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<< Così Aiden ti ha invitata al ballo? É fantastico, Lyn! >> lo schermo del mio telefono inquadrava Livvy tutta intenta a squadrare pensosamente le sue innumerevoli bottigliette di smalto.

<< Ti direi di candidarti a reginetta, ma non vorrei che ti montassi la testa e mi sfidassi per il titolo di fine anno... ora dimmi, questo o questo? >>

Roteai gli occhi, esasperata, e indicai attraverso lo schermo uno tra i due blu pressoché identici.

<< Quello a destra. >>

Lei annuì e cominciò a passarselo sulle unghie.

<< Il tuo primo ballo in coppia! Sarà così emozionante! Troveremo il vestito perfetto, andremo dalla parrucchiera e parleremo di metodi anticoncezionali... >>

<< Liv! >> urlai indignata.

<< Che c'é? La sicurezza é importante! >>

Sì, imbarazzante ma vero, quello era il primo ballo a cui ero mai stata invitata. Gli anni scorsi li avevo sempre evitati tutti, a parte quello di chiusura dell'anno scolastico dove andavo con i miei amici.

Inutile dire che Livvy, che non se n'era mai perso uno - il secondo anno era andata alla festa di halloween con la febbre a 39. Il costume da morto vivente era stato particolarmente azzeccato quella volta - si era immensamente lamentata della mia scarsa intraprendenza, perciò ora era ragionevolmente su di giri.

<< Cerchiamo solo di non affrettare troppo le cose, okay? Tra me e Aiden c'é stato solo un bacio che ricordo a malapena, e noi siamo amici da così tanto tempo... spero solo che non diventi tutto molto imbarazzante, della serie oh-Lyanna-ti-ricordi-quella-volta-che-ti-sei-fatta-la-pipì-addosso-a-casa-mia-hey-vuoi-un-po'-di-punch? >>

Olivia si piegò in due dal ridere, rischiando di pitturarsi il naso di blu elettrico.

<< Oddio, dimmi che non é successo veramente. >>

<< Avevo sei anni e mi vergognavo a chiedere dov'era il bagno, va bene? Stendiamoci un velo pietoso e andiamo avanti. >>

<< D'accordo, d'accordo. Pensi che Evan verrà al ballo? >>

<< Ah ah ah. Bella questa. Certo, e hanno deciso di conferire a Kim Kardashian il premio Nobel per la scienza. >>

<< Con tutti i soldi che ha, potrebbe comprarsene due di premi Nobel. >> replicò, ancora concentrata sulle unghie; sollevai gli occhi al cielo, priva della forza necessaria per replicare.

<< Sicuro. Va bene Liv, ci vediamo domani. >>

<< A domani tesoro >> mi salutò agitando le mani smaltate di fresco.

Chiusi la chiamata al suono del suo << E ora come diavolo faccio a spegnere il cellulare? >>, e soffocai una risata.

Era quasi ora di cena, ed avevo un certo languorino, perciò uscii dalla mia stanza e feci per raggiungere la cucina, ma mi bloccai a metà scala, udendo delle voci nei toni accesi di una discussione salire dal piano di sotto.

Mi appoggiai al corrimano, tendendo le orecchie: oh andiamo, c'é davvero qualcuno che pensa ancora che origliare sia sbagliato, al giorno d'oggi?

Corrugai la fronte,concentrandomi per captare l'argomento del litigio tra mia madre e mio fratello; mio padre era ancora al lavoro, ma sarebbe tornato presto.

<< ...il nipote dello sceriffo! Davvero, Evan, che diavolo hai in testa? >> sentii sbattere qualcosa sul ripiano della cucina e d'impulso serrai gli occhi.

<< Cosa mai ti ha fatto di male quello scricciolo di Christopher Wallace? É perché é piccolo e impotente? Ti piace fare il bullo con i più deboli? >>

<< Tu non sai niente. >> il tono sibilante di Evan era come una pugnalata gelida al petto.

<< No hai ragione, io non so niente di mio figlio. Conosco sua sorella, i suoi amici, cosa le piace, dove va. Ma di te? Se non fossi sicura di averti partorito, direi che Aiden Stevenson é mio figlio più di te. >> le mie nocche si strinsero attorno al corrimano, diventando bianche. << Che cosa c'é che non va, Evan? E non intendo ora o ultimamente, ma in te. Perché non puoi essere... normale? >>

Sentii una sedia strusciare sul pavimento, e una persona indietreggiare fino a sbattere contro il lavello, che tintinnò.

<< Vado a scuola, ho buoni voti, a casa non do fastidio, non vado a ubriacarmi alle feste o a molestare ragazze in giro. Cosa c'é che non va bene in tutto questo? >>

<< Lo sai benissimo. Sento i pettegolezzi che gli altri genitori si scambiano alle mie spalle, alcuni evitano di salutarmi o mi guardano con disprezzo quando vado alle riunioni scolastiche. La madre di Phoebe Doomsday, i genitori di Nick Davis... >>

<< Dovresti credere alla carne della tua carne, non alle dicerie di quegli idioti presuntuosi con la puzza sotto il naso. >>

<< Come puoi ignorare le voci che dicono che tuo figlio é un mostro? >>

Ci fu un lungo istante di silenzio dopo che mia madre ebbe urlato. Poi dei passi, e lo sbattere della porta d'ingresso.

Un paio di secondi, e si sentì un'assordante fragore di vetro in frantumi, dopo di che ci furono solo i singhiozzi di mia madre a riempire il silenzio in cui era piombata la casa.

Salve salvino c:

So che é un po' che non aggiorno e che questo capitolo é un po' corto, ma sono oberata di studio - per questo ho deciso che aggiornerò una volta a settimana, di più quando riuscirò. Non so dirvi un giorno preciso, quando mi girerà hahaha

E niente, spero che la storia vi continui a incuriosire e di non avervi ucciso dalla noia con tutta questa suspance haha vi prometto che tra pochi capitoli le cose cambieranno! (In meglio o in peggio, non ve lo so dire)

Lisa

What's wrong with EvanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora