Giornata fredda. Mi contatta un giornalista, vorrebbe una moderazione per una serata sulla letteratura per giovani. Non ci capiamo fin dal principio. La letteratura non ha confini, è una espressione fin troppo abusata, ma di sicuro non conosce il limite dell'età. Nel tardo pomeriggio Rubia suona alla mia porta. Mi regala un carciofo, lo ha coltivato sul suo balcone. Un gesto piccolo, una sorpresa inutile. Un bel modo per chiudere una giornata iniziata con un no ad una offerta di lavoro. Gli regalo una pagina del racconto che sto scrivendo: quella in cui la figlia dell'eroe scopre che la sua adolescenza, trascorsa tra scorte, soggiorni in luoghi blindati, negata alla sua libertà, è stato solo l'anticipo del ben più caro prezzo che l'ingratitudine del mondo le farà pagare per essere nata figlia di un giudice in una terra che non ama farsi giudicare, ma preferisce farsi giustiziare.
STAI LEGGENDO
Diario. Essenziale, non minimo
General FictionDiario di uno scrittore che non ce l' ha fatta