<< No. Assolutamente no. >>
<< Ma é carino! >> mi lamentai, ondeggiando davanti allo specchio; sprofondata nella poltrona imbottita del negozio, Olivia protestò con un profondo verso gutturale.
<< Quella tonalità di azzurro ti sta malissimo. Fa a pugni con il colore dei tuoi capelli. E poi ai balli scolastici non si deve essere "carine", bisogna essere sexy. >>
<< Grazie tante. >> replicai offesa, raccogliendo le stoffe del voluminoso abito che si dispiegava attorno a me e tornando nel camerino.
<< Quanti abiti ti mancano ancora? >>
<< Solo un paio. Pensavo fossi tu quella fissata con queste cose! >>
<< Lo pensavo anche io, ma dopo tre negozi e diciotto vestiti perfino io mi stufo! >>
Liv aveva trovato il suo vestito perfetto nel secondo negozio, un abito da sirenetta fatto tutto da pailettes argentate: le stava come un guanto e la faceva scintillare ad ogni minimo movimento.
<< Vieni a darmi una mano >> la chiamai mentre lottavo con la cerniera sulla schiena.
Lei spalancò le tende con fare teatrale e si bloccò sulla soglia, fissandomi in silenzio.
<< É questo. >> dichiarò solennemente.
<< Sicura? >> mormorai dubbiosa passando i palmi delle mani sul tessuto di un denso viola scuro dai riflessi verdi. << Non é un po' troppo aderente? >>
<< É perfetto. Ti fa un culo da favol... >>
<< Ok, ok! >> la interruppi ridendo. << Ma sei davvero sicura? >>
<< Oddio Lyn, non é il tuo vestito da sposa, sììì! >> canticchiò mentre tirava su la cerniera.
Fissai con aria dubbiosa la mia immagine riflessa, mordicchiandomi il labbro inferiore: lo scollo a cuore mi stava bene, e il tessuto era bellissimo, ma avevo abbastanza autostima per indossare un vestito del genere? << Sicura sicur... >>
Liv emise un gridolino di frustrazione e si schiaffò una mano sulla fronte.
<< Va bene, va bene lo prendo! >>
<< Grandioso. >> sospirò sollevata. << Ora... le scarpe. >>
Il trillo del campanello d'ingresso risuonò forte e chiaro sopra il caos che regnava in casa.
Io ero davanti allo specchio, a lisciarmi pieghe inesistenti del vestito e a controllare che la massa di capelli tirati, arricciati, laccati e raccolti sulla nuca non fosse sul punto di crollare e soffocarmi.
Mia madre, dopo aver manifestato un'eccessiva - e francamente offensiva -sorpresa alla notizia che non solo sarei andata al ballo, ma con un accompagnatore - per di più un ragazzo che conosceva e approvava! Wow -, si era immediatamente offerta, con visibile entusiasmo, di aiutarmi con trucco e parrucco, e di invitare anche Olivia per i preparativi.
Era da tutto il pomeriggio che correva dal bagno a camera mia e viceversa, trafelata nel trasportare ombretti, bigodini o tazze di thé (che consumavamo con moderazione, dato che fare pipì con un vestito che strusciava sul terreno sarebbe stato piuttosto complicato, durante la serata).
Non che mi dispiacesse vederla di nuovo contenta e occupata in qualcosa, certo, ma le note amare della discussione con mio fratello che avevo origliato settimane prima risuonavano ancora in un angolo della mia mente.
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What's wrong with Evan
Mystery / ThrillerLyanna Roberts ha dovuto convivere per diciassette anni con le stranezze di suo fratello gemello Evan: freddo e calcolatore, carico di odio e rabbia repressi, apparentemente incapace di relazionarsi con chiunque a parte sua sorella, Evan Roberts é e...