Capitolo 9

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29 luglio 2019, Osaka

Porto Benika subito al pronto soccorso per aiutarla. A casa non c’è l’occorrente e Benika è svenuta di nuovo. La soccorrono e io sono in ansia... “Come spiego lo stato di Benika?” Penso, “Come!?!?” Alla fine decido
di spiegare tutto ai medici sullo stato di Benika, non c’è altro modo.

Viene subito soccorsa e io rimango accanto a lei. Non so bene cosa sto provando. So solo che sono molto triste e che voglio disperatamente riaverla tra le mie braccia. Forse provo questa sensazione perché... sono innamorato di lei? È possibile...

È passata un’ora e Benika non ha ancora ripreso conoscenza. Il battito cardiaco è normale e sembra che stia bene. Ad un certo punto sento dei rumori strani provenire da fuori del pronto soccorso. Dalla finestra vedo delle luci e poi...

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Mi risveglio in un posto completamente scuro. Non si vede niente. Sento una voce provenire da lontano che mi chiama. Più l’ascolto e più diventa forte. Alla fine capisco chi è a chiamarmi: è Mitsuki.

-Mitsuki....- Lo chiamo e lui si avvicina sorridendo e mi dà la mano come se volesse farmi uscire finalmente da questo inferno. Sorrido a mia volta. Quando poi ci tocchiamo le mani, mi risveglio in un posto pieno di cenere... sento voci urlare e persone scappare: mi trovo in una sala dell’ospedale di Osaka!

Ascolto bene le voci e sento dire che c’è stato un altro attacco terroristico. Così mi alzo velocemente, sto quasi per lasciare la stanza finché vedo un corpo sdraiato a terra, inerte. All’inizio non capisco chi sia però quando mi avvicino a lui lo riconosco.... è Mitsuki...

-Benika...- dice, -finalmente ti sei ripresa...- -Mitsuki...- rispondo.
-Ascolta, io... io ti amo Benika...- sono sbalordita da quello che ha appena detto. -Tu forse non te lo ricordi ma io ti ho aiutata per farti riavere i ricordi... e la mia “missione” a quanto pare si è conclusa.-
-Dai, Mitsuki, non scherzare!- singhiozzo e piango più di quanto abbia mai fatto prima. -E mi dispiace...- sussurra.

-Mitsuki...? Mitsuki...?! MITSUKI!!!- urlo.

E’ morto.

Urlo più di prima e urlo e urlo e urlo....

Un poliziotto mi fa uscire con la forza, ma io voglio stare con lui per sempre.

15 ottobre 2028, Osaka

Da quel giorno sono passati nove anni. Ormai non sono più una ragazzina ma una giovane donna che lavora in un ufficio nella nuova Cosmo Tower di Osaka. Ora sono il superiore di quattro nuovi impiegati.

Qualche giorno fa dei colleghi mi hanno detto che oggi arriverà un nuovo collega. Chissà chi è. Quando il capo arriva con il nuovo impiegato, ce lo presenta.

Mi giro e lo vedo... no! È impossibile che sia lui...

Salve a tutti. Mi chiamo Hanae Mitsuki, ho venticinque anni e vivo ad Osaka. Piacere di conoscervi!-

No, è impossibile... non può essere veramente Mitsuki! Il capo ci guarda e si sofferma su di me: -Benika, tu sarai il superiore di Mitsuki. Per te va bene?- dice.

Guardo stupefatta Mitsuki e alla fine decido:
-Sì, accetto molto volentieri, capo!-

Iniziamo a lavorare e subito facciamo amicizia. Il comportamento, l’aspetto, il modo di fare di questo ragazzo sono uguali a quelli del mio Mitsuki: mi innamoro subito di lui e lui di me.

15 novembre 2030, Osaka

Ormai io e Mitsuki siamo fidanzati da due anni. Viviamo insieme in una bella casetta lontano dal centro e presto ci sposeremo.

Apro il medaglione che mi ha regalato Mitsuki quando non riuscivo a svegliarmi da quel lungo incubo... all’interno ho messo una sua foto, una foto del mio Mitsuki.

Se fosse vivo, avrei una cosa da dirgli:

Mitsuki, finalmente ho ritrovato la felicità... mi dispiace che non sia con te... mi dispiace....


FINE

mi dispiace...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora