4. Peggy

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Passo l'intero pomeriggio a sfogare il mio amore represso sulle pagine del mio diario e mi impongo di distrarmi da quei pensieri concentrandomi sullo studio.

All'ora di cena scendo in sala da pranzo ed apparecchio, come tutte le sere.

Mangio con così tanta velocità da rischiare di strozzarmi e, appena finito, sparecchio e ritorno in camera mia seguito dallo sguardo perplesso di mia madre.

Fisso il telefono, indeciso sul cosa fare con Margaret, quando mi arriva un suo messaggio:

-         Hey, è tutto ok?

Sospiro ormai deciso e le rispondo subito:

-         Devo raccontarti una cosa

Nonostante la gelosia reciproca che proviamo nei confronti dell'altro, amo davvero Margaret come una sorella e lo stesso vale per lei, non posso nasconderle una cosa tanto grande.

Inizio a mandarle tanti di quegli audio vocali (a lei non piacciono le chiamate) da bloccarle Whatsapp, ma, data la mia amorevole e assolutamente benevola insistenza, decido di torturarla su Telegram quanto più posso.

Dopo una serie di suoi messaggi che mi supplicano di smetterla, la chiamo.

<<...quindi tu mi stai dicendo che Charlotte, la ragazza che sogni tutte le notti da circa 3 anni, si è iscritta alla tua scuola all'ultimo minuto, è nella tua classe, ci hai parlato per un paio di minuti e ora tu sei follemente innamorato di lei>>  afferma sarcastica e un po' scioccata.

<<Esatto, esatto>> sorrido fiero.

<<...mh>>.

Avverto il suo stupore e  inizio a sentirmi a disagio riflettendo bene su ciò che ho detto; riordino i pensieri nella mia testa e cerco di portarla dalla mia parte.

<<No, ecco, non è esattamente così in realtà, insomma, sai che sono innamorato di lei da quando ho iniziato a sognarla, quello che è cambiato è il semplice fatto che adesso però la conosco dal vivo e la trovo ancora più eccezionale, tutto qui...ti sembro tanto pazzo?>> ho paura della sua risposta in realtà.

<<...è da quando ti conosco che mi sembri pazzo fratellone>> la sento sospirare rassegnata e un po' mi tranquillizzo.

Sapevo che non avrebbe reagito benissimo e ammetto che non è facile stare al passo con le mie emozioni, spero solo che con il tempo io riesca a convincerla dei sentimenti che provo per la mia ragazza bruna.

<<Michael sai che ti amo, voglio solo che tu sia felice, pensi che lo sarai in tutta questa confusione?>> parla con un tono di voce preoccupato ma anche dolce facendomi arrossire.

<<Si, lo sarò, sta tranquilla e ti amo anch'io, lo sai>> sorrido preparando velocemnte lo zaino e mettendomi sotto le coperte.

Io e Margaret ci siamo incontrati, la prima volta, l'anno scorso a scuola, il primo giorno del primo anno delle superiori: ricordo che era seduta al banco dietro di me e non appena mi sono girato, mi sono ritrovato di fronte ad un enorme disegno della maschera di spider-man, un disegno incredibile, di una bravura spettacolare, l'ho sempre pensato; la mia piccola Peggy (diminutivo di Margaret) è davvero incredibile.

Da quel giorno abbiamo iniziato a conoscerci meglio, abbiamo legato in modo soprannaturale e ho fatto conoscenza anche con la sua passione per i supereroi, passione che successivamente ha trasmesso anche a me, e il suo incondizionato amore per Peter Parker, amore che ho sempre trovato molto stupido ma se glielo dicessi, probabilmente,  mi prenderebbe schiaffi.

Sta di fatto che dopo un paio di mesi...mi sono innamorato di lei come mai prima d'ora.

Da quel momento sono iniziati i problemi, ero innamorato di Charlotte, ma la credevo solo frutto della mia immaginazione, quindi, a quell'amore impossibile, si compensava un'ulteriore amore impossibile per quella che era diventata la mia migliore amica.

Dopo un paio di mesi di accurate riflessioni ho deciso di cambiare scuola per interminabili motivi, ed è la ragione per cui ci sentiamo sempre e solo al telefono.

Tornando alla nostra situazione amorosa di quel periodo, beh..ho sofferto molto ma, dopo sei o sette mesi, quell'amore romantico non ricambiato si è trasformato in un amore fraterno molto ricambiato che continua tutt'ora e continuerà per sempre.

<<Sei eccitato per il vostro secondo incontro di domani?>> la sento ridere e automaticamente sorrido anch'io iniziando a immaginare tutti i possibili argomenti con cui poter iniziare una conversazione con la mia amata.

<<Abbastanza, ma anche molto teso, non è certo che io possa piacerle quindi non mi faccio troppe illusioni>> mento, mi sto facendo tanti di quei film mentali che sono arrivato ad immaginare anche un possibile matrimonio in bianco.

<<Ma certo che le piacerai, sei fantastico. Cerca solo di non dimenticarti di me, ok? Non posso vivere senza di te, te lo ripeterò all'infinito>> a quelle parole mi addolcisco ancora.

Prima di incontrare me, Margaret era sempre fredda e distaccata, ne aveva passate tante, proprio come me, e aveva perso molta della sua allegria, ma conoscendo me è cambiata radicalmente, adoro il fatto di essere talmente speciale per lei da averle fatto tornare il sorriso.

Forse la nostra storia è surreale, ma giuro che ogni parola è vera, è come se fossimo stati destinati a conoscerci e a stare insieme: abbiamo un sacco di cose in comune, ci finiamo le frasi a vicenda, spesso ci leggiamo anche nel pensiero e entrambi abbiamo una grande immaginazione. Siamo certi di essere legati da quel filo rosso, tratto da una storia giapponese, un cuore diviso in due persone, l'anima gemella l'uno dell'altra; ma non fraintendere, "anima gemella" non vuol dire "partner amoroso perfetto", come pensano la maggior parte delle persone, ma significa letteralmente "anima" "gemella", ovvero un anima identica alla propria, qualcuno esattamente uguale a te. Non tutte le persone la trovano, ma io sono riuscito a trovare la mia e adesso siamo praticamente inseparabili.

<<Sai che non potrei mai dimenticarti sciocchina, abbiamo dei piani per il futuro, no? Non pensare mai che potrei scordarmi di te, tu sei sempre al primo posto.>> sorrido ripensando a tutto ciò che abbiamo in mente per il nostro futuro: una casa insieme, un gatto e anche un possibile matrimonio; non so se tutto ciò si avvererà mai ma è bello pensare di sì.

<<Anche tu per me, ora devo andare a letto però, ci sentiamo domani e mi raccomando: non fare stupidaggini e raccontami tutto, notte Angel>> soprannome che mi ha dato lei.

<<Notte sorellina>> attacco la chiamata con un sorriso sulle labbra e fisso il soffitto pensando a Charlotte e contemporaneamente anche a Peggy.

Chiunque ci conosca si chiede perché non siamo fidanzati e noi spesso ne ridiamo, anche in pubblico sembriamo una vera e propria coppia ma, la semplice verità, è che siamo due persone che si amano ma che non hanno fini anche sessuali l'uno verso l'altra. E poi una gran parte del mio cuore appartiene a Charlotte.

Caspita, chissà come andrà domani, ho davvero tanta ansia.

Sospiro e chiudo gli occhi non mettendoci molto ad addormentarmi, ma stanotte qualcosa cambierà tutto, perché mi aspetta una cosa che mai avrei pensato mi potesse accadere...

La ragazza con la rosa bianca nei capelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora