Descrizione: SCP-101 è un prototipo di computer di marca Olivetti sviluppato negli anni '90 e ritrovato da un agente della fondazione sotto copertura da poliziotto durante un'indagine per furto con scasso di un banco dei pegni. L'agente ha notato il computer dopo che si era acceso da solo durante le indagini nel negozio e mostrava una schermata anomala. Il case di SCP-101 è comprensivo di una tastiera QWERTY e una cassa audio. Nessuna periferica all'infuori di un singolo monitor funziona se collegato ad SCP-101, anche se presenti porte per l'inserimento di floppy disk, mouse e casse esterne. Il funzionamento di SCP-101 è quello di un computatore standard tipico del suo periodo di sviluppo e uscita fatta eccezione che non necessita di alimentazione energetica per funzionare. All'accensione, dopo qualche secondo, viene lanciato un software simile a Microsoft Disk Operating System, con un'interfaccia testuale di colore verde su sfondo nero. Il linguaggio utilizzato dal software non è convenzionale. Questo software non può essere copiato, eliminato e il suo lancio non può essere evitato. SCP-101 non sembra in grado di far partire altri software. La denominazione SCP-101 è relativa sia al software che all'hardware che lo contiene. SCP-101 è in grado di generare un fenomeno che conferisce ad un essere umano che colpisce caratteristiche fisiche e funzionali tipiche di un oggetto elettronico o meccanico presente nelle immediate vicinanze. Suddetto fenomeno si verifica visivamente come una scintilla dalla durata di circa cinque secondi che colpisce un punto preciso determinato dalle coordinate inserite nel software. In questi cinque secondi l'essere umano e l'oggetto elettronico o meccanico più vicini alla scintilla convergono verso il centro di questo fenomeno e dopo essere entrati in contatto vengono respinti all'indietro. L'oggetto che entra in contatto con l'essere umano viene irrimediabilmente danneggiato da un effetto di surriscaldamento al termine del fenomeno.

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Racconto 5: SCP-101
Fiksi IlmiahIl Dottor Zero era ammirato da tanti e temuto da molti, lui non tollerava errori.