9.

549 39 16
                                    

Sono così imprevedibile, vero? Arrivo, aggiorno e sparisco per mesi HAHA
Allora, premetto che questo capitolo é stato scritto sotto l'influsso allucinogeno dei fumi del profumo che mi sono spruzzata sui polsi (breve storia;
Mamma: Lisa mi hanno regalato un profumo dalla yamamai, lo vuoi?
Io: Certo mamma, un profumo nuovo non si rifiuta mai! *se lo spruzza* *é disgustoso* *muore*).
Non mi va di mettere le note autrice alla fine in questo capitolo (leggendo capirete perché), quindi sarò breve e concisa: vi lascio qua tutti i social network dove potete contattarmi per qualsiasi cosa, se avete domande sulla storia, pareri sulle vostre, o semplicemente se volete fare una chiacchierata (mi fa sempre molto piacere!); per il follow back basta chiedere!

• twitter: cl0ckworked
• instagram: lisabrumat
• tumblr: comenebbiasulmare
• vine: Gwendolyn (mi sono data agli edit, da un mesetto a questa parte! Ne faccio sopratutto di american horror story, ma ce n'è anche qualcuno di the vampire diaries. Se vi va dategli un'occhiata perché sto ancora imparando, ma modestamente alcuni sono proprio fighi)
• ask: comenebbiasulmare

Detto questo, buona lettura, e al prossimo aggiornamento!
Lisa

« Che ci fai qui? » sbottai stringendomi il fianco con una mano; alle elementari e alle medie facevo corsa campestre, ma ero fuori allenamento già da un bel po'.

Per un momento ci furono solo i nostri respiri pesanti a risuonare nella notte.
« Non mi è permesso venire al ballo della scuola? »

« Ma per favore » sbuffai sonoramente. « Preferiresti essere linciato sulla pubblica piazza che partecipare a eventi del genere. E poi non sei vestito adeguatamente. » lanciai uno sguardo eloquente ai jeans logori - i suoi preferiti - e al maglione nero che indossava, fino alle scarpe incrostate di fango.
« Vero. Tu invece sei bellissima. » mi rivolse un sorriso ammaliante, ma io non ci cascai.

« Grazie. Ora rispondi alla domanda. »
« Avevo alcune faccende da sistemare. »

« Che facc... Che cos'è quello? » sibilai indicando il borsone scuro che stava cercando di nascondere dietro di sè.

« Nulla. »
« Evan, giuro su Dio che se non mi dici che cosa stai- »
« Non ti preoccupare sorellina, torna dentro a goderti a serata e non- »

« Non ti azzardare a dirmi di non preoccuparmi, questa serata ha già da tempo preso una piega catastrofica e ora voglio sapere che cosa mi stai nascondendo. »

« Catastrofica, davvero? Il tuo accompagnatore è troppo stupido per coordinare i movimenti con la musica? » rise.

« Non ti azzardare ad insultare Aiden, e se pensi di distrarmi così facilmente non hai proprio- »

Un clacson interruppe il nostro litigio, e in quel momento ricordai la macchina ferma a pochi metri da noi.
« Evan, » esordii mortalmente calma « chi diavolo c'è in quella macchina? »

« Ness- »
« Ha-Ha-ha! » lo interruppi avvicinandomi con aria minacciosa e agitandogli un dito sotto al naso. «Ti arriverà un pugno se non cambi risposta immediatamente. »

Mio fratello abbassò lo sguardo su di me, mordendosi con frustrazione il labbro inferiore.

Attesi un paio di secondi, poi raccolsi la gonna dell'abito e a passo di marcia mi diressi verso l'auto.

Strizzai gli occhi per distinguere qualcosa nell'oscurità dell'abitacolo, e proprio in quel momento il guidatore, probabilmente vedendomi arrivare come una furia scatenata dallo specchietto retrovisore, si voltò, ma riuscii solo a scorgere una zazzera di capelli neri e un volto pallido come la luna prima che mio fratello mi afferrasse per le spalle e mi facesse voltare nella direzione opposta.

What's wrong with EvanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora