Chapter III

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"Un altro!"
Sapevo di star esagerando ma non mi interessava più di niente oramai...
Mio padre mi ha sbattuto fuori di casa;
Louis oramai si è rivelato un gran coglione e io sono qui a cercare di dimenticare tutta questa merda.

"Fanculo quello stronzo del mio patrigno, fanculo Louis, ma soprattutto fanculo me stesso che ci casco sempre...PORCA PUTTANA" la frustrazione fece posto alla tristezza e un brivido, forse dovuto all'alcool, mi percosse tutta la spina dorsale.

"Che ci fa qui un ragazzino così bello tutto solo mh?"

Ci mancavano solo sti cazzo di molestatori..

"Senti amico ho 21 ann-"
Nemmeno finii la frase che l'uomo in questione si avventò sulle mie labbra chiedendo l'accesso più volte ma che io negai ripetutamente. Gli poggiai le mani sul petto e lo spinsi via più forte che potevo.

"Ma cosa cazzo hai in quella testa al posto del cervello!!!" mi asciugai le labbra sulla manica della maglia, quel tipo era più fuori di un elefante ubriaco e si sarà scolato l'intera discoteca, ma in quel momento lo ripresi e lo baciai, il mio unico pensiero era ferire Louis...

"Di più..."ansimai. "Ci serve privacy piccolo..." continuava a ripetermi col fiato sul mio collo.

"Seguimi" lo presi per il braccio e lo trascinai fuori dal locale diretti all'appartamento di Louis...

***

Dopo nemmeno cinque minuti arrivammo e lo sbattei contro la porta.

"COSA CAZZO STAI FACENDO HARRY" Louis fece il suo ingresso nella stanza e senza pensarci due volte iniziò a prenderlo a pugni manco fosse a un incontro di wrestling.

"Louis ma..." non feci resistenza, restai lì a guardare il naso di quel uomo sanguinare e i pugni di Louis colpirgli la faccia ripetutamente.

"Ora vai fuori e non farti più vedere" però lo disse in un tono più pacato...
"FUORI CAZZO SEI SORDO" io li osservavo in silenzio, ripetute immagini riaffiorano nella mia testa senza un tempo cronologico esatto.

Appena l'uomo uscì di casa barcollante guardavo Louis sbalordito... Si avvicinò a me guardandomi con sguardo infuocato e gridò "COSA CAZZO TI VIENE IN MENTE?! PORTARE TIPI A CASA MIA PER SCOPARTELI".

Da una parte aveva ragione.

Fanculo tutto l'orgoglio vince sempre.

"Buonanotte Louis"
Detto questo girai i tacchi e me ne andai in camera mia, non sapevo esattamente cosa mi era preso però in quel momento mi sembrò la reazione più sensata.

Spensi le luci.

Buio.

***

La mattina dopo mi svegliai e la casa era deserta, decisi di non andare a scuola quella mattina, data la fantastica sbronza che mi ero preso la sera prima, la testa mi faceva un male cane e non c'era traccia di Louis per tutta la casa.

Controvoglia andai verso il bagno per mettermi sotto il getto dell'acqua fredda, misi i primi vestiti che mi capitarono a tiro e li indossai di fretta e furia. Presi le chiavi di casa e iniziai a girovagare per la città in cerca di un lavoro, non avrei di certo potuto stare a casa di louis senza nemmeno pagare l'affitto, soprattutto dopo la scenata di ieri sera.

-

Camminando per la città mi saltò all'occhio un locale sulla quale vetrata era affissa una locandina che citava: "CERCASI CAMERIERE", mi affrettai a raggiungere il luogo e appena entrai mi ritrovai in mezzo ad un gruppo di ragazzi truccati e che pulivano i tavoli, sembrava un night club.

Oh mio Dio un locale per gay!

La mia coscienza confermò ciò che già avevo intuito, ma a me serviva un lavoro e casualità ero proprio gay.

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