Prima festa in discoteca pt.2

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Quando ci avvicinammo rimasi sorpresa. Da lontano si intravedeva una piccola fila di persone che aspettavano di entrare, ma da vicino era tutta un'altra cosa. Potevano essere all'incirca 80 ragazzi, in fila, che aspettavo di entrare.
Io e Sara ci dirigemmo verso la fine della fila quando una mano mi afferrò il fianco:

« Signorine, non crederete davvero che ci metteremo in fila per entrare ?! »

"Che mano calda, che presa forte. Ah Riccardo ..."

« Riccardo.. » intervenne Sara «..hai un modo migliore per farci entrare? No perché io non ne vedo altri ».

Riccardo, togliendo la mano dal mio fianco "che senso di vuoto" indicò un ragazzo robusto, vestito di nero, che faceva da buttafuori.

«Quello li, è il cugino della mia ragazza. Non farà mai aspettare il ragazzo della sua adorata cugina qui fuori al freddo. E non preoccupatevi non vi lascio qui fuori. Entrerete con me. Cosa fareste senza il vostro amico Riccardo ? »

Non poteva scegliere un momento meno opportuno per ricordarci che era fidanzato. Infatti, oltre a quella brutta sensazione di vuoto, mi ritrovai le unghie di Sara conficcate del mio braccio

«Ma ai..! »
« Anastasia, che cos'hai ? »
« Oh..nulla Marco, sono felice delle conoscenze del nostro caro amico Riccardo. » mi avvicinai e gli diedi una pacca sulla spalla. Lui mi guardò fisso negli occhi per quelli che sembrarono ore. Alla fine mi sorrise e ci disse di seguirlo. Arrivammo vicino a questo grande ragazzo, forte e robusto con lo sguardo truce che appena vide Riccardo, sorrise. Dopo un breve saluto tipicamente maschile, ci fece entrare dentro e la folla iniziò a protestare perché loro stavano aspettando da un'ora. Quando entrammo all'interno la musica era più forte, e mi concentrai per un momento sul mobilio. Era una grandiosa e spettacolare sala, col pavimento composto da tanti quadrati trasparenti e una cascata sotto di essi. I muri erano bianchi e neri alternati. In fondo alla sala, una cascata di pietre bianche intersecata nel muro. A destra della sala il bar, a sinistra il buffet e al centro in alto la grande sfera luminosa con il dj che dall'altro capo della stanza metteva la musica. Ai lati vi erano i tavoli neri con sedie bianche. I ragazzi, Riccardo spinto da Marco, gentilmente presero le nostre giacche con pochette e si preoccuparono di portarle al nostro posto, ad un tavolo,mentre noi raggiungevamo la pista da ballo che era già gremita di ragazzi. Non ero brava a ballare, e quindi mi concentrai a guardare gli altri ragazzi per poterlo imitare. Pessima scelta. C'erano ragazze con vestitini succinti e provocanti che ancheggiavano fra di loro e ragazzi che si strusciavano al loro fianco.

« Sara... »
« Anastasia? »
« Ho un piccolo problema .. » « Di cosa si tratta? »
« Io te lo dico, ma prometti di non ridere! »
« Vai, sputa il rospo »
« Non so ballare... »
« Ahahaha »
« Sei gentilissima per non aver riso.. Grazie .. »
« Ma no sciocchina, non rido perché non sai ballare, non so farlo neanche io, ridevo perché mi stavi facendo preoccupare e immaginavo che era qualcosa di grave! »
« Sara è grave..sarò l'unica a restare impalata in pista. Sono la nuova arrivata e ora sarò anche l'imbranata »
« Anastasia non dire cavolate ho un modo per far si che tu balla in meno di cinque minuti. Lo faccio sempre anche io e mai nessuno si è accorto che io non sappia ballare »
« Sara ti prego, se è una delle tue cavolate evita. . Mi sento già abbastanza ridicola così ».

E fu in quel momento che Sara mi prese per mano e mi trascinò al centro della pista, dove il corpo a corpo era più forte. Dove le anche volteggiavano e i ragazzi davano il meglio di se.

« Sara ma che cavolo fai ? Ti dico che non so ballare e mi porti addirittura al centro della pista ? Che amica che sei . . »
« Anastasia se non la smetti di parlare a sproposito e se non chiudi quella bocca ti lascio qui e me ne vado »
« Va bene hai ragione, dai sputa il rospo »
« Finalmente. Conosci il film "come tu mi vuoi "? »
« Ma Sara, ti sembra il momento di parlare di film ? »
« Anastasia, si o no ? »
« No »
« Ma voi in America non avete proprio nessun divertimento. Comunque, in questo film la secchiona dell'università si innamora del solito stra figo della situazione,senza cervello, e giudica il mondo da cui lui appartiene. Però grazie all'aiuto della migliore amica di lui la secchiona diventa bellissima ed entra anche lei nel giro. »
« Mmm si interessante, ma questo come può risolvere il mio problema del non saper ballare? »
« Se mi lasciassi finire.. Visto che il mondo di lui era fatto di serata in discoteca la migliore amica le dovette insegnare a muoversi in pista con un esempio molto facile che io metto sempre in pratica »
« Ovvero ? »
« Muoviti come se stessi facendo l'amore »

A quel punto rimasi lì immobile, senza sapere cosa dire e cosa fare. Non avevo mai baciato un ragazzo figuriamoci far l'amore. Dalla mia espressione Sara capi il mio problema

« Tranquilla, neanche io sapevo come si faceva e no, neanche io ho già avuto la mia prima volta. Per quello ci vuole il ragazzo giusto. E anche quello che ti farà impazzire sotto le lenzuola, non come il primo bacio »

"Beh io sapevo che doveva essere col ragazzo che si ama.."

« Impazzire sotto le lenzuola, ma sentiti.. e fammi ben capire, ti han rovinato il primo bacio ? »
« Puoi ben dirlo. È stato un vero schifo. Troppa lingua e saliva a non finire. Blea! Ma ora basta parlare. Seguimi. »

Ero già abbastanza preoccupata per il mio fatidico bacio, ma dopo le belle perle di saggezza di Sara potevo già ben dire che mi era passata tutta la voglia di ricevere il mio primo bacio. Fu così che Sara prendendosi la mia mano e mettendosela sul suo fianco, si mise davanti a me e iniziò a muovere il bacino

« Stringiti a me e fai i miei stessi movimenti, sciogliti un po, stacca la testa dai tuoi pensieri e divertiti »

Seguii alla lettera i suoi consigli. All'inizio avevo un po di vergogna e di timore. Ma una volta preso il ritmo tutto filò liscio come l'olio. Tanto liscio che intorno a noi si radurarono una decina di ragazzi che ci accerchiarono. Più il tono della musica aumentava più il cerchio intorno a noi si stringeva.
Ad attirare la mia attenzione furono gli occhi di Riccardo. Erano spalancati e puntani dritto nei miei. Non so se fu normale ma all'improvviso sentii tanti piccoli brividi. Distogliendo lo sguardo dai suoi bellissimi occhi mi incantai sui suoi gesti. Si mise una mano in mezzo alle gambe e si diede una bella aggiustatina e spalancando gli occhi e rimanendo a bocca aperta spostai gli occhi in alto. Mi sentii avvampare quando mi accorsi che lui si era accorto che lo avevo guardato li e tutto soddisfatto mi rivolse un sorriso a 32 denti stupendo con tanto di occhiolino. Se in precedenza sentivo dei brividi per i suoi occhi ora mi sentivo proprio avvampare. Per quello che successe dopo non ho parole. Riccardo diede un colpetto a Marco che era di spalle parlando col ragazzo del bar. Lo fece voltare, ci indicò ed entrambi iniziarono ad avanzare. Marco, che stava avanzando nella mia direzione si fermò quando notò che Riccardo era stato più veloce di lui. Infatti, si fece spazio nel cerchio di corpi che danzavano intorno a noi, mi prese per mano e mi spinse a se. Eravamo a pochi centimetri di distanza sentivo il suo respiro sulle mie labbra ormai secche.

« Amore, eccoti finalmente. Mi stavo chiedendo la mia ragazza occhi cielo dove fosse finita. »

E in meno di un secondo le sue labbra furono sulle mie. È stato un bacio di 5 secondi, e si, mi misi a contare i secondi. Ero convinta di star sognando, ero convinta che quelle labbra morbide e calde non erano posate sulle mie impacciate. Quando si staccò mi rivolse quel suo sorriso e senza lasciare la mia mano, mi condusse fuori da quel cerchio di corpi.

« Eccovi, finalmente. . Anastasia ho bisogno di te al bagno! »
« Sara.. »
« Anastasia. . Ho bisogno di te in bagno, Riccardo potresti lasciarle la mano? »
« Oh si.. Anastasia scusa, non me ne ero accorto »

" In realtà neanche io. ."
« Non importa, allora andiamo? »

E questa volta per mano mi prese Sara, trascinandomi letteralmente dietro di lei.
Arrivate in bagno ci chiudemmo dentro un cubicolo e Sara scoppiò a piangere.

«Sara.. »
« Anastasia non dire nulla, per favore, la colpa non è tua, lo so.. ma fa un certo effetto vederlo a pochi centimetri. . »
« Sara, è stata una cosa di poco conto, non me ne sono neanche accorta. Non ha avuto senzo neanche per lui visto che è fidanzato »
« lo so. . Sei mia amica non mi faresti mai una cosa così lo so. . Ci conosciamo da 2 giorni, lo so, ma ti voglio troppo bene. Ti prego, stargli alla larga. . Aiutami a sbarazzarmi della ragazza ma stagli lontano. »

"Stare lontana da Riccardo. ."

« Sicuro! »
« Grazie Anastasia, sapevo che saremmo diventate grandi amiche. Ora usciamo da qui, sta una certa puzza »

E immediatamente scoppiammo a ridere.
Nelle ore che seguirono evitai Riccardo che scomparve per una buona mezz'ora in bagno con la barbie che aveva per fidanzata. Era alta, mora, e tette rifatte. Si, tette rifatte e si vedeva. Per il resto filò tutto al meglio. Io, Sara e Marco ballammo bevemmo coca cola e ci mettemmo a imitare dei tipi molto strani che c'erano in pista. Fino a quande a notte inoltrata Marco non ci accompagnò a casa. Certo accompagnammo prima Sara perché il "nostro" doveva ancora rimanere un segreto.

Viaggio in Italia e in se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora