Capitolo 2

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CAPITOLO 2.

La mattina dopo il ragazzo dai capelli corvini fu il primo a svegliarsi.

Rimase ad osservare Pietro dormire con il volto leggermente imbronciato e con dolcezza allungò la mano verso di lui accarezzandolo con delicatezza per non turbare il suo sonno.

Il velocista si mosse leggermente ed aprì gli occhi osservandolo.

Per la prima volta notò il colore degli occhi del Dio dell'Inganno e ne rimase incantato pensando: Non ho mai visto degli occhi di un verde così puro come questo. Mi sembra quasi di poter vedere la sua anima...

«Ti ho svegliato, scusami» rispose lui spostando la mano.

«Non preoccuparti. Mi alzò sempre a quest'ora per andare a correre» ammise il velocista sorridendogli.

Loki a quel sorriso arrossì imbarazzato sentendo il cuore battergli forte in petto.

«Tutto bene?» gli domandò quest'ultimo preoccupato scostandogli una ciocca di capelli corvini dal volto.

«Sì. È che il tuo sorriso mi fa battere forte il cuore» ammise lui senza pensarci troppo.

Pietro sorrise alle sue parole e gli chiese: «Andiamo a mangiare qualcosa?»

«Certamente» rispose Loki sorridendo con dolcezza mettendosi seduto tra le coperte.

Durante la notte l'incantesimo della madre aveva curato completamente il suo corpo anche se ogni tanto avvertiva un po' di dolore se si muoveva troppo velocemente.

I due si alzarono ed uscirono dalla stanza, ma il velocista forse per non restargli così distante e bearsi ancora della loro vicinanza lo prese in braccio.

Loki sorpreso gli legò le braccia al collo per evitare di cadere nonostante avesse piena fiducia di lui aveva agito d'istinto borbottando: «Potresti mettermi giù?»

«Sicuro di reggerti su le tue gambe?» gli domandò semplicemente lui.

A quella domanda il corvino sospirò: «No. Non credo di farcela»

«Allora goditi il momento» rispose lui tranquillamente sorridendo divertito.

Raggiunta la cucina fecero colazione assieme agli amici e poco dopo il velocista si rivolse a Thor: «Dove ci porti biondo?»

«Vi mostro il villaggio» rispose lui tranquillamente e lasciata la stanza si avviavano fuori dai cancelli del palazzo reale.

Il velocista e il Dio dell'Inganno camminarono vicino.

Raggiunto il villaggio le persone iniziarono a parlare di Loki.

Pietro notando la cosa lo prese per mano facendo intrecciare le loro dita e nonostante quel gesto l'avesse calmato il suo sguardo pieno d'odio fece tacere tutti quelli che parlavano di lui facendoli tornare alle loro faccende.

L'aria dove passavano per le strade del villaggio, alla vista del ragazzo dai capelli corvini, diventava fredda e gli Avengers ebbero il sentore che fosse anche per quello che lui odiasse tutti quanti.

Tony a quel punto si avvicinò a Thor e con un sussurro gli domandò: «Possibile che tuo fratello odi le persone per questo motivo e si sia chiuso in sé stesso?»

«Probabile. Quando eravamo bambini era più aperto, ma un giorno dopo che l'hanno picchiato ha smesso di uscire e si è impegnato nello studio. Conosce a memoria tutti i libri su la magia di Asgard e degli altri mondi. Conosce incantesimi che nemmeno nostra madre ha mai visto o letto» rispose lui tranquillamente.

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