Esco dal bagno e mi dirigo in camera. Mi siedo sul letto e con la manica della felpa asciugo quell'unica lacrima ribelle rimasta sul viso, dopodiché prendo il telefono alla mia destra e cerco il contatto di Ale, la mia migliore amica da 7 anni a questa parte.
-Pronto?- faccio appena sento in sottofondo la voce di sua madre che parla a telefono.
-Oi, sicura di voler scendere?- mi chiede. Mi aveva chiesto di uscire con lei e qualche altra per qualche oretta, giusto per svagarci e farmi dimenticare della batosta di qualche giorno fa....no, forse era una settimana fa.
-Si ti prego, ho bisogno di cambiare aria. Dammi 5 minuti e ci sono-
-Va bene preparati, sono da te in 10 minuti, tempo di rendermi decente e cacciare l'auto dal garage-
-Va bien, fai con calma. Mi do un'aggiustatina anch'io e sono pronta-
-Apposto. E ah Diana-
-Dimmi-
-Non scrivergli- dice rimarcando la prima parola con più enfasi del dovuto. So bene a chi si riferisce, ed anche se il mio istinto mi dice di fare ciò che lei mi ha proibito cerco di darmi un contegno. Ale ha ragione, non gli scriverò.
-Non lo farò, a tra poco-
-Brava ragazza, a tra poco- attacchiamo entrambe e mi do una sistemata. Tempo qualche minuto che sono sulle scale di casa mentre scorro la home di instagram. I soliti volti felici e i soliti fisici perfetti a mare in bikini compaiono ed io non faccio altro che pensare a come la gente debba sempre mettere i mostra la propria vita perfetta, nascondendo a tutti la realtà invece che phoroshop e qualche sbiancamento dentale fatto con chissà quale arnese da sponsorizzare.
-Mamma io scendo con Ale e le altre- dico scendendo gli ultimi gradini e facendo il mio ingresso in cucina, dove mamma è intenta a cucinare non so cosa per la cena di stasera.
-Va bene tesoro, torni per cena?- chiede cercando qualcosa tra gli scaffali.
-Si, credo di si, in caso contrario ti avviso-
-Ok, va a prendere un po' d'aria su-
-Grazie, a più tardi-
-A più tardi-
Senza neanche prendere il giubbino esco di casa e resto sul vialetto ad aspettare Ale e la sua Fiat 500 bianca graffiata un po' ovunque. La scorgo dopo poco in lontananza mentre dietro di lei ci sono già Silvia e Serena. Si fermano proprio davanti a me e faccio il giro dell'auto affiancando poi ale nei sedili anteriori.
-Ciao belle- esordisco e tutte ricambiano. Noto Silvia e Sere ancora un po' dubbiose sul come comportarsi e subito prendo in mano la situazione mettendo in chiaro le cose nel modo più semplice e conciso possibile.
-Non trattatemi con i guanti bianchi, sto bene, davvero. Alla fine non è niente di grave-
-Niente di grave? Sei stata chiusa in casa per 4 giorni...- mi fa notare Silvia ed effettivamente torto non ha. È sempre stata quella più razionale e diretta del gruppo, a differenza di Ale che è la festaiola e Sere quella timida e un po' tanto impacciata.
-Ok, ma ora è passato. Ci ho messo una pietra sopra. Ha deciso di partire senza dirmelo e farmelo venire a sapere solo quando era già atterrato a Londra? Ok, va bene, storia chiusa. Non voglio più sentire parlare di Marco, è storia passata-
-Va bene, ora possiamo parlare di cose felici?- cerca di alleggerire la tensione Ale.
-Esatto, dove vogliamo andare?- chiede curiosa Sere.
-Non saprei, avete qualche meta da proporre?- ci domanda Ale allontanando per qualche istante gli occhi dalla strada e guardando noi altre. Silenzio. Nessuna ha niente da proporre, come al solito.
-Ok, non siete d'aiuto, decido io- parla Silvia. -Che ne dite di un bel giro a Roma centro? Dista solo qualche minuto da qui- propone.
-Vada per Roma Centro, ora però lasciatemi alzare il volume alla radio senza lamentele che amo questa canzone- dice la mora al volante senza neanche lasciarci modo di controbattere.
-"Preferirei del verde tutto intorno", cantate con me forza!- Ale inizia a fare la pazza come ogni volta che una canzone che le piace parte.
-"Vestiti da Sandra che io faccio il tuo Raimondo"- canticchio con lei mentre Sere ha già in mano il telefono per registrarci. Stare con queste 3 mi fa proprio bene.
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Per Roma Centro
FanficNessuno dei due sapeva che si sarebbero incontrati, è stato semplicemente un caso.