Preparazione

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Non appena entrai in macchina Luca mi porse un filo di sorriso,poi subito mise in moto la macchina e in contemporanea mi vibrò il telefono. Lo presi e un numero che non avevo segnato in rubrica mi aveva contattato su whatsapp. Aprii la chat:

- scusa non potevo aspettare questa sera per parlarti! Ah sono Marco.

Prima di rispondergli andai a vedere la sua immagine di profilo. Erano lui e Riccardo a petto nudo che si schizzavano con l'acqua del mare. Arrossii nel vederli così. Nel vedere Riccardo così .. poi risposi

- Ehi, non ti preoccupare
- arrivata a casa ?
- no non ancora, tu ?
- ho appena varcato la soglia del mio manicomio
- ah ? ._.
- ahahaha no dai Anastasia scherzo XD, sono appena tornato a casa
- e dillo così pff
- dai stavo scherzando, sai già che mettere stasera ?
"Merda"
- in realtà no..uff...tu ?
- ecco lo sapevo voi ragazze e i vostri problemi con gli abiti. Io ? Si certo
- non insultare
- nono figurati
- comunque sono arrivata a casa, buon pranzo
- grazie Anastasia, anche a te
- grazie
- fatti sentire dopo
- certo, a dopo
- a dopo

Quando entrai in casa un buon profumo si espandeva fino all'ingresso. Andai in cucina e vidi la nonna ai fornelli. Stava cucinando ed era aiutata da Adriana.

«Che buon profumino, cosa state cucinando ? » la nonna e Adriana sobbalzarono spaventate, erano troppo concentrate.
«Oddio Adriana che spavento..stiamo preparando il pranzo: pasta al sugo e pollo al forno. »
«Scusa nonna » mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia e sorrisi ad Adriana che ricambiò il sorriso.
Una volta finito il pranzo, inizia a torturarmi le mani perché non sapevo davvero come dire a mia nonna che questa sera avevo una specie di appuntamento. Inoltre dovevo anche vedere cosa mettere per non commettere i miei soliti errori. Non ero mai andata ad una festa, soprattutto in discoteca. Non sapevo neanche come comportarmi.
«Anastasia, sei troppo silenziosa, c'è qualcosa che non va ? »
«Mmh, nonna, sarò diretta.. Il ragazzo di ieri, Marco viene nella mia stessa scuola, e mi ha invitata ad una serata in discoteca organizzata dai ragazzi del quinto anno. Se non vuoi che vada, lo capisco. »

La nonna mi regalò un sorriso radioso e le si illuminarono gli occhi
«Anastasia non scherzare proprio. È la tua prima festa, e se non ci volevi andare stai sicura che ti trascinavo io stessa li. Conosco Marco da anni, da quando era piccolo e parlava sempre di queste feste, e vedevo il suo entusiasmo. Quindi, ora dobbiamo vedere cosa mettere, come truccarti e i capelli.. Ho avuto un'idea! »
Si alzò e andò nello studio per recuperare la sua agenda, poi prese il cordless e fece un paio di chiamate. Io e Adriana la guardavamo con gli occhi sgranati mentre la nonna sorrideva e si dava un gran da fare. Quando finalmente posò tutto si rivolse finalmente a me.
«Ho chiamato la mia squadra di trucco, acconciature e abiti. Fra mezz'oretta saranno qui, non sto più nella pelle per te »

"Vedessi me nonna. Oddio!"
Mi alzai e la abbracciai e le comunicai che sarei stata in salone fino a quando la sua squadra non sarebbe arrivata. Intanto provai a parlare con Sara per vedere lei cosa aveva in mente per la serata:
- chioma riccia
- Oddio Anastasia, sono troppo eccitata per questa sera *•*
- ah chi lo dici, sai già cosa mettere ?
- si certo, ma non ti dirò nulla, vedrai tutto questa sera.
- che amica cattiva che ho, sei una chioma riccia ribelle
- puoi dirlo forte. Cazzo starò tutta una serata con Riccardo, oddio ti rendi conto ?!
- Sara, per favore così ti farai venire un infarto.
- no tranquilla, l'infarto mi verrà questa sera a stare con lui.
- si immagino, ma non ci sarà la sua ragazza ?
"Già la sua ragazza.."
- guastafeste, si ci sarà
- e ?
- non credo che Marco lo faccia allontanare da noi. Vuole stare da solo con te, quindi io sarei di troppo
"cooooosa?"
- da solo con me ?! Ma non è vero
- Anastasia, fidati di me. Tu gli piaci
- staremo a vedere
- dai inizio a prepararmi, ci vediamo alle 20:00 in piazza. Arriva tutta intera
- certo che si, a più tardi
- a più tardi

Nel frattempo qualcun altro mi aveva contattata: Marco
- ciao ragazzina bionda
- ragazzina ?!
- beh sei più piccola di me
- solo di un anno
- appunto, ragazzina
- maschilista
- ahaha no dai, questo no
- -_-
- che sta facendo la mia ragazzina bionda ?
- non conosco nessuna tua ragazzina bionda
- ah no ? Peccato, contavo che me la presentassi
- beh no, hai sbagliato
- dai, che stai facendo ?
- aspetto, tu ?
- sto in giro con Riccardo, all'ultimo minuto si ricorda cosa mettere
"Ah in giro con Riccardo? Bene bene"
- mi raccomando, consigliagli qualcosa che tenga l'uccellino in gabbia XD
- *si sta strozzando con la saliva* cavolo Adriana, ti sei fatta contagiare da Sara ?!
- a farsela con lo zoppo
- si impara a zoppicare
- esatto

«Anastasia?! »
«Si, Adriana dimmi »
« Sono arrivati, ti aspettiamo nello studio »
«Arrivo »

- Marco, io devo andare
- di già ..?
- si, altrimenti questa sera verrò in pigiama XD
- saresti carina lo stesso
"Oh.."
- grazie.. Dove ci incontriamo ?
- te l'ho detto, ti vengo a prendere a casa così saluto anche tua nonna
- ah si giusto, me ne ero dimenticata, a più tardi

Erano ormai le 17:00 quando mi alzai dal divano in salone e andai nello studio della nonna.
Quando varcai la soglia, l'ambiente era irriconoscibile. 3 porta abiti con grucce piene di vestiti, 3 addetti ai capelli, 2 per il trucco e altri 2 per le unghie. Era tutto un groviglio di cosmetici, smalti, spazzole e phone. Quando mi videro, si congratularono con mia nonna per avere una nipote così giovane e bella. Un ragazzo, gay, mi si avvicinò.
«Ehi ciao, io sono Carlo, non far caso a queste quattro galline » disse, facendomi l'occhiolino
« oh, piacere mio, ti prego, aiutami tu allora! » e gli sorrisi

Mi porse un'accappatoio bianco, delle ciabatte bianche e un copricapo di spugna bianco.
«Ti aspettiamo qui, mentre ti lavi e fai lo shampoo, fai con comodo le terrò io a bada »
«Grazie Carlo » e scoppiammo a ridere. Mentre presi tutto l'occorrente una ragazza lo tirò a se con uno sguardo minaccioso, doveva aver sentito cosa ci eravamo detti.
Salii le scale e raggiunsi la mia camera. Vi entrai, chiusi la porta alle spalle e inizia a saltellare per la contentezza. Infine dopo minuti di saltelli sul letto andai nel bagno, mi spogliai e sciolsi i capelli. L'acqua della doccia era calda e rilassante, e il getto d'acqua era come un massaggio.
Decisi per un bagnoschiuma al cioccolato e shampoo alla crema. Ci impiegai mezz'ora in tutto. Infondo avevo seguito il consiglio di Carlo. Ero giustificata. Mi infilai l'accappatoio, le ciabattine e il copricapo bianchi. Quando vidi il mio riflesso allo specchio scoppiai a ridere, avevo l'aria di un fantasma.
Scesi con calma le scale, perché avevo paura che sarei potuta rotolare con quelle ciabatte. Arrivai nello studio e fu di nuovo Carlo a rivolgersi a me
«Te l'hanno mai detto che con addosso il bianco sembri un fantasma ? »
«Oh certo, me lo sono detta io stessa prima, vale ? »
«Ragazza mia, tu mi piaci »
«E tu piaci a me »

Mi prese per mano e mi fece accomodare sulla sedia per il restailing. All'improvviso mi trovai i piedi in una bacinella massaggiatrice, una ragazza che sceglieva lo smalto, Carlo che si occupava di impartire istruzioni e nonna che li guardava con aria soddisfatta. Passai un'ora e mezza in quella posizione. Erano ormai le sette. Mi alzai per vedere l'opera quasi completa. Avevo i capelli cotonati e riccissimi, anche più ricci di quelli di Sara, il trucco era composto da un ombretto nero sfumato con l'argento, fard e fondotinta leggero e come tocco finale un rossetto corallo acceso. Alle unghie delle mani uno smalto nero, e solo sull'anulare era grigio con un diamantino. I piedi invece lo smalto era completamente nero. Carlo si complimentò con le sue ragazze e le mandò via, il loro compito era finito. Prima di uscire anche lui dalla stanza mi consegnò una gruccia coperta e uscì. Aprii la cerniera e lo spettacolo era grandioso: un vestito con spalline a giro maniche doppie che non arrivava al ginocchio lasciando le gambe scoperte, nero dietro e d'avanti tutto ricoperto di strass e paillettes dai toni del grigio e dell'argento, abbinato con décolleté con plateau nere aperte sulla punta. Infine il cardigan nero della stessa misura del vestito e la pochette nera con strass con catenina lunga. Aveva pensato anche all'intimo. Tutto nero.
Dopo essermi vestita uscii fuori e mi recai in soggiorno, dove la nonna, Adriana e Carlo mi stavano aspettando. Quando feci il mio ingresso Carlo iniziò a battere le mani, soddisfatto della sua opera, la nonna mi sorrise e Adriana sembrò sorpresa e felice.

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