il testo fluisse dalla penna direttamente sul foglio e poi dalle mie mani al pianoforte creai una nuova traccia che nessuno avrebbe mai conosciuto, ma sarebbe stata la mia ancora quando mi fossi sentita affondare.
«Taylor c’è Selena» non risposi limitandomi a girarmi dall’altro lato del letto per non guardare negli occhi la mia amica che chissà quali rimproveri avrebbe voluto farmi, non per la faccenda di Harry di cui già conosceva ogni aspetto, ma per non essermi fatta viva, ne con lei ne con nessun altro.
Sentii il letto pendere dolcemente quando la giovane vi si sedette e poi si sdraiò parallela a me, rimase in silenzio qualche minuto e non potei fare a meno di sentirmi più giudicata in quegli istanti che nel resto di quella guerra che stavo affrontando.«Hai bisogno di uscire» disse improvvisamente interrompendo il silenzio che era calato nella stanza e in tutto l’appartamento, tanto che fui portata a pensare che mia madre fosse uscita con mio padre.
«No, sto bene» mugugnai decisa a rimanere chiusa in casa per un’altra settimana.
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Magic, Madness, Heaven, Sin.
Fanfiction[Estratto dal penultimo capitolo.] " ... Intanto gli articoli su di me si sprecavano, cominciarono ad uscire in massa: ero l'ultimo scoop dell'anno e i blogger più famosi si sfregavano le mani. Perez Hilton mi dedicò un intero articolo talmente lun...