RIVEN
“basta Riven non ce la faccio più sei insopportabile!”
La guardai sorpreso e la gelosia m’invase
“insopportabile? Ma se ti ho appena salvato dalle grinfie di quel damerino da quattro soldi!”
Il ragazzo osò ripassare di nuovo e Musa lo salutò con un bellissimo sorriso.
In collera e gelosissimo me ne andai lasciandola nel locale da sola.MUSA
Vidi Riven allontanarsi ma ero troppo arrabbiata con lui per inseguirlo anche perché non si sarebbe risolto niente anzi sarebbero peggiorate le cose.
Amareggiata , delusa uscii dal ristorante piangendo e raggiunsi di corsa la mia stanza.
Per fortuna Tecna non era rientrata cosi decisi di mettere musica Rock a tutto volume e di isolarmi sola con i miei pensieri.
Avevo il cellulare di fronte e volevo mandargli un messaggio ma la ragione me lo impedì
Perché devo sempre essere io quella che si scusa per prima? E poi è lui e la sua stupida gelosia.
Lanciai il cuscino in una parte indeterminata della stanza e con le lagrime agli occhi mi sdraiai supina sul letto piangendo e li mi addormentai.RIVEN
Non riuscivo a prendere sonno.
Musa era diventata tutta la mia vita e l’idea che qualcuno me la portasse via mi fa imbestialire.
Asciugai con un dito una lagrima che mi stava scendendo.
Il ricordo di mia madre m’invase.
Avevo cinque anni quando ella decise senza motivo di andarsene.
La mente mi riportò a quando ero bambino e precisamente a quella bruttissima notte.
Mi svegliai di soprassalto , mi sembrava ancora di sognare.
Purtroppo quello che stavo vivendo non era un sogno ma un incubo divenuto realtà.
Aprii piano piano la porta per permettere ai miei piccoli occhi di vedere la tragica scena.
Vi era mio padre furibondo e accecato dalla gelosia che implorava mia madre di restare con noi e di non lasciarci per un ballerino famoso.
Lei gli rispose con un sonoro schiaffone e lo intimò di smetterla perché ormai aveva deciso .
E né andò senza salutarmi e senza darmi un bacio niente di tutto questo.
Da allora mio padre passava le giornate apatico e malmostoso e le notti le trascorreva piangendo.
Io crebbi con la paura di perdere qualunque persona si affezionasse a me.
Per questo tutte le ragazze che ho avuto le trattavo con indifferenza e mi facevo parecchio desiderare ma con Musa è diverso.
Lei è l’unica in grado di capirmi.
Io la amo con tutto me stesso e voglio che le cose tra noi funzionino.
Uscii dalla stanza e camminai dovevo calmarmi.
Volevo dire a Musa questa storia ma orgoglioso come sono mi è sempre difficile aprire il mio cuore .
Era notte fonda ma conoscendola , quando litigavamo restava sveglia tutta la notte.
Le mandai un messaggio che stavo venendo a prenderla.MUSA
La vibrazione del cellulare mi svegliò.
Con occhi assonnati lessi il messaggio era di Riven ma non avevo nessuna intenzione di vederlo.
Mi rimisi a dormire.
Tecna entrò e con fare dolce ma sempre distaccato
“ehi Musa sveglia c’è Riven che ti sta lanciando sassi da mezz’ora”
“non ho voglia di vederlo!”
“ha detto che se non scendi resterà ad aspettarti tutta la notte se necessario , ha detto di riferirti che ha una cosa importante da dirti”
Mi alzai , andai verso la finestra ed eccolo li tutto muscoli e mistero ma a me sembrava sempre un cucciolo smarrito.
Uscii senza salutare Tecna e mi diressi verso di lui.
Ero arrabbiatissima.
“cosa vuoi?”
Vidi che sul suo volto inizialmente si dipinse rabbia che fu scacciata da una faccia depressissima.
Mi fece tenerezza e compassione.
“Musa ascoltami ti devo parlare!”
“non ti sembra di aver già parlato abbastanza al ristorante? Cos’è mi vuoi abbandonare anche qui?”
Era deluso non si aspettava una mia reazione.
Sospirò , mi guardò dritto negli occhi
“Musa ti devo parlare riguardo la mia gelosia”
Lo guardai sorpresa e ammutolita mai mi sarei aspettata quella frase.
Annuii e gli feci segno di continuare.
Sospiro , mi resi conto che era un’argomento arduo da affrontare.
“quando ero piccolo mia madre lasciò mio padre per un ballerino famoso . da quel giorno mio padre si è chiuso in se stesso, è malmostoso e le notti piange. Io vidi tutta la scena.”
Staccò lo sguardo
“Musa io ti amo e ho paura di perderti proprio come mia madre”
La sua voce si fece tremula e le lagrime gli rigarono il volto.
Gli raccolsi le lagrime con le dita, gli sorrisi
“amore mio non devi preoccuparti perché vedi io amo solo te e se gli altri mi fanno il filo , il mio amore per te non cambia”
Sempre piangendo mi abbracciò
“oh Musa amore mio perdonami non lo faccio apposta!”
“non ti devi scusare ora so la verità”
Ci baciammo con la Luna e le stelle complici del nostro amore
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Quello che non vi diciamo
Teen FictionSo che può sembrare infantile ma alla fantasia non si dice di no. Ecco quello che le Winx non ci hanno raccontato , ma ci ho pensato io o meglio la mia fantasia adolescanziale di una ex 14enne.