one

2.2K 112 67
                                    

"Per me vince Tancredi"

Queste parole risuonavano ininterrottamente da cinque minuti nella mente del ricciolino. Aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio. Si sentiva come in una bolla che gli impediva di sentire i rumori e le voci delle persone che nel mentre parlavano. Riusciva a comprendere poche parole, che unite sembravano non avere un senso logico. Non gli sembrava neanche più di stare in quello studio. Attorno a lui tutto era diventato buio, non c'erano più gli allievi, il pubblico, i professori e la conduttrice, o almeno lui non riusciva a vederli, li sentiva soltanto. L'unica cosa che riusciva a vedere era la maglia della scuola di Amici. Era come se una luce si fosse posata su di essa e i suoi occhi si fossero incantati nel vederla. Desiderava quella maglia da anni, sapere che presto avrebbe avuto il suo nome sopra gli fece salire un brivido sulla schiena. Si sentiva così fortunato ad essere entrato dopo anni di tentativi.

Lo stato di trans in cui era caduto fu spezzato da una voce che lo chiamava, gli parve così familiare. "Tancredi", sì, era proprio il suo nome. E tutto si fece più chiaro, riusciva a vedere il pubblico, che era la sua forza, il suo motore per fare musica, avrebbe voluto cantare sempre per loro, riusciva a vedere le facce contente dei professori di canto (o almeno così credeva), riusciva a vedere Maria con in mano la felpa, anzi, la sua felpa e questo gli fece spuntare un sorriso in faccia.

"Complimenti Tancredi" disse la donna bionda avvicinandosi a lui per dargli la maglia "benvenuto nella scuola, puoi accomodarti"

Tancredi ringraziò con un inchino leggero e con un "grazie" mimato con le labbra. Ma ciò che catturò la sua attenzione fu il lieve applauso del pubblico. Lui era cosciente di essere entrato al posto di un ragazzo molto amato ma sperava di non ricevere odio, sperava che la gente si sarebbe affezionata a lui almeno un decimo di quanto si fosse affezionata agli altri ragazzi, sperava di conquistarla con la musica che era ciò che di più bello aveva e ciò che di più bello riusciva a realizzare. Ma la paura di non essere apprezzato e di non arrivare si impossessò di lui, tant'è che il sorriso sparì.

Si promise però di affrontare quest'avventura nella maniera più giusta possibile, approfittandone per studiare e per vivere di musica. Voleva vivere ogni giorno contento. Nonostante anche la paura di non integrarsi nel gruppo, cercò di pensare positivo. Sarebbe stato se stesso e questo sperava bastasse agli altri che avevano tutti la testa bassa e gli occhi lucidi per l'uscita del loro amico. Non sarebbe stato sicuramente facile integrarsi ma voleva viversi l'esperienza al meglio.

—————————

Finita la puntata, si avviarono tutti insieme verso la casetta dove avrebbe vissuto per (sperava) tutto il tempo a disposizione. Sperava di arrivare fino alla fine e avrebbe dato il massimo per arrivarci. Entrarono nella casetta e la tensione si sentiva, era nell'aria. C'era molta tristezza accompagnata da un glaciale silenzio e a lui dispiaceva veramente vederli così. Questo silenzio fu spezzato da una voce, la voce di un ragazzo, alto, con uno stile particolare e che conosceva già da prima, si faceva chiamare Sangiovanni.

"Beh raga, purtroppo è andata così, sapevamo che sarebbe potuto succedere. Su con il morale" disse buttandosi sul divano "E soprattutto complimenti Tancredi, benvenuto in questa gabbia di matti" aggiunse ridendo

Una ragazza con un sorriso bellissimo si avvicinò a lui e scoppiò in una fragorosa risata che fece sorridere Tancredi. Era così contagiosa quella risata, solo dopo scoprì che quella ragazza si chiamava Giulia e che era la fidanzata di Sangio. Notò che tutti sorrisero alla battuta e questo lo tranquillizzò molto. Tutti, o quasi tutti. Un ragazzo alto e biondo stava in disparte, dietro a tutti, non riusciva bene a vederlo e forse proprio questo lo incuriosiva. Avrebbe voluto vederlo.

we confuse each other || Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora