Una vita in demon slayer (Y/N x Demon Slayer)

5 Il combattimento

Dopo quelle parole mi salii una strana sensazione di adrenalina, mi misi a correre, alla partenza iniziai a non esagerare ma quando arrivai al secondo metro in una frazione di secondo accelerai corsi con tutte le forze e quando iniziai ad avvicinarmi chiusi la mano in un pugno e potrai un po' in dietro il braccio come per sferrare il colpo con tutta la forza che avevo.
Dopo essermi avvicinata a quasi due passi da lui iniziai a caricare il pugno con tutta la forza che avevo, quando il mio pugno si trovò a pochissima distanza dal maestro, per mia grande sorpresa il mio pugno andò a vuoto ed stavo per cadere con Sanemi che si trovava alla mia sinistra, ma essendo esperta di cadute essendo che da piccola ero veramente goffa imparai a cadere ed riuscirmi ad alzare subito con dei pesi sulle spalle nel caso fossi caduta mentre portavo la legna al villaggio
Quando fui abbastanza vicina con le mani al terreno misi la gamba destra serrata al suolo e con la gamba sinistra sferrai un calcio che sarebbe dovuto andare a colpire l'addome di Sanemi, riuscii nel mio intento ma poi ricevetti una botta come un taglio con la mano sul collo, quel taglio riuscii a stordirmi facendomi cadere a terra priva di sensi

Pdv Genya

Io ero con le braccia incrociate a guardare la scena ovviamente sapevo che non sarebbe mai riuscita nel suo intento è che sarebbe caduta come una deficente, ma quando vidi quella mossa improvvisa e quel calcio sferrato all'addome di Sanemi sgranai gli occhi dalla sorpresa

Genya: 💭ma...ma è riuscita a toccarlo?! Ma seriamente!! Senza nessun allenamento ne almeno abbia provato mille volte già al primo colpo... Cavolo è brava

Mentre pensavo vidi Sanemi sferrargli un colpo con la mano sul suo collo e vedere che l'aveva stesa letteralmente, con uno scatto improvviso corsi da y/n per recuperarla, non sapevo il perché ma mi era venuto di istinto

Genya: T/N!
Sanemi: sta calmo l'ho solo stordita
Genya: sei sicuro...non è che gli ai rotto il collo?!
Sanemi: so quello che faccio e no non gli ho rotto il collo anche perché sarebbe una grande perdita fare morire un talento come il suo
Genya: aspetta... Cosa!
Sanemi: hai sentito bene, e abbastanza brava per essere una donna
Genya: quindi la farai restare qua?
Sanemi: già, e comunque sei stato bravo hai un ottimo intuito per trovare delle reclute come lei
Genya: grazie fratellone
Sanemi: hei shhhh, ti ho detto che mi devi chiamare maestro
Genya: e va bene maestro
Sanemi: comunque puoi portare la tua amica in casa e metterla in un futón, credo di averne uno in più nell'armadio insieme ai nostri prendilo ed usalo per lei, se vuoi mettigli anche un pigiama perché dormire con i vestiti sporchi, non è né igienico che rispettoso
Genya: va bene maestro vado

La presi mettendo un braccio sotto la piegatura delle ginocchia e uno sotto le ascelle, si era praticamente lasciata a peso morto come se fosse morta seriamente, salii le scale ed entrai nella nostra dimora andai e misi y/n a terra nella stanza degli ospiti, poi andai in corridoio ed aprii l'armadio dei letti, oltre ai nostri c'è n'erano altri due uno arancione con sopra delle foglie d'autunno ed un altro grigio con dei puntini neri, presi quello arancione anche perché quello grigio non si adattava a lei , tornai nella stanza degli ospiti e misi affianco a lei il futón
Lo sistemai per bene e poi rivolsi lo sguardo verso di lei, mi sembrava una bambola una di quelle che quando la sdrai gli occhi si chiudono, mi alzai e mi misi di fianco a lei
Iniziai a sfilargli il vestito e gli misi il pigiama, poi aprii le coperte per metterla dentro e con delicatezza la presi e la spostai dentro le coperte e la sistemai per lasciarla al caldo a riposare dopo questo mi alzai le diedi un ultimo sguardo prima di dirgli a bassa voce...

Genia: benvenuta nella famiglia y/n

Dopo quelle parole sorrisi e chiusi la porta dietro di me per poi tornare a passare la mia solita giornata allenandomi