Dove provo a fare la maga

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Caro diario,
non vedo l’ora che questa giornata finisca perché è stata un vero disastro, ma al contempo ho capito di essere una vera maga!
Stamattina ho pensato che mi piacerebbe diventare come zia Nefertiti, la maga che legge passato, presente e futuro nelle carte. Così ho deciso: sarò Lili la maga Infallibile!
Il primo esperimento l’ho fatto in camera mia: volevo essere sicura di avere anch’io i poteri magici. Oggi, ovvero giovedì, mi è sembrato il giorno ideale, perché Roby aveva l’allenamento a calcetto, anche Benedetta aveva l’allenamento, ma di danza, mamma doveva andare da una sua amica e papà si era organizzato con un suo amico per correre insieme.
Avevo due ore di tempo per provare la mia magia. Per prima cosa vado nella camera di mamma e papà per procurarmi l’attrezzatura. Indosso una lunga e larga vestaglia blu, poi indosso le scarpe nere con i tacchi che mette mamma solo per le occasioni speciali. Con un’apposita matita nera, disegno due lunghissime righe nere sulle palpebre e mi metto il rossetto rosso. Infine, mi avvolgo un foulard rosso e verde in testa: vorrei tanto un turbante, ma bisogna accontentarsi. Mi guardo nello specchio della cabina armadio e batto le mani di gioia: perfetta! Ecco la maga Lili!
Torno svelta in camera e preparo l’atmosfera: luci spente, il tavolino per leggere le carte, due candelabri e ovviamente le carte. Ci vorrebbero quelle di Nefertiti, bellissime, con su disegnate figure sgargianti, soli, carri, animali. Io ho quelle normali, ma vanno bene lo stesso.
Ci vuole un cliente, perciò chiamo Sissi. Lei, come fa sempre quando sonnecchia sul tappetto del salotto, finge di non aver sentito. Così vado a tirarli un orecchio per farlo smuovere.
“Devo leggerti il futuro!” le dico, ma lei mi annusa e cerca di leccarmi. “Non fare la stupida!” mi arrabbio, “Vieni in camera miaa”, visto che non intende muoversi, dico la parola magica: “Croccantini”.
Sissi si fionda nella mia stanza, aspettando i croccantini, ma io mi siedo al tavolino e dico con serietà: “Prima devo leggerti le carte”.
Lei mi guarda e poi si mette seduta, ”Bene”, inizio e mi concentro sul mazzo di carte ripetendo il nome della mia gatta, come ho visto fare da zia Nefertiti: “Sissi, Sissi…”. Sentendosi chiamare, la gatta miagola e si agita, così io: “Buona, ora arrivano i croccantini…Dunque, vediamo”. Metto giù le carte in cerchio e provo a capire cosa possono significare: c’è il sette di denari, il due di picche, e poi dei cinque e dei tre tutti di picche, c’è il re dei cuori e la dama di picche…
“Vedi, Sissi, stella mia…Qui c’è una situazione complicata” dico io, con lo stesso tono di zia Nefertiti. Poi il re dei cuori: “Questa devi essere tu innamorato di Jack, anche se saresti una regina”. A questo nome, Sissi raddrizza le orecchie, perché è il gatto che abita nel palazzo a fianco. Allora indico la dama di picche: ”Ma lui sembra proprio che non voglia saperne di te. Ehh ci vuole pazienza!”
Ma Sissi non ne ha più molta, perciò si avvicina e comincia ad annusare le carte.
“Ferma. Cosa annusii?”
Lei scodinzola e comincia ad esplorare le maniche della vestaglia, in cerca dei croccantini. Io ridaccio, perché mi fa il solletico e ordino: “Ferma, ferma, basta!”. Ma Sissi si sta divertendo e mi mette le zampe sul petto, proprio sopra la vestaglia, facendo cadere il tavolo con le candele. Mi tolgo in fretta il foulard dalla testa e colpisco più volte le candele, prima che prenda fuoco qualcosa.
Nel buio improvviso, Sissi si calma, così corro ad accendere le luci e vedo le carte sparpagliate, le candele spezzate in due, il tavolino capovolto, il foulard di mamma bruciacchiato e poi per concludere in bellezza, vedo la vestaglia di mamma strappata.
Dato che la sfiga mi perseguita, dopo qualche minuto entra mamma, prima del previsto, e appena vede il bel pasticcio che ho combinato urla, così inizia la bella ramanzina: ”Domitilla Maria Esposito cosa hai combinatooo? Non ci posso credere, sbaglio o hai preso i miei tacchi, bruciato il mio foulard e strappato la mia vestaglia?! Questa non me l’aspettavo proprio…mettersi a fare i pasticci di nascosto, mentre non c’è nessuno in casa…”
Per fortuna, arriva mio padre, che sentendo mamma dice: “Ma su Beatrice, avrà voluto giocare, che male c’è?”
“Ah, ecco, adesso sta a vedere che è colpa mia!” sbotta mamma.
Allora io alzo la testa e dagli occhi mi rotolano giù due lacrime enormi. Mamma si calma di colpo e butta a terra la vestaglia, per poi slanciarsi verso e abbracciarmi:
“Domitilla, su, non piangere! Ma che sarà mai una vecchia vestaglia? Ma sì, anche io da piccola mi travestivo, recitavo allo specchio…”
Io smetto di piangere e papà dice: “Bene, Domitilla, hai combinato un vero pasticcio: vuol dire che questo mese ti daremo metà paghetta, ti dovrai accontentare di sette euro”.
Invece di rimanere male, io mi illumino tutta: le carte mi hanno predetto il futuro! Infatti c’erano un sacco di picche che mostravano la confusione successa e il sette di quadri, proprio la mia paghetta ridotta a metà!
Sono davvero una maga: la potente Lili!
Ora la maga deve andare a dormire, ciao…
-Lili
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Chissà se si può parlare qui di coincidenza?
Le coincidenza, si sa, sono abbastanza rare nella vita comune. Nei libri e nei film, invece, capitano solo perché sono fatte ad arte, a volte anzi si esagera un po’ con le coincidenze e ti viene da pensare che gli autori non abbiano il senso della realtà.
Proprio stamani mi è successa una coincidenza quando sono andata nella segreteria della scuola per prendere informazioni sul bando d’iscrizione al corso estivo di scrittura. Entrando, ho urtato un ragazzo e, quando ho alzato gli occhi per scusarmi, ci sono rimasta secca: ma da dove è uscito un tipo fantastico come questo? Sono rimasta inebetita, mentre lui sfoderava un sorriso come un flash di quelli che ti accecano e ti lasciano qualche minuto a brancolare tra palline luminose. Che magica coincidenza!

Diario di un'aspirante scrittriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora