L'ultimo giorno di scuola

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Driin! La sveglia suonò inesorabile. Almeno era l'ultima volta. Magra consolazione. Eric si mise a sedere dando un colpo non troppo delicato alla sveglia. Il LED del cellulare si illuminava. Un messaggio. Eric lo visualizzó senza leggerlo per poi cancellarlo. Cancello anche il numero di quell'idiota. Almeno sentiva un peso in meno. Ora poteva concentrarsi sull'ultimo giorno di scuola.

Scese le scale per raggiungere il pian terreno. Lì vide sua madre che correva ovunque per preparare la colazione e per prendere le cose per andare a lavoro. -Buongiorno Eric- disse mentre chiudeva la zip della borsa. Eric rispose con un cenno della testa.
-Jack ti ha trovato un lavoro estivo-. Si guardarono negli occhi per pochi secondi.
-Voglio che tu vada a lavorare , non voglio che passi un'estate come quella scorsa-. Da come sua madre lo guardava capì che replicare era inutile, quindi non gli restava che annuire. Eric di prima mattina non era un gran chiacchierone, sua madre uscì dalla stanza per dirigersi alla porta di casa non prima di avergli dato un bacio sulla guancia. Eric sbuffò. -E non sbuffare- dopo che sua madre disse ciò si senti chiudere la porta di casa.

Dopo essersi preparato si diresse verso scuola in bici.

Tutti erano in fermento, l'aria pre estiva si sentiva. Tutti erano allegri e le lezioni di quel giorno passarono senza alcuno sforzo. Tutti gli studenti si riunirono nell'aula magna. Eric si sedette non molto lontano dal palchetto. Calò il silenzio. Non c'è da stupirsi se gli alunni erano tanto disciplinati, la scuola di Eric era una scuola privata maschile, la classica scuola per figli di papà. Darren salì sul palchetto seguito dal consiglio studentesco e iniziò il discorso di fine anno. In quel momento Eric notò quanto stesse bene su Darren l'uniforme. Sembrava ipnotizzato dai suoi movimenti perché gesticolava e pure tanto. Eric sussultò al seguito di un applauso e tutti iniziarono ad urlare snodando o allargando il nodo della cravatta.

Eric si sentì toccare e si voltó di scatto. Trovò Darren con il suo sorriso splendido, aveva i capelli arruffati, la camicia aperta sui primi due bottoni e la giacca spiegazzata. -Hey- disse, Eric rebbrividí, -Tutto ok?-. Eric annuì. -Stasera c'è una festa da Brian, ti va di venire?-. Era la prima volta che qualcuno gli faceva una richiesta del genere. -Sicuro?- che diavolo mi esce dalla bocca pensò Eric. -Certo, è il minimo dopo la storia al cancello del parco-.

Si scambiarono i numeri e dopo avergli regalato un altro sorriso ed un occhiolino dicendogli che era felice che sarebbe venuto Darren si allontanò.

Il cuore di Eric riprese a battere, tanta era l'emozione si era quasi dimenticato di respirare. Bizz era il cellulare. Eric vide un numero non registrato. "Ci vediamo sta sera al parco, andiamo insieme alla festa. Darren". Eric controlló il numero che aveva registrato come Darren ma come gli capitava di solito era sbagliato. Lo sostituì e notò uno fatto strano. Quello non era il primo messaggio che riceveva da lui.

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