Quanto.cazzo.è.stato.difficile?
Darle la buona notte e lasciarla andare a dormire, anzi incitarla ad andare a dormire, invece di reclamare la sua compagnia per chissà quanto altro tempo.
E' assurdo, sarei rimasto lì per delle ore, anche solo a prendermi le sue carezze intimidite, a giocare con i suoi capelli, ad ascoltare il ritmo del suo respiro che si regolarizzava col mio.
Ma no. Avrei fatto una cazzata, ed io sono famoso per farne un sacco.
Cazzo. Ho ancora il suo profumo sul maglione. Scuoto il capo. Ho decisamente fatto la cosa migliore. Anche se continuo a rigirarmi nel letto, cercando d cancellare la sensazione del suo esile corpo tra le mie braccia.
Sarei un falso a dire di non aver visto Esa, di ritorno dal bagno, avvicinarsi e poi tornare sui suoi passi. Avrei potuto girarmi, richiamarlo, magari togliermi dalle palle dato che l'imbucato su quel divano ero io... E invece no. Invece sono stato rapito da quella risata sommessa, con la sua testa che sobbalzava sotto al mio mento. Mi è sembrato che dopotutto volesse rimanere anche lei lì, con me. O forse ho usato la cosa come giustificazione perché in realtà volevo starci io?
Basta. E' tardi. Siamo ad Amici cazzo, non ho intenzione di fottermi questa opportunità per pensieri stupidi.
«No vabbè, ma che figata!» la voce esaltata di Aka mi fa voltare pigramente verso il corridoio mentre controllo che le barre scritte ieri sera stiano bene sul brano che devo cantare sabato in puntata. Non faccio in tempo a chiedermi che è successo, che a fare la sua entrata pronto a spiegarmelo è Deddy. O quasi.
«Brody, dai alza il culo.» mi fa un cenno del capo, tutto entusiasta, battendo il palmo sullo stipite della porta.
«Che succede?» domando incuriosito, abbassando il quaderno che infilo incerto sotto il cuscino.
«L'idea che hai supportato.» mi dice vago, facendomi aggrottare la fronte.
«Tipo?» insisto, ma a conti fatti mi sto già alzando dal letto.
Non faccio in tempo a mettere piede nella stanza delle gradinate che...è inevitabile: la sento ridere.
«Ma no! Guarda, da questa parte è pieno di buchi!» si lamenta Giulia, di cui sbucano solo le braccia dietro ad un grande albero di Natale.
«Ma quello è il dietro, non lo vede nessuno!» le risponde Raffaele come se fosse la cosa più ovvia.
«Ma che sei matto? Poi ci parli tu con babbo natale quando non ci vorrà lasciare i regali per punizione!» ride di nuovo, è chiaro che stia scherzando, ma per un attimo sembra crederci davvero come una bambina.
«No beh, sono d'accordo, è brutto decorato solo da un lato! Dietro possiamo metterci le palline più brutte!» Tommaso le da corda, cominciando a cercare nelle varie scatole che probabilmente ha consegnato la redazione.
«Mettiamoci quelle di Sangio allora!» Deddy mi prende per le spalle, scuotendomi appena. «Terra chiamo Sangio.» mi sussurra ad un orecchio divertito, e io gli riservo un occhiataccia.
«Ma senti questo oh! Io sono bellissimo, al massimo possiamo metterci le tue e quelle di Aka.» rido, smuovendomi finalmente dal precedente stato catatonico. «Ma hanno fatto le palline con le nostre facce?» chiedo ridendo «al limite del cringe!»
Sbaglio o quando Deddy ha fatto il mio nome, quella piccoletta è sbucata fuori dai rami con i suoi occhioni?
«Non fare storie, piuttosto vieni che sei alto! Mettiamo Mind of come puntale!» mi richiama a sé, sventolando in aria una pallina con la faccia di Sam, che la guarda sconsolato.
«Se volete potete mettere la mia dietro, non mi oppongo.» chiarisce con una palese ironia, meritandosi una mia occhiata divertita.
«Ma come fai ad appenderla come puntale, è rotonda!» protesto, macinando la distanza tra me e la ballerina a grandi falcate, affiancandomi a lei, che sta tra la parete e l'albero. Mi guarda dal basso, arricciando il naso e stringendosi nelle spalle, agitando le braccia e con loro anche la pallina. «Quanti problemi che ti fai! La appendiamo al ramo dritto.» si alza sulle punte, cercando di sfiorarlo, ma senza arrivarci, e la cosa non può che farmi ulteriormente ridere.
Gli altri continuano a tirare fuori le decorazioni, continuando a disquisire su chi si merita il posto davanti e chi quello dietro sull'albero, mentre noi due, in qualche modo, ci ritroviamo vicini, a prenderci in giro.
«Ma se non ci arrivi neppure, come fai ad appenderla.» le faccio notare, con le braccia conserte davanti allo stomaco, come se non avessi intenzione alcuna di aiutarla, guadagnandomi una sua occhiataccia. Finta. Non è proprio capace di fare un'espressione minacciosa.
«La devi appendere tu, la devii!» lamenta, facendo dondolare la pallina davanti al mio naso, senza risparmiarsi un'altra risata.
«Ahh! Come fareste senza di me!» commento ironico, mettendole una mano sul fianco, per tirarla davanti a me, mentre arretro di un passo.
«Ma che fai?» mi chiede presa alla sprovvista, ma io non mi scompongo più di tanto «Beh l'idea è stata tua, come minimo devi appenderlo tu questa sottospecie di puntale...» mi guarda sorridente, quasi trasognata, come se le avessi detto chissà quale cosa bella, mentre io ho pronunciato solo la verità. Però questo suo sguardo mi riporta inevitabilmente a ieri notte, a lei appoggiata a me sul divano, alla voglia che mi prende di carezzarle di nuovo il viso. «E poi non voglio prendermi la responsabilità di far arrabbiare Sam.» ridacchio stemperando l'atmosfera, difatti lei scuote il capo e ride «No! E' un posto d'onore!»
«Ok, pronta.» Le metto anche l'altra mano sul fianco «A cos-» fa per chiedermi, ma io l'ho già issata, con una presa non troppo salda ed aiutandomi poggiandomela sulla mia pancia. Lei è leggera, io però ammetto non sono un bodybuilder. Certo è che tenermela così addosso non è proprio la miglior scelta per prendere le distanze dalla scorsa serata. «Guarda che ti spezzi la schiena!» lei ride, sembra non pensarci, sbandiamo un pochino, ma alla fine esclama vittoriosa, alzando le braccia al cielo «Fatta! Abbiamo il nostro angioletto Mind Of!» è contagiosa, rido anche io, mettendola giú, sempre molto vicino, lei si gira e mi spettina i capelli. «Babbo Natale ti porterà sicuramente un bel regalo! Adesso andiamo a cercare le nostre palline!» e mi trascina via, senza darmi il tempo di tirarmela addosso di nuovo. Meglio, dannatamente meglio.
***Angolo autrice***
Spero che la mia storia possa intrattenervi piacevolmente, se avete voglia di farmi sapere cosa ne pensate, ne sarei davvero felice 💓
Commenti e consigli sono super ben accetti, anzi mi piacerebbe proprio avere un riscontro da voi lettori 💘
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Che non può funzionare.
FanfictionGiulia è una ragazza insicura, che ride sempre ed ha un sogno: ballare. Giovanni ha in testa solo la musica, e sa benissimo che un giorno scalerà le classifiche. La scuola di amici è il trampolino di lancio per le loro carriere... ma solo per queste...