Un raggio di luce entrò con forza dalla finestra, Eric sentiva il fiato di Darren dietro, sul collo. Per alzarsi dal letto ci volle buona parte della sua volontà ma alla fine si mise a sedere. Eric dovette ammettere che mentre dormiva Darren sembrava un angioletto, sul serio sembrava un piccolo bimbo indifeso. Prese il cellulare dal comodino lì accanto, non sapeva nemmeno come ci fosse arrivato lì e nemmeno riusciva a leggere chiaramente le lettere luminose dello schermo. Erano le 12:30 e "magicamente" Eric si sentì più sveglio che mai pensando alla bella lavata di capo che lo aspettava una volta tornato a casa e con questo pensiero rabbrividí.
Si alzò dal letto, non si curò molto di preservare il sonno angelico di Darren perché questo non accennava minimamente a svegliarsi. Eric lo osservò per qualche istante e sorrise prima di uscire dalla stanza ritrovandosi nel corridoio. La casa era silenziosa, benché vivesse solo, Darren, curava la casa in maniera eccellente, tutto era in ordine e tutto era pulito. Un po' come sua madre vorrebbe che fosse... Girando per casa si ritrovò in quello che sembrava uno studio, una camera moderna con una scrivania e una libreria colma di libri ordinati. Sulla scrivania c'era un computer. Ora, Eric sapeva che controllare la cronologia di un computer altrui era moralmente sbagliato ma la curiosità e la necessitá di conferme superarono la moralità. Premette il pulsante di accezione del portatile e andò alla porta per controllare che Darren non si fosse svegliato. Eric sentiva dei respiri ritmici e costanti, ovvero quel dormiglione di Darren era ancora addormentato. Bene! Pensò Eric mentre prese il cellulare per controllare la data in cui lui e quel bidonaro-di-appuntamenti si erano mandati l'ultimo messaggio in chat. Dopo di ciò iniziò a smanettare col portatile per cercare un riscontro. Si doveva ammetterlo quando faceva cose di questo genere Eric si sentiva una spia o un'agente segreto e anche se non era bravissimo con queste cose in poco tempo riuscì a trovare i dati riguardanti quella fascia oraria. Darren o era genio o era semplicemente innocente, perché in quella fascia oraria vi era un buco, niente, nothing, nada. Questo ovviamente per prima cosa lo fece sentire uno stupido, per seconda gli fece capire che il dilemma era ancora acceso visto che poteva sia non aver navigato a quell'ora oppure poteva averla cancellata.
Un po' abbattuto ritornó in camera di Darren. Si sedette sul letto e gli scostò una ciocca di capelli ribelle dalla fronte. Darren sussultó e aprì subito gli occhi. -Ah sei tu- disse. -Come siamo arrivati qui, ho bevuto così tanto che non ricordo molto di ieri sera, ho combinato qualche guaio?-. Ad Eric gli venne un colpo a sentire quelle parole e si tirò in piedi in un unico scatto.
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N.d.a. Scusatemi, per chiunque legga queste umili "pagine" sono mesi che non continuo la storia. Spero che questo capitolo vi piaccia, se il capitolo vi è piaciuto mettete una stellina se volete seguitemi. Grazie a chiunque legga per avermi regalato una parte del suo tempo.
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A new kind of love
RomanceAmori e intrighi in un liceo. Eric non sa chi è veramente, ma presto troverà chi gli farà capire tutto