Parte 4 - INCONTRO

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<<Sarò breve! Breve come l'ultimo giorno d'estate, quando già le foglie ingiallite dal tempo cominciano a cadere...>>

Dopo mezz'ora di sproloqui senza senso, mentre i nostri sguardi cominciavano a essere inebetiti dalla sonnolenza, la voce del Mago, che cominciavamo a percepire come un eco lontano, si interruppe.
Lui ci guardò con occhi severi, come per accertarsi se eravamo stati attenti durante la "breve premessa". A quel punto, dopo un cenno di assenso, fatto più a se stesso che a noi, ricominciò:

<<Sarò breve! Breve come una giornata d'inverno, quando il tramonto ben presto...>>

Mi voltai disperato verso l'elfo che stava scoppiando in un pianto di afflizione siderale, emettendo un sommesso mugolio di sofferenza. Una singola lacrima stava solcando la pelle perfettamente liscia del volto, mentre cercava di mantenere l'espressione composta e in severa attenzione. ZhurQui, nel frattempo, si era materializzato sugli occhi due canne di bambù, in un ultimo tentativo di tenerli aperti.

Dopo quarantacinque minuti di seconda "breve premessa", mentre ormai sotto i miei, di occhi, si erano materializzate due borse dalle dimensioni e colore di una melanzana, il Mago si interruppe di nuovo. Con uno sguardo soddisfatto, riprese spavaldo e con voce baritonale:

<<Sarò breve! Breve come il temporale di primavera che improvviso...>>

Era quasi due ore che stavo seduto con le gambe incrociate e cascai in avanti come uno stoccafisso, i muscoli calcificati in quella posizione.

Riuscii a scorgere un ragazzino che usciva come ipnotizzato da una delle catapecchie di legno di quello sperduto e inutile paesino. Porse a Spock un martello, che impugnò deciso. Iniziò a guardarsi la mano libera meditando, in silenzioso sconforto, su quale dito scagliare il primo colpo.

<<È l'unica possibilità che ho per rimanere sveglio>>, bisbigliò con i lucciconi agli occhi.

Lo Stregone, dopo un attimo di totale distaccamento da se stesso e prossimo allo svenimento, si rivolse a noi in lacrime, sussurrando:

<<Quanto vorrei che fosse breve come una scorreggia!>>

Ormai avevo assunto una posizione geometrica somigliante a un triangolo scaleno. Questo non mi impedì di lanciargli uno sguardo di traverso, visto che in quello stato potevo sferrare solo quel tipo di occhiate. L'elfo, che optò per tirarsi la martellata conclusiva sui coglioni, si fermò con il braccio a mezz'aria, tremante. In quel preciso istante Mister "breve premessa" si zittì un attimo, per poi replicare a ZhurQui:

<<Un altro commento così e ti incenerisco la barba! E tu, essere umano dalla materia grigia sfuggevole, assumi una posizione più onorevole, altrimenti ti incenerisco qualche altra cosa!>>

Non ebbi né la forza, né il coraggio di controbattere. Nel giro di un secondo ci ritrovammo tutti e tre seduti compostissimi ed equidistanti tra noi, a semicerchio davanti a "sua eminenza". L'elfo, visibilmente emozionato, si accarezzava con amore i testicoli, salvati da un destino bidimensionale.

<<Dopo questa breve premessa, e non voglio sentir commenti di alcun tipo, vi erudirò sul perché siete qui... e non sarò breve!>>

E fu così che il Mago iniziò finalmente il racconto:

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