L'inizio di tutto

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Tutto è cominciato quando mamma mi ha chiesto di "dare una bella ripulita" alla mia stanza.
Ora, se c'è una cosa che proprio non sopporto è che qualcuno mi dia un ordine, anche se camuffato da cosiddetta richiesta o addirittura "favore", come abilmente fa mamma con le sue imposizioni. E ancor meno mi piace che il "favore" in questione sia quello di rimettere in sesto la mia stanza, che condivido anche con mia sorella Benedetta, quando è già sufficientemente a posto, visto che io sono un tipo preciso, per cui so bene che in realtà l'odioso incarico significa soltanto: buttare un po' di roba vecchia ovvero tutta una serie di oggetti a cui io sono molto affezionata!
Ma su questa faccenda io e mamma non la pensiamo allo stesso modo. Lei getterebbe allegramente in pattumiera mezza casa, per lamentarsi poi che non abbiamo neppure una sedia su cui accomodarci. Papà ed io, invece, siamo dell'avviso di conservare le nostre cose, meglio se un po' vissute e molto consumate dall'uso.
Insomma, l'irritazione mi ha fatto perdere il filo del discorso. Sarà meglio cominciare dal fatto che mi chiamo Lili e ho tredici anni e che stamani, quando mamma mi ha chiesto il favore di sistemare la mia stanza, ho avuto una bella sorpresa.
Proprio in fondo all'ultimo cassetto della mia scrivania, dove in effetti non mettevo mano da chissà quando, è sbucato tra delle vecchie foto una specie di libro, un grosso quaderno su cui scrivevo da piccola e di cui non ricordavo per niente l'esistenza. Sfogliandolo, quasi non credevo di essere stata proprio io a scrivere tutte quelle storie, ma soprattutto di averle vissutee!
In questo diario apparo nei panni di un'esploratrice nata, l'avventuriera anche solo della porta accanto, la ficcanaso al pari di un vero detective, l'Inafferrabile Lili, come mi definisco da sola. Che oltre ad essere un diario è anche una specie di romanzo a puntate, di cui sono io l'indiscussa eroina, e allora vai a sapere se tutto quello che ho scritto è vero o ci ho aggiunto un bel po' di fantasia.
Ho vaghi ricordi di queste vicende, com'è possibile? Penso sia un problema di età, il cruccio do persone anziane come nonna, che ha tanti anni sulle spalle al punto di perderne qualcuno per via o forse a tredici anni si fa un gran pulito nei ricordi d'infanzia, perché bisogna far posto alla mille novità del momento, e io di novità e sogni ne ho tanti...
Beh, soprattutto ne ho uno, quasi inconfessabile: diventare scrittrice, ma solo a dirlo mi vengono i brividi perché è un mestiere dove non basta avere idee bizzeffe e aver voglia di scrivere, bisogna anche sapere come svilupparle, tirare avanti pagine e pagine senza annoiare, collocando al momento giusto una sorpresa...
Quando ho letto del concorso di scrittura, mi è venuto il batticuore: si tratta del bando indetto da una prestigiosa scuola di scrittura dove saranno ammessi venti studenti all'incirca della mia età. I prescelti seguiranno un corso di un mese con scrittori famosi per imparare le tecniche di narrazione. Malgrado le mie paure e i dubbi, mi sono procurata i fogli del bando, di nascosto da mamma e papà, perché se lo venissero a sapere, sarebbero i primi a fare castelli in aria, immaginandosi di avere in casa una grande scrittrice.
Insomma, dopo essermi procurata il bando e averlo letto da capo a fondo più volte e averne parlato con la mia migliore amica Bella, l'unica che sa tutto del mio sogno segreto e che mi spinge a provarci, ho cominciato a seppellire il mio entusiasmo sotto cumuli di pensieri neri: figurati, venti ragazzi in tutta la città, è chiaro che verranno ammessi i più bravi delle scuole e poi io non so niente di letteratura e né di linguistica!
In sostanza mi ero già rassegnata a rinunciarci e a partire a luglio per il campeggio con certi parenti di mamma, quando, rassettando la mia stanza, è sbucato fuori questo diario di quando ero più piccola: così ora mi metto a leggerlo per bene e poi decido, perché una delle richieste del concorso è quella di presentare un proprio elaborato: un racconto, una raccolta di poesie, un diario... Vediamo se può andare bene questo diario che racconta le mie avventure, un po' vere un po' immaginarie.
E' tantissimo che non lo sfoglio, sono proprio curiosa di leggere cosa c'è scritto qua dentro.

Diario di un'aspirante scrittriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora