Piccioni e artisti di strada

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-Non è che abbiamo parcheggiato un po' troppo lontano dal centro? Sapete quanto odio camminare- rompo il silenzio mentre scendiamo dall'auto ed iniziamo a camminare nelle stradine che portano a Roma centro.

-Diana: non iniziare- mi zittisce Ale e io subito ricevo il messaggio.

-Okok, non mi lamenterò, promesso-

-Brava ragazza- risponde ancora Ale, quasi inizio a dubitare la presenza delle altre due fino a quando non è Silvia a prendere parola.

-Stai bene vestita così sai?- dice riferendosi a me.

-Così come?- faccio per guardarmi e non trovo nulla di fuori posto, ho un semplice pantalone nero, un top bianco e una giacca beige. Ah e ovviamente le mia amate converse dello stesso colore della giacca.

-Non so, sei diversa, di solito scendi sempre con felpe o maglioni- mi fa notare, ed effettivamente ha ragione.

-In realtà stavo per scendere con una felpa, ma poi ho voluto dare uno "strappo alla regola"- spiego.

-Beh, continua a dare strappi alla regola perché stai una favola così, quoto con Silvia -prende parola anche Serena.

-Che ne dite di un bel gelato?- propone Ale avvistando una gelateria a pochi passi da noi.

-Ma io ho voglia di MC- si lamenta Sere.

-Se andiamo al MC e poi lì scegliamo. Tanto se non sbaglio anche lì hanno qualche gelato no?- riflette Silvia.

-Si, Silvia ha ragione. Andiamo al MC e poi lì ognuna vede, ci stai Ale?- continuo io.

-Ok dai, mi sta bene...Dio vince sempre sere oh-

-Te hai metti la musica che senti te in macchina ed io vi porto al MC, a me sembra più che ragionevole-

-Si Ok, ma ora andiamo su -Sere cammina avanti a tutte noi ed inevitabilmente siamo costrette a seguirla: oltre ad essere la più razionale è anche quella che sa orientarsi meglio.

In realtà io non è che poi conosca Roma come le mie tasche eh. Si, vivo qui da quando ho 6 anni, ma non conosco ogni minima stradina come Silvia. Diciamo che Napoli e Roma sono molto diverse, ed è già tanto che io conosca più o meno la mia città natale.

Quando vediamo il MC ringraziamo Silvia per averci fatto da navigatore ed entriamo. Ognuna prende qualcosa (come al solito oserei dire) ed usciamo qualche minuto dopo. Stranamente non c'è tanta gente, di solito la fila arriva fino alla porta d'ingresso. Quando butto il contenitore di carta delle patatine che ho finito di mangiare Sere, che ancora sta masticando il suo crispy mc bacon inizia a parlare.

-Ma vi ricordate quando tipo l'anno scorso venimmo qui al MC al pranzo e ci stavano quei ragazzini in gita?- chiede cercando di ricordare qualche particolare che subito sovviene ad Ale.

-Si oddio, a quel ragazzino un piccione cagò in testa- ricorda scoppiando a ridere e finendo di mangiare il cono del suo gelato.

-Non dimenticherò mai la reazione di quella professoressa vi giuro- affermò guardando le altre che continuano a ridere ricordando l'accaduto.

-Ma serio, quella invece di aiutarlo a quel povero cristiano scappò con la borsa in testa urlando "Oddio, io ho la fobia dei piccioni, oddio"- racconta Ale mentre Silvia piange dalle risate ed io con lei.

-Questi si che sono bei ricordi cavolo-
-Ma dai sere, povero ragazzino- difendo il ricciolino che ricevette quel bel regalo.
-Ma come "Ma dai sere" che stavi ridendo anche tu su!- mi fa notare ed io effettivamente annuisco ridendo.

-Uh guardate, stanno suonando!- dice Silvia emozionata saltando come una bambina.

-E dov'è la novità, c'è sempre qualcuno che suona qui- le risponde ale mentre beve il suo milkshake alla fragola...si aveva abbastanza fame e una voglia irrefrenabile di dolce, il ciclo è così.

-Dai andiamo a vedere, adoro queste cose!- assecondo Silvia e con lei e Sere velocemente ci avviciniamo alla folla creatasi attorno ad un ragazzo di cui sento solo la voce mentre Ale cammina a mo di lumaca dietro di noi.

-Muoviti!- le urla Sere senza contegno ed inevitabilmente per evitare brutte figure Ale fa finta di non conoscerci per poi correre, senza occhi indiscreti addosso, verso di noi. Scuoto la testa vedendo come io, sere e Silvia ridiamo come bambine ed Ale cerca di zittirci. Siamo quasi un gruppo comico.

Arrivate davanti alle 5/6 persone rimasta attorno al ragazzo che canta ci facciamo spazio per vedere meglio. Io mi metto più a sinistra assieme a Silvia, mentre sere si mette proprio difronte al ragazzo (la chiamavano l'anti sgamo) e Ale più verso destra. Osservo bene il ragazzo che suona la chitarra con una tale facilità, quasi impressionante. Sta cantando una canzone che non ho mai sentito, ma davvero carina, magari è sua.

-"Che se ci pensi tra di noi non c'è più un cazzo, ma mica dopo mi ammazzo, è solo un altro colpo basso. È solamente un altro modo per levarmi via di mezzo, perché non trovi un altro ragazzo, magari un po' meno matto, magari meglio di me....magari simile a te".- il moro finisce di cantare e tutti i presenti applaudono, alcuni lasciano anche qualche soldo nella custodia della chitarra adagiata proprio tra lui e Sere.

-Perché non canti qualcosa con lui?- mi sussurra Silvia.
-Ma che sei pazza? Non se ne parla-
-Ma dai, sarebbe bello no?-
-Non credo abbia un altro microfono, dai andiamo- cerco di tagliar corto, ma Silvia sta già dando vita ad una colossale figura di merda.

-Scusa, non è che la mia amica può cantare qualcosa con te?- chiede senza pudore al moro che ancora impugna la sua chitarra. Voglio sotterrarmi.
-Ehm, si, certo. Ceh nel senso, se vuole volentieri- risponde ed io veramente vorrei essere tutt'uno col pavimento in questo momento. È molto impacciato e timido, si nota da come si gratta nervosamente dietro la nuca. Anche Serena lo faceva fino a qualche tempo fa, o meglio, prima di conoscerci.

Tiro uno sguardo assassino alla ragazza al mio fianco e lei mi risponde sorridendomi e alzando i pollici. Vado verso il ragazzo e mi chiede cosa voglio cantare.

-Ehm, non so, dimmi tu- rispondo...wow, davvero molto fantasiosa Diana, i miei complimenti. Mentre cerco qualche canzone mi viene un lampo di genio.
-Anzi, conosci "L'anno che verrà"?-
-Certo che la conosco, vada per quella- mi risponde prendendo dalla custodia della chitarra quella che credo essere un'armonica.
-Bene- inizia a suonare la chitarra e poi attacchiamo.

Arrivati alla fine del ritornello ci fermiamo e noto come le persone stanno lentamente aumentando, provocando dentro di me un misto tra ansia e gioia.

-Grazie, è stato...si insomma, forte- cerco di dire senza balbettare mentre qualcuno se ne va, altri lasciano qualche spicciolo e le mie amiche mi riprendono da tutte le angolazioni possibili.
-Di nulla, grazie a te...-
-Diana, sono Diana-
-Piacere, Evandro-
-A proposito, posso farti una domanda Evandro?-
-Prego, tutto quello che vuoi- mi risponde mentre mette a posto chitarra e microfoni.
-La canzone di prima come si chiama?-
-La canzone di prima si chiama "Intonaco"-
-Ed è di...?- continuo curiosa di sapere. O meglio, già sospetto sia sua, ma ne voglio la conferma.
-Ed è mia, ci sto ancora lavorando, ma l'ho scritta io- mi spiega alzandosi e guardandomi.
-È davvero bella-
-Grazie, mi fa piacere. Ceh insomma, mi fa piacere che ti piaccia ecco- sorrido per la sua imbranataggine, è davvero carino.
-Bene, credo sia meglio che vada- dico dopo qualche secondo di silenzio.
-Già, credo che andrò anch'io. Spero di rivederti...Diana-
-Anche io, Evandro-

Lo saluto con un cenno della mano e lo stesso fa lui, poi prendiamo due strade differenti. Inevitabilmente mentre le mie amiche continuano a farmi domande e/o complimenti spiattellandomi in faccia i video che mi hanno fatto mi giro di tanto in tanto per vedere il moro alle mie spalle che si allontana.

-Sono felice di aver fatto nascere questa coppia, si che lo sono- dice Silvia baciandosi la mano e poi portandosela su entrambe le guance come a darsi dei baci da sola.
-Ma che coppia, a malapena so il suo nome-
-Ma dai, eravate così carini- incalza Serena ed è lì che mi rendo conto che quelle tre faranno sempre leva sull'episodio di oggi.

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