BORN IN THE DARK

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Com'è nascere nel buio più totale? Vivere in una teca di vetro, cercando di farti sentire dagli altri, urlando e sbattendo i pugni contro di esso? Diventando pazzi dopo anni senza essere considerati? Beh, Hell sa cosa significa. Aveva vissuto nel buio per tutta la sua vita, fino a quando era riuscita a svegliarsi dal lungo sonno in cui si era trovata fino a quel momento. Aveva rotto  il vetro ed aveva aperto gli occhi. Ormai sapeva come cavarsela.

Hogwarts splendeva sotto i raggi argentati di luna, accarezzando le pagine degli antichi volumi su cui Hell scriveva definizioni e disegnava piccole figure immortalanti soggetti del tutto diversi fra loro. Studiava in silenzio. Mille pensieri le frullavano nella testa: Perché Jason era così idiota? Perché provava a sfidarla? Nessuno avrebbe mai osato, a meno che non fosse stato un ingenuo, come, tanto per fare un esempio casuale, Draco.

Chiuse il libro con un colpo. Odiava pensare troppo ad una persona in particolare come se le importasse qualcosa. Gettò un fugace sguardo allo scaffale della biblioteca, leggendo velocemente i titoli scritti in oro dei polverosi e antichissimi volumi che la circondavano. Le copertine di pelle e le pagine ingiallite ricoprivano intere pareti, fino a toccare il soffitto, rendendo la stanza magica e misteriosa. "Volume di pozioni per principianti", "Come affrontare un Molliccio Volume Uno", "Come trasformarsi in Veela".... e altri titoli inutili di libri inutili che Hell non avrebbe mai letto.

Sbuffò, e un ciuffo dei suoi capelli corvini le finì in un occhio. Alzò gli occhi al cielo. Il suo sguardo cadde allora su un cartello affiancato ad uno degli scompartimenti su cui vi era scritto: "Sezione Proibita". Sorrise e si diresse verso la sezione, aprì la porta che la divideva dalle altre con un sonoro "Alohomora", e si tuffò in una stanza completamente diversa dalla prima.

Annusò l'aria, e le arrivarono alle narici profumi di tuti i tipi: candele spente, cera, pagine ingiallite dei libri, legno antico di cui erano costruiti i ripiani. Poi una cosa catturò la sua attenzione: un libro molto spesso ricoperto da una copertina di pelle verde scura, le pagine erano davvero antiche, quasi temessero di spezzarsi al primo impercettibile movimento dell'aria.

Hell si avvicinò con cautela, prese con delicatezza il volume tra le sue bianche mani, le cui nocche, come sempre, arrossate dal freddo, e ne lesse il titolo: "Il lato oscuro della magia". Quello che voleva. La sua bocca carnosa si stirò in un ghigno compiaciuto, gli occhi che brillavano sotto la luce della luna. Poi strinse il volume a se e uscì di corsa dalla "Sezione Proibita". Si sedette su una delle sedie on ebano della biblioteca e iniziò a leggere.

Il libro le tese le proprie mani composte da mille lettere e parole e la trascinò in un mondo tutto suo, magico, all'interno di un vortice di inchiostro nero e ceralacca. Ogni parola che Hell leggeva faceva cambiare l'espressione del suo viso, fino a diventare quasi folle, accecata dalla crudezza delle informazioni presenti nelle pagine del volume. Girava le pagine assetata di conoscenza e potere, velocemente, finché  non si fermò all'inizio di un capitolo intitolato: " Gli ordini dei maghi oscuri dal 1100 d.c in poi".

L'ultimo ordine presente nell'elenco, era quello degli attuali Mangiamorte. Come faceva un libro risalente circa agli anni dei Quattro Fondatori, ad essere a conoscenza di un informazione tanto recente? Per un attimo, Hell ebbe un sussulto, ma poi si ricordò che alcuni libri incantati avevano la capacità di aggiungersi informazioni da soli, non appena il mondo magico ne veniva a conoscenza.

In alto a destra dell'ultima pagina del capitolo, quella appunto sui Mangiamorte,  Hell riuscì a vedere un appunto scritto in matita, con una calligrafia contorta e riccioluta, elegante e leggera. Fu difficile leggerne il significato. Veniva descritto il modo in cui i Mangiamorte entravano a far parte di questa costituzione. Probabilmente era un rituale segreto che solo loro conoscevano, per quello il libro non ne era a conoscenza.

La sua attenzione verso il libro venne però interrotta da un rumore, che la ragazza identificò come lo sbattere di una porta, con fare abbastanza furioso. Per un attimo Hell temette che fosse il signor Flitwitch, il guardiano del castello. Ma quando vide sbucare dallo stipite della porta una chioma bionda arruffata, capì subito che si trattava di quell'ipocrita codardo di Draco Malfoy.

Per poco il ragazzo non saltò in aria dallo spavento, vedendo Hell in piedi con la bacchetta stretta in pugno. "Che ci fai qui Hell?!", disse lui, con la voce impastata dallo spavento e dall'arroganza insieme. "Potrei farti la stessa domanda, idiota.", ripose secca Hell, con la sua melliflua e coinvolgente voce. Il silenzio catturò le loro voci e i loro respiri, che presto di stabilizzarono, come due orologi, le cui lancette ticchettano in contemporanea. Gli occhi ghiacciati di Draco erano fissi in quelli color nocciola di Hell, ma presto cambiarono direzione, palesemente imbarazzati. La ragazza spezzò il silenzio.

"E così sei un Mangiamorte giusto?".
"CHE COSA?", sputò acido il ragazzo, sgarbatamente. "O almeno sei sulla buona strada per diventarlo.", continuò lei. "Come cazzo fai a saperlo?!", rispose il ragazzo, ormai disperato, di fronte alla totale tranquillità dell'altra.
Hell, che fino a quel momento aveva tenuto nascosto dietro di se il volume dalla copertina verde, lo sventolò davanti al pallido naso del biondo.

Draco stringeva i pugni, tanto da lasciarsi dei profondi segni sul palmo delle mani, ma non era arrabbiato, era più disperato, come se non sapesse più che fare dopo che il suo grande segreto era stato scoperto. Hell aprì lo spesso librone alla pagina sui Mangiamorte, e indicò con il suo indice sottile la nota scritta sull'angolo della pagina, picchiettando il polpastrello sulla carta più volte, come per evidenziare il fatto che Draco fosse stupido e non si ricordasse nemmeno di quello che aveva fatto.

"COME FAI A ESSERE CERTA CHE SIA STATO IO?", urlò lui, senza preoccuparsi di Flitwitch e della sua malefica gatta. "Prima di tutto, qualche secondo fa mi hai detto: "come fai a saperlo" , ciò significa che sapevi di aver sbagliato qualcosa, o che eri stato scoperto. Secondo, la tua calligrafia è talmente caratteristica e intricata, che la ho riconosciuta subito. Sai, mi capita, in quanto prefetto, nonché in qualità una degli studenti più brillanti di Hogwarts e studentessa migliore dei serpeverde, di correggere temi sulle Arti Oscure insieme ai professori o semplicemente di vedere la tua firma su diversi moduli in svariate situazioni, ma questo poco importa.", concluse Hell, lasciandolo senza parole, e senza fiato.

Io ragazzo si mise la mano tra i capelli, scompigliandoseli disperato, poi si slegò il nodo alla cravatta dei serpeverde e sbottonò i primi bottoni della camicia, cosa che a Hell non causò nemmeno la più piccola reazione, al contrario di quello che lui sperava. "Sarai al sicuro con me.", disse Hell. "Non rivelerò a nessuno quello che ho scoperto. Te lo prometto". Per poco non vomitò dopo aver finito di parlare: Hell non prometteva nulla a nessuno.

Draco rimase sorpreso. "Perché dovrei crederti?", chiese il biondo. "Perché mi pento...", la ragazza sospirò piano, convinta che si sarebbe pentita della sua prossima azione, "...di quello che ti ho fatto in questi anni. Ti ho sempre ignorato, trattato male, e considerato inferiore... m...mi...dispiace....si, ecco, si.".

Sul pallido viso di Draco comparve un ghigno-sorriso compiaciuto. A Hell invece stava per venire il voltastomaco. Ma poi si disse che quello era l'unico modo per avvicinarsi davvero ai Mangiamorte. Il volto di Draco si avvicinò allora pericolosamente a quello della ragazza, che si trattenne dal tirargli uno schiaffo, e le sussurrò: "Ti andrebbe di recuperare, piccola ragazza infernale?". Un brivido percorse la spina dorsale di Hell, a cui tornò subito in mente Jason, il suo sorriso da idiota e l'appellativo che Draco gli aveva appena rubato. Si schiaffeggiò mentalmente e cacciò dalla testa il pensiero di Jason, da lei stessa considerato patetico. Che gli importava di quell'idiota?

Decise di rispondere al biondo, fingendo di concentrarsi su quegli agghiaccianti e bellissimi occhi azzurri, quasi ipnotici. "Bene, e volentieri.", disse. Poi fece indietreggiare Draco con una leggera spintarella, ridendo "imbarazzata" come facevano spesso Cleare e Pansy alla vista di un ragazzo carino, e se ne andò con il volume sottobraccio, facendo ondeggiare i lunghi capelli corvini sulla schiena, Draco che la guardava ammaliato.

Spazio autrice:
ma heiiiiii si ok vi sto scrivendo dai Campi della Pena-📍Inferno, perché si, sono morta ahahah nn mi faccio sentire da troppo tempo.🌚 Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se a me nn entusiasma più di tanto, rip. COOOOMUNQUE, come promesso, ci siamo ingarbugliati in pochino di più del previsto sksksk, almeno adesso è entrato anche un po' di mistero nella storia. E nulla, la vostra Figlia di Atena preferita nonché Slytherdore preferita vi saluta, ci si becca a giocare a quidditch o al campo mezzosangue  :))))))
~Ang🏛🦉

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2021 ⏰

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